Re: l'angolo delle cose dolci

Inviato da  florizel il 10/4/2011 13:40:10
Una buona notizia, che riscatta, seppur in minimissima parte, da tutto l'orrore dell'occupazione israeliana/sionista in terra palestinese:

Inghilterra: La compagnia israeliana ahava abbandona covent garden.

"Il negozio della filiale britannica dell'israeliana Ahava abbandona il centro di Londra dopo anni di manifestazioni pro-palestinesi. I manifestanti sostengono che i cosmetici venduti nel negozio vengono prodotti in una fabbrica situata all'interno di un insediamento israeliano, Mitzpe Shalom in Cisgiordania, ma sono "erroneamente" etichettati come "Made in Israele". "

Sudafrica: Ahava denunciata in Sudafrica per etichette ingannevoli: quei cosmetici sono frutto dell'occupazione.

"i distributori locali dei prodotti Ahava (la Wellness Warehouse e SDV Pharmaceuticals) saranno messi sotto inchiesta per "vendita di prodotti con indicazioni mendaci", un'infrazione piuttosto severa secondo il codice sufafricano di protezione del consumatore."

New York: Boicottaggio dei cosmetici del Mar Morto.

"“L’occupazione non ha nulla di bello!” recitano i cartelli degli attivisti di Adalah New York, la campagna di boicottaggio dei prodotti israeliani attiva nella grande mela, che regolarmente promuove picchetti davanti al quartier generale della Ahava sulla Fifth Avenue o nel quartiere dell’East Village, a Manhattan.

... Anche in Francia, la campagna di boicottaggio della Ahava, è entrata in una nuova fase: la CAPJPO-Europalestine, un’associazione che in Francia coordina azioni di solidarietà con i palestinesi, ha intrapreso una azione legale contro la catena di profumerie Sephora, alla fine di maggio.

Sephora, che fa parte del gigantesco gruppo Louis Vuitton, è stata per più di un anno l’oggetto delle proteste, delle azioni e campagne promosse da CAPJPO che chiedevano all’azienda di interrompere la commercializzazione dei prodotti Ahava. Sephora ha sempre rifiutato, cosi la CAPJPO si è rivolta alla corte di Nanterre, in Francia, affermando che il contratto di distribuzione tra Sephora e Ahava è illegale, in quanto i prodotti venduti da Ahava derivano da colonie illegali, secondo il diritto internazionale. Distribuendo tali prodotti, anche Sephora violerebbe automaticamente il diritto internazionale."


Anche a me è capitato, a Roma, di rifiutare l'offerta di prodotti di un'altro marchio israeliano, ed ho raccolto la dichiarazione delle commesse secondo le quali c'è un numero enorme di persone che appena sanno della provenienza dei prodotti ne respingono l'acquisto.

E mi chiedo perchè notizie del genere vengono taciute, nonostante tali episodi si verifichino quotidianamente... Forse perchè certi comportamenti possono essere contagiosi...?

Comunque, boicottare è possibile, a quanto pare.

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