cioè una misurazione indipendente della distanza tra i vari testi di una stessa lingua e sottolineo indipendente,
L'obiettivo è tracciare --->lo sviluppo<--- e le affiliazioni genetiche delle lingue nel mondo, e di comprendere il --->processo di evoluzione<--- linguistica.
La koinè (κοινὴ διάλεκτος "lingua comune", κοινὴ ἑλληνική "lingua greca comune") è un antico dialetto greco e forma la terza tappa nella storia della lingua greca. È conosciuta anche come alessandrina o greco ellenistico (perché è stata la lingua del periodo ellenistico della storia greca, caratterizzato dall'espansione della civiltà greca ad opera di Alessandro Magno che portò questa lingua nei territori conquistati), comune (traduzione di κοινή) o ancora, a causa del suo utilizzo per la prima traduzione dei testi cristiani dall'ebraico, greco del Nuovo Testamento, greco biblico o greco patristico.
Il repertorio delle fonti della koinè è di enorme vastità, estendendosi su un arco temporale e spaziale amplissimo, e riflettendo l'eterogeneità delle varietà linguistiche che vi si annoverano.
È da considerare di enorme importanza il vastissimo corpus delle iscrizioni epigrafiche, che offre il vantaggio di fornirci forme linguistiche cronologicamente cristallizzate e non soggette alla corruzione cui vanno inevitabilmente incontro le fonti tramandate.
La fonte più importante è comunque costituita dai papiri, il cui studio ha fatto nascere un'autonoma branca filologica, la Papirologia. I ritrovamenti più ingenti provengono dalle discariche d'Egitto, al di fuori del quale il più rilevante "giacimento" papirologico appartiene alla Villa dei papiri di Ercolano.
I papiri offrono lo stesso vantaggio di fissazione incorrotta delle epigrafi, senza essere però afflitti da grossi problemi di datazione: spesso, infatti, il testo papiraceo è datato e quando una data vi manchi, una datazione approssimativa è resa possibile dall'alfabeto. In aggiunta, e questo è molto importante per la linguistica, i papiri offrono una varietà linguistica non standardizzata, più sensibile alle innovazioni, con registri e varietà che sconfinano nella lingua parlata, spesso goffamente dissimulata.
Vi è poi da aggiungere la fonte dimessa e negletta delle iscrizioni su cocci di risulta, gli ostraka, frammenti di un corpus letterario ampio e disperso nei vari continenti. La lingua degli ostraka, ancora più umile e "volgare" di quella dei papiri, attende ancora in gran parte di essere studiata, interpretata e pubblicata.
Greco antico (800–330 a.C. circa)
dialetti:
eolico, arcado-cipriota, attico-ionico,
dorico, nord-occidentale, locrese, panfilio;
dialetto siceliota, lingua omerica.
Koinè greca (330 a.C.–330 circa)*
Greco medievale (330–1453)
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