Re: La Nuova Cronologia di Anatolij Fomenko

Inviato da  incredulo il 6/1/2015 4:38:22
Citazione:

Aleksander1984 ha scritto:
secondo alcuni revisionisti che dicono le nostre lingue essere inventate, Leopardi , D'Annunzio e Manzoni (e cito i più recenti) nello scrivere le loro poesie, cosa stavano scrivendo? visto che la nostra lingua è stata (per alcuni) inventata.
Secondo il Ciapanna (e posto la domanda anche di là), se io scrivo una poesia, ogni parola ha un significato occulto giacché si tirerebbe fuori (grazie agli anagrammi) un qualche altro significato? o egli , come qualcuno mi ha detto, diceva che solo alcuni nomi (carabinieri etc) sono stati inventati?
Inventata o meno una lingua, la lingua familiare, il nostro italiano ad esempio, assume un significato nel parlarlo, no? se io pronuncio ad una donna una bella frase d'amore, dovrebbe essa significare altro poiché l'idioma venne inventato nascondendo un qualche significato occulto?
Voi cosa ne pensate?
a presto e buona giornata


La costruzione di una lingua comune per tutti, fa parte di quel processo unificante necessario per creare un mondo unico.

Prima che venisse costruito l'italiano, ogni zona d'Italia parlava un dialetto locale, che si differenziava da quello stesso dialetto parlato a pochi kilometri di distanza, la maggioranza delle persone era analfabeta appena una settantina di anni fa, una condizione che esiste ancora oggi.

Un fenomeno interessante è quello della resistenza che il mondo dei contadini oppone alla diffusione dell'alfabeto.
C. Levi, per la Lucania, ne ha trovato la spiegazione nella presenza di due civiltà: una contadina, alta e antica, ma passiva e chiusa nella sua saggezza fatta di canti popolari, proverbî e leggende trasmesse oralmente; l'altra, dei "signori" padroni dello Stato assente e lontano, che usa la scrittura.
Per quel mondo contadino l'analfabetismo è una forma di difesa. Osservazioni analoghe si potrebbero fare relativamente ad altre regioni e nazioni. Complesse sono quindi le cause dell'analfabetismo in Italia, dove il censimento del 1931 dava 7.430.029 analfabeti (v. appresso: Statistica) e varî indizî inducono a credere che il numero sia ancora aumentato.




Con l'istruzione obbligatoria e le migrazioni dal sud al nord, si sono create le condizioni perchè tutta una serie di popoli diversi fra loro usasse un codice comune a tutti per comprendersi fra loro, processo che si è cementato con la TV, i giornali e tutta la cultura veicolata dai libri.

L'italiano è stato usato per le prime volte come ligua da Dante, nella sua "Divina Commedia", che è la base di partenza di ogni studio di letteratura italiana.

Dante era un esoterista, faceva parte dei "Fedeli D'Amore".

La formula, che è dunque solo puntuale applicazione del linguaggio tecnico dai trovatori provenzali e dai loro continuatori italiani impiegato a rappresentare ed esprimere la concezione dell'amore come ‛ servizio ', o vassallaggio, è stata assunta, secondo il Valli, come nome di un'associazione segreta, di cui sarebbero partecipi tutti o quasi tutti i lirici italiani delle origini, assertrice di un ideale programma di rinnovamento della Chiesa e di tutta la società cristiana; programma che non si potrebbe senza rischio di gravi persecuzioni o repressioni apertamente proclamare; per cui, necessariamente, i partecipi della setta devono ricorrere a un " linguaggio segreto ", una specie di gergo massonico, comprensibile solo agl'iniziati.

I costruttori lavorano senza sosta per arrivare alla costruzione della nuova Torre di Babele mondiale.

L'associazione fra Nimrod e la torre di Babele, pur non affermata in Genesi, era ampiamente consolidata al tempo di Dante. Egli, infatti, nella Divina Commedia, incolpa esplicitamente Nimrod (che egli chiama però Nembrot) di aver causato la confusione delle lingue. Per esemplare contrappasso, Nembrot è punito con l'impossibilità di comunicare, parlando un linguaggio comprensibile solo a lui, e non potendo comprenderne altri. Il poeta, inoltre, fa di Nembrot un gigante (celebre il paragone fra la sua testa e la Pigna di San Pietro in Vaticano), per motivi che non sembrano trovare alcuna spiegazione né giustificazione, se non il richiamo alla celebre Torre.




Le parole sono sacre per l'ebraismo e hanno un grande potere conosciuto da pochi, le parole sono armi capaci di ferire e modificare la realtà.

Qui puoi trovari alcuni riferimenti su questo

Poi, visto che ti interessi delle tesi di Cesco Ciapanna, se vuoi puoi leggerti questi suoi lavori:

https://dl.dropboxusercontent.com/u/48153512/IL%20FURTO%20DELLA%20MAGIA.pdf

https://dl.dropboxusercontent.com/u/48153512/IL%20FURTO%20DELLA%20VERIT%C3%80.pdf

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