Re: La Storicità di Gesù Cristo

Inviato da  Polipol il 13/9/2011 18:04:42
shm: Nazaret non c'entra nulla.

RedPill:
"Beh, allora dimmi tu prima perchè sarebbe fallace quella di Biglino..."

Biglino riportato da shm:
«Deriva da NAZAR che significa “separarsi”, “astenersi” che sono le due valenze tipiche di questa forma di consacrazione (gli obblighi cui doveva attenersi il NAZIR sono indicati in Nm 6,1-21).»

Intanto tengo a precisare che questa interpretazione del nazireato non riguarda gli esseni. Ed era ciò che sbandieravi dalla prima pagina.

Comunque prendiamo qualche scampolo di Numeri 6,1-21:
"Quando un uomo o una donna farà un voto speciale, il voto di nazireato, per consacrarsi al Signore, 3 si asterrà dal vino e dalle bevande inebrianti; non berrà aceto fatto di vino né aceto fatto di bevanda inebriante; non berrà liquori tratti dall'uva e non mangerà uva, né fresca né secca. 4 Per tutto il tempo del suo nazireato non mangerà alcun prodotto della vigna, dai chicchi acerbi alle vinacce."
"Per tutto il tempo in cui rimane consacrato al Signore, non si avvicinerà a un cadavere"
"Se uno gli muore accanto improvvisamente e il suo capo consacrato rimane così contaminato, si raderà il capo nel giorno della sua purificazione; se lo raderà il settimo giorno; 10 l'ottavo giorno porterà due tortore o due colombi al sacerdote, all'ingresso della tenda del convegno.[...]"
Poi dice che quando il voto sarà terminato (dopo una cerimonia piuttosto articolata) potrà bere vino.

Dal momento che anche i discepoli di Gesù venivano chiamati Nazareni, e che Gesù per tutto il corso della sua predicazione pubblica è stato chiamato così...c'è qualcosa che non mi torna.
Per usare le parole di Zolli:
«Ma allora, si può forse dire che Gesù e i suoi discepoli siano stati degli esponenti autentici di osservanza religiosa? Gesù, che interpreta la proibizione del lievito durante la Pasqua come una cosa secondaria di fronte al lievito del livore conservato nei cuori, Gesù che permette ai suoi allievi di cogliere spighe di sabato, può rappresentare proprio l'osservanza in ispirito farisaico? E seppure questa fosse stata una delle sue precipue qualità, ciò non l'avrebbe fatto eccellere in mezzo ai suoi contemporanei, perché alla sua epoca la magna pars del popolo seguiva l'insegnamento farisaico, il cui ideale era appunto l'osservanza dei precetti.»
[...]
«Ma in quanto all'appartenenza di Gesù a un gruppo di nazirei, non vi è "neppur l'ombra di un indizio - così Lods - che i nazirei si siano costituiti in un ordine come i Recabiti". Questo fatto esclude a priori la possibilità di considerare i primi nazareni come un ordine di nazirei. Il nazireato non ha nella sua storia una tradizione d'un'organizzazione corporativa. Inotre - come abbiamo visto - il nazireato è un consacrarsi limitato nel tempo e limitato a un dato complesso di forme e a un dato genere di astinenze, e noi non sappiamo nulla - come osserva lo stesso Guignebert - di voti di astinenza compiuti da Gesù.
Nazir avrebbe unicamente il vantaggio di contenere la z [zain], più corrispondente della tz [tzade] alla zeta delle forme greche. Ma allora sarebbe veramente insostenibile e inspiegabile la tz di notzeri. Essendo la parola nazir perfettamente ebraica, Gesù e i suoi discepoli si sarebbero dovuti chiamare, con una meravigliosa parola ebraica, nezirim. Dal lato filologico non si può pensare in nessun modo a Nazareno come derivato da nazir, perché il termine non sopporta la deisenzza n [la lettera ebraica corrispondente alla "n" latina è nun, che cambia grafia quando è scritta al termine della parola].
Anche Meyer esclude che Nazareno possa essere derivato da nazir, "consacrato al Signore".»

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