Re: La Storicità di Gesù Cristo

Inviato da  shm il 19/9/2011 18:52:19
Il problema è uno soltanto e complesso:

CREDERE o NON CREDERE

La storicità è un aspetto delle figura e dei personaggi come Gesù, Budda o Maometto… In base alle fonti storiche, come si è visto anche nel caso del termine “Nazareno”, si può dire tutto e il contrario di tutto: è esistito, è un’invenzione, è uno scambio d’identità perso nel tempo ecc.

Nel caso del cristianesimo la figura dei “Tre Re Magi” ha molteplici valori e significati: nel cristianesimo stesso, nello zoroastrismo(come ha scritto un utente) nel buddismo… Ma se non ci fossero i “tre re magi”, qualcuno può confermare con certezza che quei valori che il loro simbolo evoca terminerebbero?

La storicità è, e sarà, un espediente retorico sia per chi crede, sia per chi non crede e sia per chi è depositario della dottrina in questione.
Qualsiasi dottrina è una sequenza di significati evolutisi nel tempo: per cui è limitato e fuorviante credere che mediante l’analisi della storicità di alcuni personaggi specifici che ruotano attorno ad essa, si venga a capo di una qualche verità rivoluzionaria, proprio perché essi hanno solo “funzione” limitata di propagazione di questi valori e basta.

Per mezzo del mistero e del miracolo, ottimi catalizzatori dell’attenzione dell’immaginario collettivo del credente, congiunti in un simbolo amplificatore del messaggio, per esempio il Cristo, tali valori penetrano nella coscienza fino a costituire la struttura archetipica cui l’uomo attinge come modello, come schema di vita.

Se Gesù rappresenta la speranza della vita dopo la morte e si avesse la certezza che Gesù non è mai esistito, la credenza nella vita dopo la morte cesserebbe dopo tale scoperta?

Se si scoprisse che Maometto non era quella figura mistica e se ne accertasse l’invenzione ipso-facto del personaggio, il Corano e la Sunna perderebbero il valore di modello che per un miliardo di persone circa hanno?

Se si accertasse senz’ombra di dubbio che Mosè è un’invenzione i dieci comandamenti non sarebbero stati mai tramandati?

Uno di questi: “onora il padre e la madre” è così antico che è stato tradotto dalle tavolette in cuneiforme significanti il rispetto che il figlio doveva portare ai genitori… se voleva ereditare da loro terra e casa…

Nel mito di Gesù sono confluite diverse dottrine e ognuna di loro ha traghettato nel suo sincretismo con le altre, i valori che sono propri dello sciamanesimo(il cammino sulle acque), dello zoroastrismo(il dualismo che confluirà nello gnosticismo), del buddismo(saggezza per allegoria) ecc.

Il concetto di anima introdotto nell’ellenismo, se non sbaglio da Platone, è confluito nel cristianesimo ma nella Bibbia non era mai stato contemplato, se non in quei libri scritti successivamente all’occupazione dell’Asia Minore da parte di Alessandro Magno quando più culture entrarono in contatto…

Analizzando la storicità di Gesù Cristo perciò si rischia di non venire a capo di nulla e di perdere totalmente di vista la questione determinante che secondo me è l’evoluzione dei valori della coscienza umana nella storia. Le spiegazioni, compreso Gesù Cristo e la storicità in qualsiasi dottrina, sono tutte in questo percorso: dal passaggio del culto in un tempo mitico(come l’epopea degli dei e degli eroi greci), all’ingresso della storia nel culto, in qualità di condizione legittimante, necessaria, del significato dei valori(ebraismo), alla materializzazione della divinità nella storia, come dimostrazione dell’esistenza del sacro(cristianesimo)…

Solo da questi tre passaggi si può vedere come dalla concezione di divinità a se stante e mitica, si sia arrivati ad una vicinanza di questa all’uomo prepotentemente simbolizzata con l’”uno”…

E nell’”uno” l’uomo ha riconosciuto se stesso umanizzando la divinità…

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