Re: L'angolo delle immagini

Inviato da  Calvero il 18/5/2014 2:15:58
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Forse, questo, l'unico campo in cui si può riuscire a dire tutto e il suo contrario, dimostrandolo parimenti, con la stessa forza nelle argomentazioni e fede nelle convinzioni; cultura nelle disamine ma anche no, e partecipazione: quando artisti quelli che la criticano.

Interessante il concetto da "prova del nove" di Invisibile, mettendo un parametro nel concetto di morte/vita quando si confronta l'opera col senso che da essa si trasmette, quando si trasmette. A questa sua, direi: Sì e NO. Non sono proprio convinto. Non lo so ancora.

Se ragioniamo insieme ad Oscar Wilde, che non era l'ultimo scemo, allora l'arte è inutile, anche quando è arte. Oscar non perde neanche tempo a spiegare come riconoscerla, ti dice direttamente ch'è inutile. Prendi incarta e porta a casa, "Che te lo dico a fare?" (cit.)

... però, c'è un però: Wilde lo asseriva in un suo romanzo e questo romanzo aveva una storia, e quel concetto non era fine a sé stesso e per capire bene cosa diceva Zio Oscar, bisognerebbe leggersi quel romanzo. Lo consiglio, è profondo, anche se la pensavo più leggera come lettura.

Giger, la cui fortuna principale fu quella di venire, lui artista, sublimato in un altro processo artistico, con l'Alien "di" Scott, ha comunque lasciato il segno. Mmmhh ... e adesso la questione si complica. L'Alien di Scott è arte? .. perché se lo fosse, allora le opere di Giger non possono non esserlo. Serve compatibilità all'arte, ciò è oggettivo. La merda e la cioccolata non vanno d'accordo, solo a prima vista potrebbero ... (come verità e religione, per fare un esempio) ...

... quindi, per aiutare a risolvere il problema, l'ho portato alchemicamente come reagente in un'altra ampolla (cinema) e perciò due sono le cose; o l'Alien "di" Scott è arte e quella di Giger, pure; o l'Alien "di" Scott non è arte e quella di Giger, neanche.

Cosa ha lasciato un film del genere in noi? .. soltanto oscurità? ... cose cupe? ... morte? violenza? decadimento? nichilismo? ...orrore? ... infelicità?

Intanto la morte è parte della vita, e qui già si scombussolano non poco le convinzioni, filosoficamente parlando.

L'orrore, gli incubi, sono parte di noi, quindi o dobbiamo ritenerli un male, oppure no. Sono parte di noi come parte malata, o sono parte di noi come processo umano? ...ci appartiene nello spettro del nostro essere divini in qualche modo? oppure no?

L'orrore al cinema: - il mostro che esce da un armadio semi chiuso, il mostro che fa capolino dalla nebbia, non ce ne rendiamo conto, pochi lo sanno, funziona (sopratutto al cinema) perché ognuno ha dentro sé un mostro, ma non è il lato oscuro, è il cosiddetto Moloch che prende forma a seconda della nostra soggettività e - parola importante: soggezione. Che sia il diavolo? ...di cui tutti hanno soggezione; tant'è vero che bestemmiare Dio è più liberatorio che non dire - porco diavolo.

Che Giger stesse combattendo i suoi mostri? .. sarebbe sbagliato farlo quindi?

.. o forse non è uno sbaglio, però non va chiamata arte. Quindi in caso, come la si dovrebbe chiamare un'opera come quella di Giger?

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