Re: L'angolo delle immagini
Inviato da Giano il 9/9/2015 15:14:24
Quando alle cinque di mattina sono andati a prenderlo l' hanno trovato ancora sdraiato sulla branda della cella.
Ci sono voluti alcuni minuti perchè si alzasse; una guardia l' ha aiutato a mettere la protesi di legno alla gamba e si sono incamminati in silenzio verso l' anticamera della stanza in cui sarebbe stata eseguita la sentenza.
Hamida Djandoubi è giovane, di bell' aspetto, curato, non sembra né pazzo né pericoloso, ma la sua fidanzata non sarebbe d' accordo, prima di venire uccisa come una bestia è stata torturata per ore.
Pochi minuti lo separano dall' esecuzione capitale: viene fatto sedere e egli viene offerta una sigaretta, ma i ferri ai polsi sono troppo stretti e Djandubi si lamenta.
Si avvicinano due guardie, una ha una corda in mano che sarebbe dovuta servire per sostituire le manette, ma dopo aver aperto i ferri l' addetto ci ripensa, non c' è bisogno di legarlo, che fumi pure in pace, lo guarda in faccia e pronuncia una frase tra il cinico e la gaffe: "ecco, ora sei libero".
Poi un' altra sigaretta e un bicchiere di rum.
Poi un altro bicchiere di rum bevuto lentamente, molto lentamente.
Si è fatta una certa, diremmo ai giorni nostri, ma per Hamida è ancora presto, chiede un' altra sigaretta, diversa dalle precedenti che non gli sono piaciute. Il boia è spazientito, non ne vuole sapere, chissà che espressione aveva quando lui l' ha guardato negli occhi e gli ha detto "ma è l' ultima!". Ma niente, si va.
Lo aiutano ad alzarsi e gli legano le mani dietro la schiena; poi con delle forbici gli tagliano il colletto della camicia e si incamminano.
Entrano nella stanza, lui si sdraia nella panca a pancia in giù, pochi secondi ed è tutto finito: la testa cade nel cestino di vimini e il corpo scivola giù dalla panca.
Non è il 1700 e neanche il 1800 d.c.
La ghigliottina ha lavorato per l' ultima volta in Francia, è il 10 Settembre 1977 e bisognerà aspettare il 1981 per vedere abolita la pena di morte.
(rielaborato dalle note del giudice che presenziò all' esecuzione)
Ci sono voluti alcuni minuti perchè si alzasse; una guardia l' ha aiutato a mettere la protesi di legno alla gamba e si sono incamminati in silenzio verso l' anticamera della stanza in cui sarebbe stata eseguita la sentenza.
Hamida Djandoubi è giovane, di bell' aspetto, curato, non sembra né pazzo né pericoloso, ma la sua fidanzata non sarebbe d' accordo, prima di venire uccisa come una bestia è stata torturata per ore.
Pochi minuti lo separano dall' esecuzione capitale: viene fatto sedere e egli viene offerta una sigaretta, ma i ferri ai polsi sono troppo stretti e Djandubi si lamenta.
Si avvicinano due guardie, una ha una corda in mano che sarebbe dovuta servire per sostituire le manette, ma dopo aver aperto i ferri l' addetto ci ripensa, non c' è bisogno di legarlo, che fumi pure in pace, lo guarda in faccia e pronuncia una frase tra il cinico e la gaffe: "ecco, ora sei libero".
Poi un' altra sigaretta e un bicchiere di rum.
Poi un altro bicchiere di rum bevuto lentamente, molto lentamente.
Si è fatta una certa, diremmo ai giorni nostri, ma per Hamida è ancora presto, chiede un' altra sigaretta, diversa dalle precedenti che non gli sono piaciute. Il boia è spazientito, non ne vuole sapere, chissà che espressione aveva quando lui l' ha guardato negli occhi e gli ha detto "ma è l' ultima!". Ma niente, si va.
Lo aiutano ad alzarsi e gli legano le mani dietro la schiena; poi con delle forbici gli tagliano il colletto della camicia e si incamminano.
Entrano nella stanza, lui si sdraia nella panca a pancia in giù, pochi secondi ed è tutto finito: la testa cade nel cestino di vimini e il corpo scivola giù dalla panca.
Non è il 1700 e neanche il 1800 d.c.
La ghigliottina ha lavorato per l' ultima volta in Francia, è il 10 Settembre 1977 e bisognerà aspettare il 1981 per vedere abolita la pena di morte.
(rielaborato dalle note del giudice che presenziò all' esecuzione)
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