Re: Supereroi (Comics - Fumetti)

Inviato da  polaris il 27/7/2013 13:12:00
@ branzac

Certamente negli anni '60 la psicologia dei personaggi era molto meno esplorata rispetto ad oggi, anzi era praticamente inesistente. Il villain perdeva, gli heroes vincevano e tutto andava bene così.

Naturalmente con il passare dei decenni le mode cambiarono e così anche le esigenze del pubblico. Il rinnovo era inevitabile se le case editrici non volevano chiudere.

Comunque ben venga il rinnovo visto che ci ha portato grandi personaggi o ridefinito quelli vecchi, strappandoli da modelli stantii tipici delle favolette.

Comunque non voglio che questo 3d si trasformi in "manga versus comics", la cosa sarebbe assurda oltre che stupida. Le due tipologie di fumetto hanno i loro pregi e i loro difetti, ma la cosa è perfettamente umana.

I manga ad esempio sanno dare ai loro personaggi una capacità espressiva che i comics si sognano, sacrificando (in molti casi) la componente psicologica che per me è fondamentale.

Comunque noto solo ora che su Wikipedia c'è un buon esame della figura del Dottor Destino, la posto perché mi pare interessante:

Citazione:
Il Dottor Destino ben presto si sarebbe rivelato essere non solo il più temibile nemico del favoloso quartetto, ma uno dei più affascinanti villain mai esistiti nel mondo dei fumetti.
Quella del Dottor Destino è una figura impressionante sotto molteplici aspetti. Il nome è emblematico per il personaggio: il termine Doom in inglese significa destino ma anche distruzione, rovina e condanna, richiama l'idea di un fato sinistro e oscuro che mortifica gli esseri umani. Destino è proprio questo: artefice della propria rovina ma anche vittima furiosa e ribelle di un destino al quale non vuole sottostare.
Anche il costume di Von Doom è impressionante: la maschera, che cela il suo volto deturpato, riproduce vagamente le fattezze di un teschio rivelando un accostamento iconografico al destino finale dell'uomo ovvero la morte. Il fatto poi che Destino indossi permanentemente una corazza, si addice in modo particolare al suo carattere solitario e schivo, quasi che tale armatura sia un mezzo per isolarsi da una realtà a lui incomprensibile e ritenuta immancabilmente inferiore.
Ma a prescindere dall'iconografia che lo accompagna, la vita del Dottor Destino è entrata a far parte dell'iconografia del mondo dei fumetti.
Nato in una modesta tribù nomade d'origine balcanica, Victor Von Doom sperimenta già da bambino le asprezze della vita a causa delle continue persecuzioni che la sua gente è costretta a subire da Zorba, barone di Latveria. È proprio per colpa del barone che il padre di Victor, mite guaritore della carovana, viene ucciso, per non essere stato in grado di curare la moglie del nobile, questo indurisce ancora di più l'animo del ragazzo che viene a conoscenza di come la madre è morta: dopo aver stipulato un patto con Mefisto, signore degli inferi; non riuscendo a tollerare che l'anima della madre sia perduta Victor inizia a studiare la magia. La rabbia e il dolore per la morte dei suoi cari, gli unici in grado di addolcire il suo carattere naturalmente ribelle e irrequieto, accendono nel suo animo un forte desiderio di vendetta che lo porterà a cercare per il resto della vita il potere assoluto, l'unico mezzo di difesa/offesa nei confronti di un mondo che gli ha dato solo sofferenza.
Oltre a diventare esperto nelle arti occulte (ereditando le conoscenze della madre strega), Victor Von Doom diventa in breve uno dei più geniali ricercatori scientifici del suo tempo, condividendo tale titolo solo con un altro giovane, Reed Richards, che in quegli stessi anni frequenta il medesimo istituto (l'Empire State University di New York).
La smania per il potere avrebbe però portato Destino sull'orlo del disastro: nel corso di un esperimento in cui scienza e magia vengono mescolate per evocare l'anima della madre, Doom incorre in un grave incidente cui riesce a sopravvivere a stento, sostenuto solo dall'orgoglio e dalla forza di volontà. Guarito dalle ferite che lo hanno orrendamente mutilato nel corpo e nel viso, si rifugia in Tibet alla ricerca di una setta di monaci dotati di grandi poteri spirituali. Diventato il maestro di questi monaci compie il passo definitivo che lo trasformerà nel Dottor Destino: decide di indossare un'armatura e una maschera di ferro, prima di riprendere caparbiamente la sua lotta contro tutto e contro tutti.
La vestizione della maschera ha un significato iniziatico per Destino; indossando la pesante corazza egli ripudia per sempre ogni briciola d'umanità e si distacca dal mondo in modo definitivo, riaffermando con atto solenne la sua volontà d'essere l'unico artefice del suo fato, comunque e nonostante tutto. Come Corto Maltese che si taglia la mano con una lama per crearsi la linea della fortuna che gli manca, con lo stesso gesto rabbioso Destino si comprime sul volto la maschera ancora rovente, bruciandosi definitivamente il già deturpato viso e suggellando in eterno la sua scelta d'essere "mostro" fino in fondo.
Avvalendosi delle sue grandi conoscenze in campo scientifico, Victor Von Doom riesce, tornato nella sua patria a conquistarne il trono, diventando così Barone di Latveria, questa piccola baronia si trova in un posto non meglio precisato tra le alpi bavaresi. Da qui, incapace di trovare soddisfazione per questo successo, progetta di conquistare il mondo intero per assoggettarlo al suo pugno di ferro. Si troverà poi a doversi scontrare con i Fantastici Quattro, capeggiati proprio da quel Reed Richards che Destino odia più di tutti perché ritenuto responsabile dell'incidente che lo ha sfigurato, ma in fondo odiato perché simbolo di tutto ciò in cui Von Doom non crede: il sogno americano, la democrazia e la presunta civiltà della società di massa.
Il Dottor Destino è, in effetti, un convinto assertore della tirannia come sistema politico. Egli ama i suoi sudditi ma ritiene che fuori della sua dispotica protezione vi sia solo caos e corruzione. Von Doom è il simbolo di un eroico idealismo, narcisismo ed egocentrismo continuamente mortificato dal contingente e dall'ineluttabile; la complessità e il fascino del personaggio ne fanno un vero e proprio personaggio letterario.
Nella versione disegnata da Jack Kirby, viene messa in particolare rilievo l'altezzosa nobiltà del monarca, soprattutto in alcune inquadrature in cui Von Doom viene esaltato in tutta la sua imponente drammaticità.


Fonte

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