Re: le teorie di Cesco Ciapanna

Inviato da  Nomit il 28/6/2015 13:58:41
Citazione:

Aleksander1984 ha scritto:
Stavo notando , almeno per quel che concerne il dialetto romanesco, quanto possa essere cambiato dal 1600 ad oggi. Se si leggono alcuni versi del Meo Patacca del XVII sec. si nota come sia differente dai sonetti del Belli , nonché dai versi del Trilussa.
Di rimando, la Divina Commedia messa a confronto con l'Alfieri prima e con il Leopardi poi, sembra avere parti in comune. Sembra come se in 500 anni l'italiano si fosse fermato al volgare. Ergo mi chiedo: possibile che la Divina Commedia fosse stata scritta o nel 1700 o nel 1800? oppure i nostri poeti ottocenteschi hanno ripreso il parlato volgare per dar lustro nuovamente a quella parlata desueta?
Ma non è solo un problema della Divina Commedia. Gran parte dei testi antichi non sembrano così antichi. Per esempio a me il Cantico delle Creature sembra semplicemente un italiano moderno alterato per farlo sembrare antico.

Volevo scrivere, ma non ho avuto tempo, che alcune poesie di "Dante" hanno una quantità di parole desuete maggiore dei canti della Commedia, pur essendo molto più brevi. Per esempio la poesia "Così nel mio parlar voglio esser aspro" contiene, in 83 versi neanche tutti endecasillabi:

ognora, impetra, s’arretra, ancide, atarme, asconda, cotanto, si prezzi, scemi, ritemi, induca, traluca, manduca, merzé, “messo al niego”, esto, “disteso a riverso”, “d’ogni guizzo stanco”, strida, fiede, “braccio manco”, squatra, atra, rezzo, scherana, latra, borro, dora, scudiscio, ferza, vespero, squille, "presso e fiso", invola (totale 35)

Invece i 142 versi endecasillabi del sesto canto del Paradiso contengono solo:

Volse, tolse, stremo, cangiando, ovra, veggio, tosto, commendai, cirro, negletto, labi, stuolo, si cuba, poscia, da indi, baiuolo, colubro, subitana, atra, lito, rubro, delubro, fatturo, cotali, cagion, falli, vello, fiate, gaggi, maggi, nequizia, scanni, “a frusto a frusto” (totale 33)

E i 152 versi del sesto canto del Purgatorio hanno:

Si parte, zara, pressa, turba, volgendo, “mani sporte”, inveggia, proveggia, avacci, speme, falla, s'avvalla, s'astalla, fia, stanzi, tosta, gir, romita, pria, si rode, prode, racconciasse, fora, esta, fiera, fella, caggia, temenza, costà, pressura, rimembre (totale 31)

E il quinto canto dell'Inferno ha, su 142 versi:

Primaio, cinghia, “punge a guaio”, quantunque, "giù volte", cotanto, pur, colà, mugghia, resta, enno, lai, "traendo guai", briga, allotta, favelle, rotta, tòrre, ancise, reo, volse, poscia, nomar, mena, disio, cotali, ratto, “nullo amato amar perdona”, caina, lasso, fiate, fia (totale 32)

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