Re: le teorie di Cesco Ciapanna

Inviato da  Nomit il 4/7/2015 12:25:53
Ecco una storia curiosa. Leopardi nel 1816 scrisse un'opera in cinque canti intitolata "Appressamento alla Morte" praticamente uguale alla Commedia, non solo come lingua, ma anche come tema: il protagonista, accompagnato da un angelo custode, visità l'aldilà, descrive le punizioni dei dannati e parla con uno di loro.

Fu pubblicata postuma nel 1880 da un editore che ne aveva scoperto un manoscritto a Como.

L'opera fu una delusione per gli estimatori del poeta, in quanto era un evidente plagio Dantesco. Si giunse anche ad ipotizzare che fosse un falso: era stata rinvenuta in una soffitta dallo stesso editore che l'aveva pubblicata.

Solo successivamente fu scoperto un'altro manoscritto autografo tra le “carte napoletane”, che certificò l'originalità dell'opera. In questo manoscritto compaiono anche le postille dell'autore, in cui il poeta spiega che pur avendo letto Dante una sola volta ha avuto la sua stessa idea circa la punizione degli avari!

Mi chiedo: e se il manoscritto napoletano con le relative postille fosse un falso fabbricato per giustificare le somiglianze tra le due opere?

E se Appressamento alla Morte, che sia o no di Leopardi, fosse in realtà un precedente tentativo di stesura della Commedia?

L'opera con le postille dell'autore http://www.classicitaliani.it/leopardi/poesia/leopardi_appressamento_morte.htm
Bortolo Martinelli - Leopardi oggi: incontri per il bicentenario della nascita del poeta
da pagina 24
Per approfondire: La presenza di Dante nell'opera di Leopardi. Osservazioni e suggestioni

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