Re: Onnivori, esistono davvero o è un

Inviato da  Notturno il 22/11/2011 14:22:19
Citazione:

captcha ha scritto:
"E' troppo comodo fare i notturni con il notturno degli altri!"


Grazie, Captcha.

Mostrando il tuo livello sfati il mito che vede "gli erbivori" come quelli colti, sensibili e intelligenti.

Ti prego di continuare, più ti esibisci e meglio è.

Con l'aiuto di google traduttore copincollo il punto 5 proposto da Tuttle:

Citazione:

5. Obiezione: se gli animali hanno diritti, allora le zanzare e scarafaggi hanno diritti. In questo modo sarebbe sbagliato uccidere loro, il che è assurdo. Pertanto, gli animali non hanno diritti.

Risposta: Non tutti gli animali hanno diritti perché alcuni animali. In particolare, né zanzare né scarafaggi hanno il tipo di complessità fisiologici associati con l'essere un soggetto di una vita. Nel loro, caso, quindi, non abbiamo buone ragioni per credere di avere dei diritti, anche quando abbiamo ragione abbondantemente per ritenere che gli altri animali (mammiferi, in particolare) fanno.


Avete notato il punto "nodale" della logica proposta qui?

La complessità fisiologica fa nascere i diritti in un animale.

C'è davvero da fare tanto di cappello per un ragionamento così stringente e inoppugnabile!

"Quanto sei complesso? Da uno a dieci? seimeno-meno? Peccato, niente diritti. Torna più complesso la prossima volta. Guarda, invece, quella bella mucca quant'è magnificamente complessa fisiologicamente!!! Non vedi quanti diritti le spuntano fuori?"

E ci si compiace anche intellettualmente di postare cose simili, vero Tuttle?

Ma possibile che non riusciate ad andar oltre un ragionamento ESCLUSIVAMENTE emotivo?

Quando enumeri i becchi tagliati e gli altri orrori perpetrati agli animali non stai aggiungendo alcun elemento di ragionamento,ma solo emozione.

Il discorso giusto, secondo me, dovrebbe essere:

QUANTO di quel dolore è evitabile?

Quanto ci possiamo permettere di migliorare le condizioni di vita degli animali, senza nuocere all'alimentazione umana?

Ecco due valori a confronto: animale-uomo. E la scelta si fa sulla base di quei valori.

Qualsiasi opzione porti inutili sofferenze è sciocca e non accettabile.

Ma cibarsi di carne non lo trovo sciocco.

E se questo comporta dolore,sofferenza e morte per un animale, mi può dispiacere, ma nemmeno tanto.

Citazione:

Non abbiamo ragione di credere, e la ragione per negare abbondante, che le carote e cavoli sono soggetti di una vita. Abbiamo ragione di credere abbondantemente, e nessun buon motivo per negare, che i mammiferi sono. Questa è la differenza moralmente rilevante. Nel rivendicare i diritti per gli animali, quindi, non siamo impegnati a rivendicare diritti per le piante.


Quindi le piante non sono "vita", mentre i mammiferi si.

Anche qui..... i miei più vivi complimenti sia all'estensore di questa fantastica teoria che a chi vi si riferisce così ingenuamente.

E da che cosa lo desume questo "scienziato geniale"???

Non è dato sapere.

Ci basti la sua parola.....come per Falqui!!!

(ma siete parenti, Tuttle???)

Citazione:

Quello che possiamo trovare, e quello che dobbiamo vivere, sono principi e valori che hanno le migliori ragioni, i migliori argomenti dalla loro parte.



Porca miseria, ma questo qui almeno ci prova a mentire!!!

Per lo meno costui SA che le scelte sono questioni etiche e morali e che SI FONDANO SUI VALORI!!!

Sta un passo avanti a voi, ragazzi.

Solo che, purtroppo, mente sui valori, sia perhé non li indica e sia perché i suoi criteri di valutazione dei valori sono francamente patetici.

Se la complessità è madre dei diritti, allora un handicappato ne avrebbe meno di un essere umano sano e maggiormente complesso di lui.

E questo, forse, può essere accettabile, si.

Ma tra le bestie.

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