Re: HIV e AIDS

Inviato da  vulcan il 25/10/2005 16:36:44
3.
La diagnosi di laboratorio e non da infezione da HIV

Il virus HIv fù isolato nel 1983-84 da un paziente affetto da linfoadenopatia cronica ottenendosi la dimostrazione che esso era la causa della sindrome da immunodeficienza aquisita.

L’uso combinato del test ELISA (1985) insieme ai livelli di CD4 e del quadro clinico associato, hanno dato la possibilità di valutare lo stato di immunosoprressione aquisita e di rivelare un’ampio spettro di patologie associate all’HIV , malattie opportunistiche capaci di radicarsi in presenza di uno stato di immunosoppressione .Dalla infezione asintomatica all’AIDS conclamato.
Prima della identificazione dell’HIV la diagnosi di AIDS era posta esclusivamente su base clinica.

Gli anticorpi anti HIV compaiono in circolo dalle 4 alle 8 settimane successive alla infezione. Questi anticorpi possono essere identificati dal test ELISA altamente sensibile (99,5%) ma poco specifico.. Ogni soggetto sospettato di essere stato infettato ( con test ELISA positivo) deve perciò essere sottoposto a test di laboratorio ancor più specifici. Il test Western Blot è il test utilizzato in seconda battuta.

Esso è capace di discriminare i diversi anticorpi di risposta agli antigeni HIV in base al diverso peso molecolare rispetto ad altri tipi di anticorpi.
Un soggetto positivo o dubbio all’ELISA ma negativo al W.B. è un soggetto falso positivo. La positività al W. B. , definita come reazione specifica ai tre maggiori prodotti genici dell’HIV è dimostrazione conclusiva di infezione da HIV.

I tutti i casi in cui il W.B. non soddisfa i criteri di positività o negatività (casi dubbi), viene “tentata” la diagnosi mediante PCR ( Polymerase chain reaction) capace di determinarte la viremia plasmatica valutare la cinetica di replicazione virale e le modificazioni nel tempo. Di fatto la valutazione della viremia plasmatica rappresenta la metodica più appropriata per identificare il virus , predire la progressione cinetica e clinica , monitorare la terapia.
Ulteriore metodica è la identificazione dell’antigene P24 evidenziabile fino al 50% di soggetti infetti.

La coltura diretta del virus HIV dal plasma o da cellule mononucleate è una tecnica ulteriormente utilizzate in molti laboratori di ricerca, richiede oltre un mese di osservazione e passaggi biochimici complessi. Tale tecnica non risulta essere a portata dei laboratori convenzionali.

I dati di laboratorio vanno integrati con i dati anamnestici e criteri clinici in un puro atto medico capace di identificare con sufficiente certezza un infetto da HIV o un malato di AIDS.

vulcan

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=49&topic_id=186&post_id=1904