Re: "Dall'uccidere gli animali all'uccidere gli uomini il passo è piccolo" L. Tolstoj

Inviato da  migiu2 il 3/8/2006 1:23:54
@FoxLeader, riguardo anche la dentatura e la digeribilità dei cibi:


Appunti di anatomia


Se davvero l'uomo è un carnivoro (come molti, anzi moltissimi,
credono), perché non mangia la carne come tutti gli altri veri
carnivori, e cioè cruda?

Sarebbe opportuno porsi di tanto in tanto questo genere di
domande, senza dare tutto per scontato e senza dare credito
alle altrui opinioni a scatola chiusa.
Molti biologi e fisiologi sono d'accordo nell'affermare che
l'uomo, in realtà, non è fisiologicamente "costruito" per mangiare
carne, e offrono prove estremamente convincenti. Vediamo
quali: la classe dei carnivori ha una struttura fisica
predatoria
(artigli, canini sviluppati), intestino breve (solo 3
volte la lunghezza del tronco) e fortemente acido (10 volte di
più di un normale erbivoro); l'intestino breve, lungo 3 volte il
tronco, serve ad evitare una sosta troppo prolungata della
carne ingerita, in quanto essa è facilmente putrescibile.
L'intestino
breve, inoltre, è fortemente acido perché deve neutra-lizzare
le sostanze tossiche carnee.

Vediamo come avviene la digestione della carne: una volta
giunta nello stomaco la carne ha bisogno, per essere digerita,
della secrezione di succhi gastrici ricchissimi di acido
idrocloridico.
I carnivori, infatti, secernono grandi quantità di
acido idrocloridrico, atto a sciogliere le ossa. Il tratto intestinale
dove avviene l'ultima parte della digestione, che serve a far
passare gli elementi nutrivi nel sangue, deve per forza di cose
essere meno lungo possibile: si deve considerare, infatti, che
il pezzo di carne altro non è che un cadavere in putrefazione
che crea velenosi rifiuti all'interno del corpo. Il carnivoro,
quindi, deve liberarsene il più presto possibile.
Il problema, per
i non carnivori, è la lunghezza del tratto intestinale, che a volte
è lungo addirittura 20 volte il tronco. Se i non carnivori
mangiassero carne, questa rimarrebbe nel loro corpo un
tempo troppo lungo, avvelenandoli.

Passiamo alla classe degli erbivori: struttura fisica forte ma
non aggressiva, dentatura priva di veri incisivi superiori per
addentare frutti, e canini per dilaniare; intestino lungo sino a 20
volte il tronco, enzima digestivo capace di trasformare e
assimilare la cellulosa delle piante. Gli erbivori secernono una
quantità minima di acido idrocloridrico, non sufficiente a
digerire del tutto la carne.

Poi c'è la classe degli onnivori, parenti stretti dei carnivori, che
conservano una certa aggressività e sono simili in molte
caratteristiche fisiche ai carnivori; molti, ad esempio, non
collocano il cane tra i carnivori, poiché se nutrito di sola carne
esso muore.

Adesso osserviamo l'uomo: struttura fisica non aggressiva,
tubo digerente lungo 12 volte la lunghezza del tronco, mandibole
deboli e non pronunciate, secrezione salivare idonea
(grazie alla ptialina) agli amidi dei cereali, dentatura sviluppata
soprattutto negli incisivi per mordere e addentare frutti e nei
molari piatti e robusti per macinare semi, stomaco debole e
poco acido, che non possiede gli enzimi adatti a neutralizzare
le sostanze tossiche prodotte dalla decomposizione della
carne;
inoltre il suo intestino ha bisogno di stimoli che favoriscano
il movimento peristaltico: frutti, cereali ed ortaggi hanno
queste capacità, la carne no. L'intestino crasso, inoltre, per
ottimizzare la sua funzione deve avere un contenuto acido: i
semi, le radici e i frutti lasciano nel crasso residui acidi, mentre
le carni lasciano residui alcalini
: ammoniaca e basi diverse.[/b]

Fisiologicamente l'uomo è più simile ai mangiatori di piante e
agli animali da pascolo e da foraggio (come le scimmie, gli
elefanti e le mucche), che non ai carnivori come tigri e
leopardi.I carnivori, ad esempio, non traspirano dalla pelle: la
temperatura corporea viene regolata con il respiro accelerato
e l'estrusione della lingua.
Gli animali vegetariani, invece, sono dotati di pori sudoriferi
per eliminare le impurità e regolare la temperatura.

Tutte coincidenze?
I carnivori devono lambire i liquidi (esempio: i gatti), mentre gli
animali vegetariani succhiano i liquidi attraverso i denti, come
gli uomini.

Pare proprio che l'uomo non rientri né nella classe dei carnivori,
né in quella degli onnivori, anzi per alcune caratteristiche
fisiche potrebbe essere accostato ai frugivori (come le scimmie)
ed in modo minore ai granivori (scoiattoli e topi).


Vediamo perché: l'uomo ha una mano prensile come le scimmie e i
roditori, atta ad afferrare e cogliere frutti ed oggetti tondeggianti.

Se consideriamo la placenta, quella umana è discoidale,
come quella delle scimmie antropoidi. Sembra dunque che
l'uomo abbia come cibo elettivo i semi, la frutta, la verdura e
gli ortaggi.

Quale conclusione dovremmo dunque trarre da questa breve
analisi scientifica?

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