Re: "Dall'uccidere gli animali all'uccidere gli uomini il passo è piccolo" L. Tolstoj

Inviato da  Daemon il 23/8/2006 19:38:19
una perdita tale di materiale genetico

Non credo che ridurre l'allevamento di 1,3 miliardi di mucche (molte razze sì, ma una sola specie!) possa comportare una grave perdita di materiale genetico..

Notare che gli animali di allevamento sono selezionati in base a determinate, ben note caratteristiche. Cosa che semmai riduce la biodiversità. Una sorta di "monocultura", ma animale.

Negli allevamenti, in particolare in quelli intensivi, vengono fatti nascere (tramite inseminazione artificiale o incroci programmati) sempre e soltanto:

- bovini "grassi" che crescono più i fretta e che producono più latte,
- polli con il petto più sviluppato (che, se non uccisi dopo 2-3 settimane, svilupperebbero serie patologie a carico degli arti)
- pecore che producono più lana di quella necessaria alla loro sopravvivenza
- etc..

Francamente, a livello genetico, mi pare di vedere solo appiattimento (tra l'altro anche disadattivo), più che biodiversità..


Credo che una diminuzione della domanda potrebbe portare a dissesti nel territorio proprio dovuti alla sparizione di una nicchia nell'ecosistema. Forse sfuggono le implicazioni di un abbandono dei pascoli e del territorio montano (gia' in atto e grave), implicazioni che riguardano anche la fauna e la flora selvatiche e noi stessi...

Gli allevamenti e i pascoli intensivi sono riconosciuti come una delle principali cause della desertificazione, per cui una loro riduzione credo apporterebbe soltanto benefici.
Nessuno vuole prendersela con l'allegra fattoria di Heidi o con le realtà più "di nicchia", che probabilmente registreranno un'incremento nella domanda dovuto al fatto che la gente vorrà sempre più prodotti sicuri e "di qualità".

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