Re: "Dall'uccidere gli animali all'uccidere gli uomini il passo è piccolo" L. Tolstoj

Inviato da  Daemon il 24/8/2006 12:53:11
Ashoka, Ashoka.. ormai non ti si può più nascondere nulla: getto la maschera!!!

Il mio scopo ultimo è quello di affrontare il problema demografico dal punto di vista dello sviluppo sostenibile, e dal momento che abbiamo a disposizione risorse limitate occorre un nuovo ordine che, appellandosi al multiculturalismo e alla religiosità laica, porti l'uomo nuovo ad un consensus circa una nuova spiritualità, in vista di un nuovo umanesimo. Inoltre, nell'ambito della global governance, occorre pensare ad un rientro dolce che, con l'apporto dell'Unesco e dalle Nazioni Unite, sulle orme del pensiero degli immortali Huxley e Alice Bailey, plasmi un Unico Mondo, se necessario con il contributo di un'immigrazione forzata e delle discipline teosofiche.

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Trovare collegamenti e relazioni tra le cose è sempre sintomo di grande intelligenza, ed il sospetto è l'anima della libertà, ma qui occorre precisare alcune cose importanti:

1: i bovini non si trovano allo stato brado, ma sono fatti nascere per i nostri scopi, fatti vivere in gabbie che non consentono loro alcun movimento, nutriti con i loro simili acciocchè diventino sempre più grassi ed infine uccisi e macellati (se maschi), oppure costretti a continue gravidanze e provati della loro prole affinchè non smettano di produrre il latte di cui noi ci appropriamo (se femmine).

2: il loro numero così elevato non è indice di estrema vivacità sessuale, ma deriva dalla grande domanda, dalla diffusione degli allevamenti intensivi e dall'inseminazione artificiale, che permette di selezionare le caratteristiche desiderate (es.velocità di crescita accelerata, senza contare gli ormoni)

3: l'allevamento su così grande scala "occupa" enormi quantità di terreno e acqua che potrebbero essere adibiti alle coltivazioni per l'alimentazione umana, invece che animale.


Quindi per un vegano non ha nessun senso pensare di diminuire la popolazione umana, proprio perchè "consuma poco" e sa che se gran parte della "popolazione ricca" (mi si passi la semplificazione) riducesse l'attuale consumo di energia e risorse, ci sarebbe da mangiare comodamente per tutti. (forse non è il tuo campo, ma i dati ci sono ed è facile fare il calcolo)
Il numero degli obesi ha superato quello dei denutriti: dal punto di vista della responsabilità personale per i mali del mondo, la scorretta distribuzione delle risorse nel mondo è legata in gran parte alle scelte alimentari del primo gruppo (con l'eccezione di patologie gravi).

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