Re: Programma Unione sull'Energia

Inviato da  Abulafia il 28/2/2006 19:00:23
Quale direzione prenderà mai la CdL nel settore energetico?
Quella delle fonti fossili. Ma anche quella delle rinnovabili. Sembra una contraddizione, ma non è così... per un motivo fondamentale: queste due scelte non sono alternative l'una all'altra.
Mi spiego... a distinguere i due programmi c'è un solco notevole: la CdL viene da cinque anni di Governo ed ha dovuto far qualcosa, foss'anche procedere per inerzia. La brevità del suo programma trova giustificazione nella base di iniziative già decollate in questi mesi e riassunte nei punti 6, 8 e 9: meno petrolio, più metano, olio combustibile, carbone e nucleare. Perchè? Perchè un governo deve portare a casa risultati, e in fretta: il petrolio costa e domani ancor di più, serve qualcosa di più economico, reperibile e soprattutto che possa essere usato con le odierne tecnologie per produrre energia da subito: carbone ed olio combustibile. Se è ovviamente auspicabile che un condominio si rifornisca d'elettricità da fotovoltaico e d'acqua calda via geotermico, un Governo deve comunque pensare alla produzione su larga scala per rifornire tutte le altre utenze di piccola, media o grande taglia che siano. Inclusa l'industria ed i servizi.
Per questo non suona contraddittoria l'approvazione del decreto attuativo del conto energia, opera dell'attuale Governo, nè la striminzita menzione alle rinnovabili inserita nel punto 7: per quanto possano estendersi saranno sempre piccola cosa a breve e medio termine sia per capacità prodotta che per soggetti coinvolti. Ma ben prima che queste diventino predominanti sarà d'obbligo svincolarsi dal caro petrolio. Per motivi economici, non ecologici.

Quello dell'Unione è invece più romantico, un vero programma da opposizione: tutto impostato sulle rinnovabili, con profusioni d'efficienza energetica, ma non sembra rispondere ad una domanda cruciale: e intanto che si fa? Sui rigassificatori sono tutti d'accordo: nell'immaginario collettivo il metano è blu e leggero, perciò meglio "digeribile". Purtroppo il picco di produzione è vicino anche per quest'ultimo e le recenti evoluzioni politiche nell'Est ci hanno dato prova di come non sia esente dalle stesse incertezze del petrolio. Mentre la parola d'ordine della CdL sembra essere "diversifichiamo", per l'Unione sembra esistere solo il metano come fonte su larga scala: addirittura propone un potenziamento della rete fino a volumi maggiori della domanda, per favorire i nuovi soggetti privati post-liberalizzazione.
Intendiamoci: sulla carta il suo programma è bellissimo, soprattutto quando parla di generazione diffusa ed efficienza edilizia, ma non si accenna a soluzioni a breve per la grande produzione che è il nodo centrale del tema energetico. Eppure c'ha speso cinque pagine!

A mio parere questi due programmi sono differenti nel metodo, ma non nel merito: seguono due strade diverse ma nella stessa direzione. Ciò che manca ad entrambe è la comprensione che non serve a nulla, per un Paese intero, ottenere la sostituzione del petrolio con l'idrogeno (o il carbone) senza un programma di risparmio e sobrietà. Vocaboli improponibili per un politico.
Certo l'efficienza energetica è un ottimo obiettivo ed in questo l'Unione mi sembra più determinata, ma l'ottica da cui è necessario uscire è quella del consumo, dell'illusione che in un mondo finito si possa continuare a crescere all'infinito: PIL sempre crescente, sempre più energia... la triade "pulita, gratis e infinita" è deleteria! E' un'illusione che convince gli elettori di poter sprecare sempre di più perchè tanto ce ne sarà per sempre, a costo zero. Ma di assoluto c'è solo Dio, e la stupidità!

Entrambe i partiti hanno di fronte agli occhi il solo problema della quantità (di fonti sfruttabili, di flussi d'approvvigionamento...), io invece invito chiunque volesse approfondire il tema della qualità a scaricare due filmati relativi alle proposte di chi ritiene opportuno "fare un passo indietro" nel senso di... beh, non anticipo nulla e lascio i due link:
Sostenibile lo sviluppo? E' l'ora della decrescita;
PIL negativo e decrescita, siamo sulla buona strada?.

(Li trovate pure su Arcoiris, qui e qui).

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