Sono dati al cospetto dei quali non c’è rimedio eolico o solare che possa rimediare
L’illustre politologo, considerato addirittura di sinistra, non sa fare altro che seminare scetticismo e rassegnazione e irride a chi cerca di invertire la corsa verso il riscaldamento del pianeta.
La riflessione che propongo è questa: la trasformazione del modo di produrre, da inquinante e distruttivo per la terra e la nostra salute, a processo sostenibile e salubre passa attraverso decisioni politiche e non per il “libero mercato” che continuerebbe allegramente nelle sue devastazioni.
Ciò richiede che la politica sia autorevole e le priorità ambientali non siano messe in coda, ma al primo posto programmatico.
Tutta la responsabilità è della politica. Le forze economiche conoscono solo la legge del profitto e solo una buona politica può guidare e regolare uno sviluppo industriale sostenibile.
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