Re: Il cibo dell'uomo

Inviato da  Notturno il 13/10/2008 10:35:50
"Nella cultura greca col termine hubris si indicava la violazione dei limiti connessi alla propria condizione, un oltrepassare la misura, il giusto, la norma, nei rapporti con gli altri uomini, con la divinità e con l'ordine delle cose.
Anche quando ciò avviene ciecamente, per mancanza di comprensione, e quindi senza colpa, la giustizia riparatrice (Nemesis) arriva puntuale ed inesorabile a ristabilire l'ordine, l'equilibrio e l'armonia del mondo.
Al colpevole deve essere inflitta la giusta punizione.
Potrà essere punito l’esecutore materiale del misfatto, oppure un suo familiare, un suo discendente o, addirittura, l’intera città: alla Giustizia importa che i conti tornino e che la colpa venga espiata."

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(Molto ben definita)

Riassumendo: "Hubris" (O anche Hubrys, per via della traslitterazione) = "Orgoglio, arroganza, presunzione"

Se, da una parte, condivido le preoccupazioni di chi paventa la degenerazione dell'eugenetica, che può anche arrivare alla sterilizzazione dei non "adatti", dall'altra mi domando: ma perché, depravazioni a parte, c'è così tanta difficoltà nell'accettare una pratica che potrebbe migliorare di gran lunga la qualità della vita?

E' come se ci fosse un "blocco mentale" che semberebbe proprio figlio di quella concezione cui è legato il peccato di "hubrys"...

Della serie: "Siamo uomini, non atteggiamoci a dei!" (invito che a me fa sempre nascere un violento moto di rivolta).

PS: perché nessuno mi risponde nulla sulla faccenda degli esquimesi??? Io ci rimango male quando mi si ignora....

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