Re: TSO: psichiatria e controllo sociale

Inviato da  _gaia_ il 21/8/2009 10:56:47
Ciao Vulcan,
grazie per questa integrazione a livello normativo.
Vorrei comunque fosse chiara una cosa: non sto sostenendo che tutta la psichiatria è da buttare e che non esistano pesone con gravi problemi a livello psichiatrico.
Ma: un conto è parlare di "disabili mentali" (sempre però rispetto a cosa, e decretati da chi e come? ma è un altro capitolo), e tutt'altra cosa è constatare come sia labile il confine tra "normalità" (sanità mentale) e "anormalità" (disabilità mentale); ma soprattutto desta sconcerto constatare con quanta facilità gli "esperti" possono disporre della vita e della morte altrui: è un grande potere, Vulcan, sono certa che lo sai benissimo. Un potere molto pericoloso, potenzialmente devastante, ed è infatti ciò che spesso accade.

I link che ho proposto sopra contengono molto materiale, fra cui anche diverse storie di persone sottoposte a TSO con una arbitrarietà, e con una prassi da parte dei medici, che sinceramente fa accapponare la pelle. Una disinvoltura nei confronti della vita altrui e della somministrazione di psicofarmaci potentissimi, che dovrebbe tenere sempre in allerta chiunque riconosca il valore della libertà dell'individuo.
Abusare di quel potere è molto facile.

In tutto ciò, mi sono fatta l'idea (anche grazie alla conoscenza personale di esperti come Guglielmo, che ha un'onestà intellettuale di prim'ordine, come se ne trovano poche tra chi lavora in quel settore), che la psichiatria è ben altro che scienza, come invece vorrebbe far credere. La scienza sta da un'altra parte. Ma finché si continuerà ad ammantare di aura scientifica una disciplina che con la scienza ha poco a che fare, continueremo purtroppo a vedere questo tipo di arbitrarietà e disinvoltura nell'appricare la prassi, e continueremo a constatare la pervasività dei produttori di farmaci nel sistema medico e psichiatrico, le relazioni quantomeno ambigue (io le definisco scandalose e ignobili) tra psichiatri e case farmaceutiche.. e via dicendo.

Il problema è che per l'attuale sistema la soluzione per i "disabili mentali" (oh, che terminologia politically correct! un tempo si diceva "alienati mentali") consista esclusivamente nel trattamento farmacologico.

Quando tu dici:
Citazione:
se poi qualcuno vuol vedere che cosa è nella realtà un TSO, osservi come spettatore cosa è l'agitazione psicomotoria, il delirio di persecuzione o il disturbo maniacale o depresssivo maggiore... che non sono cose astratte, specie per chi le ha vissute da vicino, magari all'interno della famiglia..

Gli psicologi sanno di quel che parlo, e sanno anche che uno schizofrenico vero, come un soggetto con vera depressione maggiore, non è certo trattabile con un approccio psicoterapetutico ma ancor meno abboradabile da un semplice rapporto colloquiale.

posso essere d'accordo, ma qui stiamo parlando di quanto sia labile un certo confine, di quanto facile sia abusare del potere di dichiarare qualcuno "malato mentale".
Anche tu parli per es. di "vera depressione maggiore": stai usando una terminologia precisa, non stai parlando genericamente di "gente depressa". E allora pensiamo con quanta disinvoltura una schiera di psicologi e psichiatri prescrive quotidianamente psicorfarmaci devastanti a persone che non ne avrebbero bisogno, e a cui quegli psicofarmaci rovinano la vita. Lassù è pieno di link illuminanti in questo senso.

E' come quando nell'altro thread si parlava si ADHD e mi si diceva: ma tu non hai presente cosa sia un bambino che ha problemi profondi e che non riesci a contenere... ecc... Ma di cosa stiamo parlando? Proprio di questo: di quanto facile sia, in un sistema che la scienza non sa dove stia, etichettare qualcuno come malato mentale, affetto da questa o quella sindrome (magari appena creata da un manipolo di psichiatri che lavorano per BigPharma), e via dicendo.

Allora a scanso di equivoci chiarirò che non parlo di quei casi in cui un disagio psichico sia profondo e difficilmente risolvibile, che sono una minoranza sul totale di quelli sotto trattamento farmacologico..
Il thread vorrebbe mettere in luce e far riflettere sul sistema in sé, sull'arbitrarietà, la disinvoltura, il rischio di abusi. Perché sono tanti, ben testimoniati. E allora penso che c'è qualcosa che non va.



Intanto, giungono notizie riguardo ad una ennesima morte in seguito a TSO:

Salerno, morte all'ospedale psichiatrico
I medici: solo delle falsità

di Elisabetta Manganiello

SALERNO (13 agosto)

Francesco Mastrogiovanni è deceduto per un edema polmonare provocato da un’insufficienza ventricolare sinistra. Sul suo corpo sono state riscontrate lesioni su polsi e caviglie, segno dell’utilizzo di legacci abbastanza spessi, plastica rigida o addirittura filo di ferro. Comunque, lesioni derivanti da una forte pressione esercitata con strumenti non leciti. Ma ora i medici legali della procura vorranno capire anche il motivo scatrenante di un edema polmonare che ha poi determinato l’infarto. Sono alcuni dei dati emersi dall'autopsia effettuata ieri mattina sul cadavere di Francesco Mastrogiovanni, il maestro di scuola elementare di Castelnuovo Cilento sul cui decesso indaga la procura di Vallo della Lucania.

Mastrogiovanni ricoverato il 31 luglio scorso all'ospedale San Luca in seguito ad una crisi di nervi e conseguente certificato di trattamento sanitario obbligatorio è morto dopo quattro giorni di degenza. La procura della Repubblica ha aperto una indagine, diretta dal pm Francesco Rotondo, a carico del primario Michele Di Genio e i medici Rocco Barone, Raffaele Basto, Amerigo Mazza, Annunziata Buongiovanni, Michele Della Pepa, Anna Angela Ruberto.

Ieri l’autopsia e la scoperta di profonde lesioni a polsi e caviglie. È soprattutto su quest'ultimo aspetto che si incentrano le indagini della Procura di Vallo della Lucania. Le lesioni, infatti, starebbero ad indicare l'allettamento forzato del paziente e sull'eventuale accanimento dei sanitari si incentrano le indagini. Durante l’esame del corpo, disposto dal sostituto procuratore Francesco Rotondo, è stata rilevata in effetti la presenza di profonde lesioni ai polsi e alle caviglie, dovute a uno stato di contenzione prolungato, con l’utilizzo di mezzi fisici.

Una pratica estremamente invasiva, che però nella cartella clinica di Mastrogiovanni non è mai menzionata né, tanto meno, motivata come prevede la legge. È, infatti, ammessa solo in uno stato di necessità e deve durare poche ore, fino alla terapia chimica. Mastrogiovanni, invece, secondo l’ipotesi choc all’esame degli inquirenti, sarebbe rimasto legato al letto per più giorni.

Nella sua cartella clinica, inoltre, ci sarebbe un “buco” di oltre 10 ore rispetto ai trattamenti a cui il maestro è stato sottoposto prima di morire, ovvero dalle ore 21 del 3 agosto fino alle 7,20 del giorno successivo, quando i medici del reparto ne hanno constatato il decesso. Durante l’autopsia sono stati eseguiti anche prelievi di tessuti che saranno analizzati in un centro specializzato di Napoli. I risultati potranno contribuire a chiarire il quadro clinico complessivo.

All’esame ha assistito per la procura pure uno psichiatra nominato come consulente, per la famiglia i legali Caterina Mastrogiovanni e Loreto D’Aiuto oltre al medico legale Francesco Lombardo. C’erano, poi, quasi tutti i medici indagati, il loro nutrito collegio legale e i loro consulenti, lo psichiatra Michele Lupo e il medico legale Giuseppe Consalvo. L’ipotesi di reato, di cui devono rispondere i sanitari, è omicidio colposo, salvo che dall’esame della cartella clinica e delle video registrazioni sequestrate non emergano differenti profili di responsabilità. Ad essere determinanti sono soprattutto le riprese girate nella camera di Mastrogiovanni durante il trattamento di ritenuta e subito dopo la sua morte, per verificare le azioni degli indagati.

In ogni caso l’inchiesta sembra destinata ad allargarsi all’acquisizione delle cartelle cliniche degli altri pazienti sottoposti a trattamenti psichiatrici nell’ospedale San Luca e forse in tutta l’ex Asl Salerno 3. I funerali si svolgeranno oggi alle 18,30 nella chiesa di Santa Maria Maddalena a Castelnuovo Cilento.

Puntuale la replica dei medici: «Finora sono state scritte solo falsità». È il commento di Federico Conte e Antonio Conte, avvocati di Angela Ruberto e Michele Di Genio, rispettivamente medico e direttore del dipartimento di Psichiatria dell'ospedale 'San Luca' di Vallo della Lucania (Salerno), a proposito delle notizie relative al decesso di Francesco Mastrogiovanni.

«Contestiamo quanto finora pubblicizzato a mezzo stampa perchè destituito di qualsiasi fondamento - ha detto Antonio Fasolino, insieme a Francesca Di Genio legale del primario di Psichiatria, Michele Di Genio - Il professor Mastrogiovanni è giunto in ospedale a seguito di una emanazione di un' ordinanza di 'trattamento sanitario obbligatorio' da parte del comune di Pollica. I sanitari dell'ospedale di Vallo della Lucania hanno seguito il protocollo previsto per casi come questo».

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