Re: TSO: psichiatria e controllo sociale

Inviato da  florizel il 5/11/2009 23:19:24
Riporto un commento all'articolo di Doriana Goracci, circa l'ultimo caso di abusi su pazienti in un Centro di Salute Mentale di Torrile, parma:il commento è di Natale Adornetto.

Un monito terribile, in quelle parole temibili ai responsabili di ogni violenza disumana, proprio perchè parlano un linguaggio umano e comprensibile anche a chi preferisce turarsi le orecchie e chiudere gli occhi.

"Su questo genere di violenze e di prevaricazioni, vi è, la voglio definire così, una sorta di cortina fumogena. Vi è la congiura del silenzio da parte degli aguzzini. La difesa reciproca a spada tratta dei carnefici, oltre che allo spalleggiarsi a vicenda. C’è l’omertà, le menzogne conclamate e l’auto ed etero apologia degli aguzzini e dei carnefici, che “diventano” tutti “bravi, rispettosi, umani, competenti, professionali”. C’è complicità.

Si coprono l’un l’altro e si forniscono di alibi, mettendo in atto un vero e proprio favoreggiamento. Gli operatori che non perpetrano violenze, è più che raro che segnalino gli abusi – per non perdere il posto, per non subire ritorsioni,per non subire querele, per non divenire oggetto dell’ostilità, dell’astio o anche del mobbing. Di ciò che accade in tante strutture – che sono i manicomi moderni – non trapela nulla all’esterno.

Quando qualche voce si leva, si mantiene il massimo riserbo e il massimo silenzio, e poi tutto si risolve in un niente di fatto. Quando un qualcosa diviene di pubblico dominio, si fa un po’ di chiasso e di rumore, ma anche in questi casi si risolve la faccenda in un nulla di fatto. Da parte della gente, ci sono delle specifiche reazioni. Si tende a credere che certe violenze, siano isolate, che avvengono ogni tanto, ma che per il resto vada tutto bene. Credono che certi approcci siano quelli giusti e che le persone traggono beneficio da ciò che ricevono. Insomma, come se si trattasse di un caso di malasanità, che c’è ma che non è la regola.

Non immagina minimamente che ciò che ha subìto Mirko, lo hanno subìto e lo subiscono tantissime altre persone e in tantissime strutture, che son nate e proliferano come funghi, e protette lo sono solamente sotto una specifica prospettiva.

Vi è poi nelle persone, una certa anestesia, un certo lasciar fare, una certa abituazione, quando non si arriva, da parte di cert* individu*, all’aperta approvazione e all’aperto appoggio ideologico. Spesso la gente accoglie con indifferenza e noncuranza determinate notizie.

Io denuncio qui il fatto che il caso di Mirko è solo la punta dell’iceberg, che è solo una goccia delle miriadi di gocce. Invito caldamente tutte le persone a reagire con vigorosa indignazione verso fatti di tal grave portata. Basta dire, al momento, solo questo. Mirko è vissuto in un clima di violenze. Non ci vuol certo molto per evincere che le sue più che comprensibili difficoltà psicologiche siano dovute alle violenze che ha visto, e che di certo ha anche subito. E che si fa allora per aiutarlo, gli si usa altra violenza? Ma dove siamo? Solo le bestie agiscono così. Ora magari per “aiutare” una donna stuprata a liberarsi dai fantasmi delle violenze subite e dagli sconvolgimenti da queste causate, le si usa violenza, e così è “certo” che riuscirà a ricostruire se stessa e l’immagine che ha di sé.

E ci si deve indignare sul serio, e non pensare che tanto “quelli sono solamente degli individui di serie b, dei derelitti, persone con disturbi mentali”, e quindi “non ci fa niente” se subiscono certe sevizie. Se continua ad esserci indifferenza, se le persone non si attivano in modi consoni, ciò comporterà continuare a dare carta bianca e libero sfogo a dei frustrati ricolmi di brama di infliggere violenze e sevizie fisiche e psichiche.

Natale Adornetto – Dottore in psicologia"

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=49&topic_id=4900&post_id=151272