Re: la cura per il cancro ....e se fosse vero?

Inviato da  padma il 18/7/2006 17:02:49
Mamma mia climber (tra l'altro bel nick)..

Ci voleva una testimonianza di questo tipo.

Quello che non condivido delle cure "tradizionali" del cancro è qualcosa che sta molto alla base, diciamo l'approccio.

Non si può trattare un essere umano come un insieme di masse da asportare e di pezzetti da sostituire.

Hamer è un medico, ricordiamocelo, e sicuramente un genio. L'accanimento verso di lui e le sue terapie non è giustificabile, come è inalienabile il diritto 1)ad essere informati sulle terapie, convenzionali e non
2)di libertà di scelta terapeutica (è morto per le terapie che ha scelto di seguire? anche quello è un suo diritto)

Tornando all'approccio, mi stupisce di quanto la medicina trad tratti le malattie quasi come delle "maledizioni divine", per quanto la capacità di diagnosi sia eccezionale.

Io non credo che il cervello non abbia una parte basilare nello sviluppo dei tumori, come sono fermamente convinto che le pessime abitudini sistematiche giornaliere, volontarie ed involontarie giochino una parte fondamentale riguardo alla nascita delle neoplasie.

E parlo di ciò che mangiamo, respiriamo, delle nostre abitudini psocologiche.

Mi piace l'approccio macrobiotico sugli equilibri-squilibri dell'organismo, derivante da migliaia di anni di tradizione medica orientale, in quanto, per quanto molto vaga, tiene conto di tutto ciò che sta dentro e che circonda un essere umano.

Non mi piace la cultura del farmaco, la cultura dello squilibrio-->farmaco --> nuovo squilibrio --> nuovo farmaco -->e così via, mi ricordano l'ubriaco al volante che corregge la rotta della sua auto con brusche sterzate, fino a schiantarsi.
Il tutto con grande gioia del business farmaceutico.

A quanto mi risulta, non c'è nulla di sicuro riguardo alle cause scatenanti ed alla nascita dei tumori nemmeno nella medicina mainstream, a parte vari fattori quali fumo, radiazioni, ecc...

Se uno si becca un cancro, lo si può asportare, ma se non mutano le condizioni che ne hanno permesso l'insorgenza potrà sempre ritornare. Ne ho coosciuti molti di casi simili.

Perché non indagare questo "squilibrio di fondo", le cui radici sono convinto risiedano nelle abitudini giornaliere dell'individuo?

Un saluto,




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