Re: aspettando Simoncini

Inviato da  frankad il 11/1/2006 12:19:41
Un piccolo apporto per un argomento di enorme importanza. Scusate le dimensioni, ma si tratta di documenti privati del sottoscritto.

Franco

HO VINTO IL CANCRO!

Lo afferma da diversi anni il professor Gianfranco Valsè Pantellini, biochimico fiorentino, membro della Accademia delle Scienze di New York.
di Orazio Valenti


Ma cosa è il cancro? Molti di noi si chiedono con pensiero sgomento al solo pronunciare questa parola.

"La materia vivente, prima di organizzarsi, miliardi di anni fa, era un cancro - risponde semplicemente il biochimico - cioè ogni particella organica andava per i fatti suoi in una caotica lotta di sopravvivenza".

È un po’ quello che succede oggi fra gli individui terrestri... - ribatto.

"Pressappoco. - annuisce il professore - Aggiungo di avere appurato come è rinato il problema, ed un valido rimedio".

Per chi non lo conosce, dico subito che non si tratta di un giovane scienziato in cerca di pubblicità, ma di uno dei pochissimi «saggi» rimasti, che porta con disinvoltura mentale e fisica i suoi 82 anni, e che da cinquant’anni è impegnato, col suo grandissimo e spirituale amore per l’umanità intera, nella ricerca sul cancro e malattie degenerative. Fin dagli anni trenta si è incontrato con massimi scienziati e sempre conserva la freschezza degli antichi rimedi, oggi tristemente abbandonati.
Mi affretto a chiedere:

Professore, ha dunque scoperto le cause del cancro?

Il prof. prende un libriccino ed alcune foto dicendomi:

"Nei nostri progenitori colpiti da malattie cardiovascolari, il sangue produsse sostanze proteiche enzimatiche con facoltà protettiva delle vene. Questa raffinatezza, però, in caso di debilitazione, diviene generativa per certi vasi sanguigni. Lei si ricorda quando si diceva che un grosso stress manda il sangue in acqua? Ecco, è proprio vero! e glielo spiego: attraverso la vena posta in distonia, i globuli rossi fuoriescono nei liquidi esterni e si disciolgono; da qui la causa della sindrome di cachessia e neoplasia per i tessuti. Se vogliamo approfondire il meccanismo, il cancro deriva dai processi di angiogenesi: la angiogenesi produce capillari sia esternamente che internamente. Ad esempio i polipetti tumorali sono capillari che penetrano nella cellula portandovi tanto di quell’ossigeno che la cellula non può eliminare, con formazione nel citoplasma di acqua ossigenata ed ossigeno atomico che la avvelena.
Queste cellule si staccano, girano per l’organismo, attaccano le altre cellule sviluppando tumori in ogni tessuto. Non esistono tumori benigni o maligni, la differenza è nel tipo di tessuto colpito. Oggi, purtroppo, questa fragilità è diventata genetica ed il male si diffonde nel mondo in modo geometrico".

Come ha scoperto tutto questo? - chiedo.

"Da anni studiavo questi fattori, ed il più bell’esempio che le posso fare è proprio il mio caso personale: ero malato di cancro da un anno. Posto sotto terapia mia, avverto i familiari e vado all'Ospedale di Bologna dove mi fanno gli accertamenti ed in particolare l’esame del Sigma e del Colon.
L’istopatologo, attraverso l’endoscopia del Retto ha visto la neoplasia ed un’ombra che proseguiva lungo il colon; credeva che fosse il tumore di 11 centimetri e mi fa i prelievi. Ma io gli dico: «No!, lei si sbaglia». Il 22 Febbraio 1999 entro in ospedale ed il 23 vengo operato dopo di essermi rasato da solo.
Sa come è andata? L’operazione, invece di durare tre ore come programmato, è durata 45 minuti con una grande sorpresa: invece di trovare una grossa neoplasia, ce ne erano 2 piccole in regressione".

Dunque aveva funzionato la sua cura.

"Certamente. Ma questo dimostra che a volte, per azione angiogenetica, possono formarsi a breve distanza tumori genetici. Pensi che appena rientrato in camera, al risveglio ho fumato, dopo 9 giorni ho tolto i punti, mangiata pasta asciutta e sono tornato al lavoro".

Che relazione c’è dunque col processo angiogenetico?

"Questo è il processo della diffusione dei tumori ed il suo enorme aumento nel mondo è dovuto alla angiogenesi ereditaria che fu descritta dal dr. Durck nel 1904 in un atlante di patologia generale dei tumori con disegni di varie strutture.
Ecco le foto di cosa è successo all'angioma di un mio paziente. Si vede un basidioma trasformato in carcinoma da terapie radianti. Intorno ci sono capillari creati dalla Angiogenesi e che portano sangue ossigenato al tumore per alimentarlo. Però dopo che gli ho proposto la mia terapia con ascorbato, si è rimarginato".

Ecco, lei parlava della sua terapia, ce la può illustrare?

"Nelle nostre cellule vi sono ogni attimo migliaia di reazioni chimiche simultanee, compresa la lotta tra gli enzimi chiamati superossidodismutasi ed i famosi radicali liberi detti i distruttori. Nel caso in cui i radicali dovessero aumentare od il gene che costruisce le SOD non funzionasse bene, entro 24 ore la cellula diventa cancerogena. Da una quarantina d’anni ho scoperto l’efficacia di una terapia antiossidante, che va in aiuto delle SOD, ed è l’Ascorbato di Potassio. Questo, attraverso la ristrutturazione della pompa sodio-potassio sulla membrana cellulare, penetra nella cellula non solo riportandovi il potassio che viene espulso dalla degenerazione, ma ricomponendo le catene dei messaggi genetici. La cellula, rimessa in ordine, non viene più attaccata dal cancro. Questo prodotto è come un integratore alimentare senza alcuna tossicità. I risultati clinici, attestabili, dimostrano che in 17 pazienti su 20, la riduzione della sintomatologia varia tra la completa guarigione e la regressione variabile. Nel caso dell’angioma, l’ascorbato blocca l’azione dell’ossigeno nelle cellule e ferma il processo. Anche il prof. Folkman negli USA ha messo a punto un sistema per combattere questa proliferazione di capillari, strangolandoli chimicamente con angiostatina ed endostatina. È una via parallela, ma la mia agisce dall'interno delle cellule come preventivo".

Forse una causa dominante è lo stress della vita moderna e l’inquinamento in cui il nostro corpo è costretto a sopravvivere?

"Sicuramente. Infatti come si spiega che nel 1936 in Italia c’erano 7.000 morti e 20.000 malati l’anno, mentre oggi ci sono 190.000 morti e 2.500.000 malati?"

Il rimedio c'è, il problema è che non costa nulla!
In conclusione i risultati positivi, dove non ci sono tornaconti economici, stranamente non vengono considerati, mentre la chemioterapia distrugge l'organismo spesso prima del tumore.
La prevenzione dei tumori potrebbe essere per qualcuno, in termini economici, un danno incalcolabile. Sempre più studiosi sono daccordo col ginecologo tedesco Muller, secondo il quale il 70% dei nati morti, o focomelici, è dovuto ai farmaci.

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