Re: ISHMAEL: pensieri, dubbi, domande, critiche.

Inviato da  Dr-Jackal il 11/10/2011 16:57:16
@namaste10:
L'unica cultura che risponde alla tua descrizione sarebbe un insieme di innumerevoli culture diverse in cui chiunque potrebbe entrare e uscire a piacimento, tutte differenti nel modo di vivere e ognuna con i propri pregi e difetti. Allora sì. Quella sarebbe una soluzione accettabile.
E sarebbe una fusione tra la nostra cultura e il tribalismo (nel tribalismo non era possibile scegliere in quale tribù vivere: se nascevi in una tribù ci dovevi rimanere per la vita).

In questo modo ognuno avrebbe davvero la libertà di scegliere come vivere (e non solo quale lavoro fare o se lavorare o essere un senzatetto) e contemporaneamente verrebbe preservata la diversità culturale.
Inoltre il danno ambientale verrebbe ridotto enormemente, visto che, come detto anche in The Story of B, una sola piccola cultura tra migliaia che comprendesse un decimillesimo dell'umanità potrebbe anche essere autodistruttiva senza fare troppi danni: la minaccia di estinzione compare solo quando esiste una sola, immensa cultura autodistruttiva che comprende il 99,9% dell'umanità. Allora sì che i danni che è in grado di fare sono enormi.
Quindi in questo ipotetico alveare di culture, chi vorrebbe potrebbe anche continuare a vivere come facciamo noi oggi. L'importante è che non siano in troppi a vivere così.

Personalmente non credo che un'unica cultura potrebbe mai essere ideale per tutti, a prescindere dalle sue qualità. L'unica soluzione mi sembra un alveare di culture diverse (ma radicalmente diverse, non solo superficialmente come avviene oggi nella nostra cultura: diverse nel modo di ottenere di che vivere).

Di evoluzione in evoluzione si arriva a ciò che è efficace, non ideale. Per la cultura azteca era efficace mangiare frequentemente carne umana per via di una carenza di proteine, per esempio, e per gli Ihalmiut era efficace nutrirsi esclusivamente di caribù, ma io non chiamerei culture simili "ideali".
(Sì, sono entrambe culture scomparse, ma non perché fossero evolutivamente fallimentari, ma per via dell'influenza distruttiva della nostra cultura. Prima che li distruggessimo, entrambi i popoli erano esistiti per decine di millenni senza problemi, e non c'è motivo per cui non avrebbero potuto continuare a farlo.)


@Calvero:
Come volevasi dimostrare, non hai motivato le tue illazioni nemmeno stavolta. Fatto che le altre stupidaggini che hai scritto non riescono a nascondere.
Prendo atto che non sai di che parli e come rispondere alle mie obiezioni (forse dipende dal fatto che non hai nemmeno capito il libro che pretendi di criticare).

Addirittura adesso hai cominciato a fare il finto oltraggiato per sviare il discorso ("non me lo dici tu quando smetterla, non mi dai ultimatum gné gné gné..." Dio mio, che tristezza). Come se non avessi tutto il diritto di cominciare a ignorarti dopo un tot di volte che ti dimostri dogmatico, stupidamente ostinato e del tutto impreparato.
Ormai sei oltre il ridicolo.
Hai fatto bene a rimuovere i tuoi post precedenti: ti conviene che in meno possibile leggano le tue stronzate e le successive arrampicate sugli specchi con cui hai provato a giustificarle.

Riguardo The Story of B: poche cazzate. Non l'hai recensita estensivamente come con Ishmael, ma hai detto chiaro e tondo che contraddice Ishmael e che Quinn ha cambiato le carte in tavola (balla clamorosa, come ho già detto). Questo significa esprimere un GIUDIZIO su un libro che non hai neanche letto, se non te ne sei accorto. Non ti nascondere dietro un dito.
E no, non serve leggere tutti i libri di Quinn per capire che non fa propaganda sionista, basterebbe leggerne solo uno, visto che le idee rimangono esattamente le stesse in tutti i suoi libri (solo che in ognuno sviscera un gruppo di idee in particolare), ma leggerlo come si deve e non col culo.

Stavolta basta davvero. Questa discussione è morta nel momento in cui ti sei ficcato in testa di essere più furbo di tutto il resto del mondo nell'aver capito i subdoli piani nascosti del diabolico Quinn e la sua impalpabile propaganda sionista (impalpabile a tutti ma non a te, perché evidentemente tu sei un genio insuperabile).

A questo punto, che ti devo dire? Continua pure a rimanere nel tuo mondo fatato dove uno scrittore ex-cattolico e ora di religione animista che ha dedicato libri, saggi, conferenze e la sua intera carriera a portare avanti idee che smentiscono e contraddicono completamente l'ebraismo e le altre religioni redenzioniste e che incolpano tutte le società civilizzate (ebrei compresi) della rapida distruzione del nostro pianeta, auspicandosi la dissoluzione di tali società (inclusa quella ebraica), abbia fatto in realtà tutto questo per fare propaganda sionista. Parlando di argomenti che con nazismo ed ebrei non c'entrano praticamente niente e nominando questi ultimi solo in poche pagine iniziali del suo primo libro e poi mai più.
E che tu sia stato l'unico al mondo ad accorgertene.
Plausibile.

Forse quando allargherai la tua prospettiva e ti renderai conto che le idee di Quinn sono infinitamente più radicali e ampie di argomenti come il sionismo o l'antisionismo, comprenderai che idiozie hai detto finora. Qui stiamo parlando di una spiaggia lunga chilometri, e tu invece vedi solo un singolo granello di sabbia. Di un'altra spiaggia.

Mo basta davvero però. Ho fatto il pieno di stronzate. Ho avuto anche troppa pazienza con te.
Sei pregato di non imbrattare oltre questo thread con le tue assurde e sterili fantasie. Se continuerai, comunque, d'ora in poi i tuoi messaggi li salterò a pié pari senza neanche leggerli.

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