Re: ISHMAEL: pensieri, dubbi, domande, critiche.

Inviato da  Dr-Jackal il 14/10/2011 1:31:32
@abbidubbi:
Citazione:
ma i popoli tribali non hanno mai addomesticato nessun animale? nessun frutto? hanno sempre "preso" tutto così come lo trovavano?

No, no, tutt'altro. Come ho già detto nella chilometrica risposta a Floh, molti popoli tribali praticavano e praticano tuttora l'agricoltura e l'allevamento, solo che non ne praticano quella forma esacerbata che Quinn chiama "totalitaria" che infrange la Legge della Competizione Limitata e che quindi ha effetti disastrosi sull'ambiente, sterminando ogni specie che reputiamo inutile.
Esistono molte forme di agricoltura, la nostra cultura non l'ha inventata. Ha solo inventato lo stile più produttivo (e nocivo) di agricoltura.
(Se invece intendevi chiedere se i popoli tribali hanno mai modificato consapevolmente frutti e animali anziché limitarsi a coltivarli e allevarli già come erano, allora onestamente non lo so. Non ho mai letto nulla sulla modifica deliberata di piante e animali precedenti la Rivoluzione Agricola.)


@incredulo:
Citazione:
Alla fine hai praticamente riassunto il libro a Floh, ottimo lavoro Dr., ti quoto al 100%.

In realtà ho riassunto pure parte di The Story of B (sovrappopolazione e strategia delle rappresaglie imprevedibili) e di My Ishmael (soprattutto sulla competizione intraspecie). E' stata un'ammazzata ma è stata utile per riordinare le idee.


@Shm:
Citazione:
Ma v’immaginate cosa potrebbe voler dire spostare migliaia di persone a migliaia di chilometri dal proprio territorio, anche in seno ad una cultura auspicata da Quinn? E chi deciderebbe del loro spostamento?

La parte in cui Ishmael suggerisce di spostare le popolazioni affamate è una che Quinn rimpiange di più di aver scritto, come ha spiegato in non mi ricordo quale FAQ del suo sito. Ha detto che intendeva fare una provocazione per sottolineare l'ipocrisia della nostra cultura, che è disposta ad "aiutare" le popolazioni affamate (molto tra virgolette, visto che poi come abbiamo visto peggiora la loro situazione) a patto che se ne stiano ben lontane da casa loro e fuori vista. Non voleva suggerire una strategia concreta per risolvere la fame nel mondo, altrimenti si sarebbe spiegato meglio e dato maggiori dettagli (infatti non ne parla mai più negli altri libri, a differenza di tutte le altre sue idee). Si rende benissimo conto che nessuno della nostra cultura accetterebbe mai una proposta simile... Per quanto la teoria in realtà non abbia problemi. E' chiaro che per le popolazioni affamate sarebbe uno shock cambiare ambiente così drasticamente, ma sarebbe sempre molto meglio che continuare a crepare di fame, no? E' solo che è concretamente inattuabile per motivi pratici.

Citazione:
Potremmo essere diventati dei parassiti del mondo.

Lo siamo senz'altro diventati, siamo come zecche che continuano a succhiare sangue a litri fino ad ammazzare l'animale a cui sono attaccate per poi morire anche loro di fame. Ma la cosa importante da notare è che questa condizione non è propria dell'uomo in sé, ma solo della nostra cultura. L'uomo non è affatto destinato o condannato a essere un flagello del mondo o un suo parassita assassino, come dimostra il fatto che nessuna altra cultura umana lo è mai diventata. Solo una cultura umana lo ha fatto.
Ecco perché mi irrito quando sento qualcuno dire luoghi comuni come: "l'uomo è la malattia del mondo; l'uomo è un flagello; l'uomo è come un virus", ecc. Non lo è l'UOMO in sé, lo è solo la nostra cultura.
Noi non siamo l'umanità. Siamo una singola cultura.

Citazione:
Pensi che un operaio che guadagna 800,00 € al mese sarebbe contrario di ripartire gli utili dell’industria presso la quale lavora? O un contadino in uno stabilimento agricolo? E via dicendo…

Onestamente non lo so. Forse parlandogliene a quattrocchi lo si convincerebbe facilmente, ma se leggesse la stessa identica proposta su un giornale o la vedesse in TV ne sarebbe automaticamente diffidente.
Hanno fatto un esperimento sociale interessante in America: hanno chiesto a 100 persone a caso che cosa ne pensassero della Riforma Sanitaria Pubblica, spiegandogli di che si trattasse. L'80% circa si è detto favorevole.
Poi hanno chiesto ad altri 100 a caso che cosa ne pensassero della Riforma Sanitaria Governativa, spiegandogli anche qui di che si trattasse. In questo caso solo il 30% si è detto favorevole, e il 70% contrario.
La cosa assurda è che LA RIFORMA ERA ESATTAMENTE LA STESSA. Il solo fatto di aver cambiato il termine "pubblica" con "governativa" aveva cambiato completamente l'opinione che questi 200 fessi se ne sono fatti, anche se la sostanza non cambiava di una virgola. Una sola parola del titolo aveva del tutto offuscato i contenuti.
Insomma, non ho la minima fiducia nella capacità di raziocinio della massa. Non saprei davvero come reagirebbero a un'idea come redistribuire la ricchezza...
Quel che è certo è che tremo al pensiero delle interminabili discussioni e liti che una proposta simile scatenerebbe. Mi pare già di vedere i titoli sui giornali: "Il comunismo diventa ecologista! Ripartire la ricchezza per salvare il pianeta!". Con quelli di destra che si schierano tutti contrari per partito preso perché la proposta puzza di comunismo, la maggior parte della gente che nemmeno capirebbe il senso vero e proprio dell'idea, i soliti che devono mostrarsi più furbi degli altri che dicono che è tutto un complotto di quelli al potere, quelli che dicono che è tutto un complotto dei comunisti, ecc.
Dio mio. Ma te lo immagini Vespa che riunisce in studio quattro fessi di politici per parte e li fa litigare su un argomento così complesso per ore? Questi non riescono nemmeno a mettersi d'accordo su come asfaltare una strada... E la gente che l'opinione se la costruisce guardando la TV (ossia quasi tutti) che ne potrebbe capire?

Citazione:
Sei un’idealista! Ma son convinto che per parecchio tempo ancora i libri più letti non saranno quelli di Quinn ma quelli della Bibbia! Ora dovrebbe trovarsi in tutte le librerie a 7,50 €!

Che tristezza che per essere definito idealista ormai sia sufficiente non arrendersi prima di provare.
Sono d'accordo che Quinn dovrebbe trovarsi in tutte le librerie (e le scuole), e anche che purtroppo la Bibbia (e i trattati ecologici che si limitano a incolpare di tutto l'età industriale senza vedere più in là del loro naso) continuerà a venire letta molto di più per parecchio tempo.

Citazione:
La rivoluzione industriale non credo che sia più che un’estensione della rivoluzione agricola di diecimila anni prima, perciò non ha senso prenderla come esempio per consolidare il discorso di Quinn…

Non fraintendere: non sono io che ho avuto l'idea di prenderla come esempio per supportare il discorso di Quinn, è stato lui stesso a usarla come esempio di movimento globale senza programmi o leaders che guidato da una nuova visione del mondo ha cambiato l'intero pianeta in poco tempo. Le cose fondamentali da notare qui sono:
- nuova visione del mondo (certo, in quel caso non è stato un cambiamento drastico come quello che propone Quinn, che dice di riconsiderare addirittura il modo in cui l'uomo vede se stesso in relazione al mondo, ma è stato comunque un cambiamento notevole e guarda i cambiamenti che ha portato anche un cambiamento di visione non drastico come quello della Rivoluzione Industriale);
- senza programmi;
- senza leaders.
Perché sono anche le caratteristiche che secondo lui dovrebbe avere una qualunque rivoluzione culturale in grado di spazzare via la mitologia culturale attuale e sostituirla con una cultura non autodistruttiva.
Poi magari si sbaglia, è possibilissimo. Lui stesso ha detto chiaro e tondo di non avere idea di quale questo nuovo modo di vivere dovrebbe essere, perché è inimmaginabile per gente della nostra cultura quanto il Rinascimento sarebbe stato inimmaginabile per la gente del Medioevo. Però mi sembra che (come avviene spesso con Quinn) quello che dice abbia senso, e le caratteristiche che indica siano quelle giuste. Almeno in teoria.

Citazione:
Io ci tenevo che tu mi dicessi che ne pensi di quello che avevo scritto sopra in riferimento a: “Leggendo il libro mi è sembrato di capire che secondo Quinn la deviazione dell’umanità è avvenuta in seguito alla scoperta dell’agricoltura intorno al 8000 a.C.. Idealmente attualizzando un’epoca ante-agricoltura si vivrebbe in una sorta di età dell’oro di benessere, pace e ricchezza. Se non ci fosse stata quella scoperta, l’età dell’oro sarebbe continuata… Quinn inoltre dice che gli antropologi hanno dichiarato che i cacciatori-raccoglitori vivevano in un certo benessere e nell’abbondante disponibilità di tutto il necessario per il proprio sostentamento. Se facciamo l’analisi delle implicazioni della rivoluzione dell’agricoltura dovremmo considerare quelle che sono le conseguenze della rivoluzione: l’evoluzione dell’ordine sociale e l’evoluzione del culto religioso. Ossia la nascita della figura di un sovrano despota e quella di un sacerdote invadente… E io credo che questa sia la vera deviazione che oggi è amplificata e ancor più deviata di allora. Non è un caso se Quinn appunto si definisce animista!”

Sì, l'avevo letta. Non ti ho risposto a questo riguardo perché sono fondamentalmente d'accordo, quindi l'ho considerato superfluo.
Precisazione: diecimila anni fa non è avvenuta la scoperta dell'agricoltura (già nota da tempo immemore) ma solo l'invenzione del NOSTRO STILE di agricoltura, quello totalitario che infrange la Legge della Competizione Limitata e quindi è evolutivamente instabile e autodistruttivo.
Inoltre per "attualizzare un'epoca ante-agricola" Quinn non intende ritornare a vivere come i cacciatori-raccoglitori (cosa impossibile perché servirebbero svariati pianeti come la Terra per sostenere 7 miliardi di umani che vivessero in quel modo), ma solo applicare il principio del tribalismo alla nostra civiltà per ottenere un nuovo modo di vivere che abbia i pregi di entrambi senza i difetti di nessuno. Un tribalismo applicabile alle moderne super-comunità di milioni di individui. Avercelo...
Sicuramente la nascita dell'ordine sociale e delle religioni gerarchizzate sono state un disastro per i membri della nostra cultura, ma non bisogna perdere di vista che per Quinn il disastro peggiore in assoluto è stato il cominciare a vivere in modo evolutivamente instabile. E' questo che minaccia di portarci all'estinzione, e non solo di farci vivere in condizioni orribili, ed è questo il problema che dobbiamo risolvere per primo (nave che affonda).


P.S.
Attenderò notizie dalla casa editrice senza aspettarmi nulla ma augurandomi il meglio.

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