Re: gli interessi in medicina generano mostri

Inviato da  alexbell64 il 31/1/2013 17:30:00
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DrHouse ha scritto:
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complo ha scritto:
Ma in tutti questi altri link si dice: "....who are experts on LUNG cancer".
Cancro ai POLMONI, si parla di cancro ai POLMONI, non di cancro in generale.
Dico questo perchè mia nonna è morta di cancro ai polmoni SENZA fare chemio. Alla prima febbrettina la metastasi era già irrecuperabile e i dottori hanno detto "fatela morire in pace". Dopo un mese era morta....

complo,
attento, il caso di tua nonna non fa testo. Nel caso di pazienti sopra i 75 anni, è tutt'altro che raro che i medici sconsiglino la chemio considerato che anche la migliore delle ipotesi (cioè che la terapia abbia un qualche effetto nella regressione del tumore, cosa che nel caso del cancro al polmone è di fatto rarissima), riuscirebbe a prolungare la vita del paziente in misura trascurabile. In compenso, il rischio che la chemio distrugga quel poco che resta del sistema immunitario e il paziente se ne vada per una "semplice" complicazione respiratoria o infezione polmonare è altissimo. Ecco perché in questi casi la sconsigliano. E per mia esperienza ti posso dire che i tempi di sopravvivenza si allungano rispetto a quelli di chi decide di fare la chemio. Una mia parente stretta è stata diagnosticata con cancro al polmone a 82 anni. Anche in quel caso, i medici hanno sconsigliato la chemioterapia a causa dell'età. È morta l'estate scorsa a quasi 85 e ha trascorso gli ultimi 3 anni con una qualità di vita relativamente buona (l'anno prima, per dire, era persino andata alla casa al mare). Solo nell'ultimo mese ha avuto un peggioramento verticale. Tutto questo per dirti che i casi sopra i 75 anni non fanno testo, anzi sono anche statisticamente irrilevanti in considerazione dell'età dei pazienti che contraggono la malattia.

Ben diverso è il caso di un paziente al quale viene diagnosticato un cancro al polmone a 50 anni o anche a 65. In quei casi non si sfugge alla chemio, a meno che il paziente non la rifiuti esplicitamente accettando anche gli insulti dei medici e, non di rado, dei familiari che lo prendono per pazzo. Anche qui però le statistiche sono impietose e dimostrano anzi che chi decide di non farsi sottoporre a chemioterapia allunga significativamente i tempi di sopravvivenza, oltre a risparmiarsi una serie di effetti collaterali che ben conosci. Blondet ha raccontato nei dettagli l'epopea che ha dovuto passare con i medici quando gli è stato diagnosticato un cancro al polmone a piccole cellule per motivare la sua decisione di non sottoporsi alla chemio, eppure nessuno di loro a domanda ("Quante possibilità ho di salvarmi?") ha mai avuto il coraggio di rispondere esplicitamente. Blondet sapeva benissimo che nei casi come il suo il tasso di sopravvivenza a 5 anni era inferiore al 5% e che si riferivano tutti a casi di pazienti che avevano accettato il trattamento con chemioterapia, visto che sono rarissimi, ad oggi, quelli che la rifiutano contro il parere dei medici.

La verità, complo, è che i medici in moltissimi casi non ti dicono la verità. Ti danno la chemioterapia perché il protocollo glielo impone e questo li mette al riparo da ogni eventuale rischio penale. Ma sanno perfettamente che non solo non ti curano, non solo non ti allungano la vita, ma te la accorciano peggiornando sensibilmente anche la qualità della tua vita.


Se tu fossi un vero Medico ti prenderei subito come mio Medico personale, Doc

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