Re: Arkadij Petrov e Gregari Grabovoj – bio-informazione

Inviato da  Al2012 il 17/7/2014 17:52:11
Riflessione:
… il campo materia (o fisico) ed il campo energia, non sono uguali, ma entrambi sono fatti d’energia.
Il campo materiale assorbe energia ed espelle energia, come il campo energetico, la differenza è che nel campo fisico l’energia che lo compone, si “addensa” cambia frequenze, posso dire che è “energia informata” che reagisce alle “informazioni” che riceve, prendendo “forma” facendo emergere la materia animata e non animata, nelle innumerevoli forme che conosciamo e anche quelle che non conosciamo.

Seguendo quest’ipotesi si comprende la rilevanza dell’Informazione nell’ambito delle forze fondamentali, che, non a caso, citano solo forze che compiono un lavoro, dimenticandosi che tutti i lavori seguono un ordine, un progetto, una idea.

Per questo immagino un campo materia racchiuso dentro uno d’energia, entrambi racchiusi dentro un campo informazione.

Il termine “racchiuso” non va inteso, come uno potrebbe immaginare pensando ad una matrioska, fatta da entità separate una dentro l’altra, ma va inteso come un “alone” (aurea).
Questo “alone” circonda ed interessa ogni elemento della materia / energia, dalla particella alle galassie.
Non puoi separare la particella dall’alone della propria informazione, perché è non locale, l’informazione è sempre disponibile ovunque.

Se c’è informazione ci deve essere anche la capacità di riceverla, questa capacità si può identificare nella “Coscienza” .

In questo caso con il termine “Coscienza” intendo l’innata capacità ambientale di qualsiasi organismo animato, in pratica dalla cognizione ambientale del battere, alla (provata) “sensibilità comunicativa delle piante, alla coscienza degli animali, all’auto-coscienza degli umani.
Volendo si potrebbe andare oltre la nostra auto-coscienza per entrare in una “densità” differente a quella materiale.

Ma come il macro necessita di istruzione, ed essendo il macro composto da particelle del micro, anche il micro necessita di istruzioni.

Una caratteristica di tutte le particelle è la rotazione (Spin), nell’universo tutto è in movimento e rotazione, ciò che è statico senza rotazione … semplicemente non è, non esiste.

Lo spin (rotazione) della particella può essere destrorso o sinistrorso con diversi livelli velocità di rotazione.

La domanda è chi e che cosa determina la rotazione e il modo di rotazione?

Come può avvenire, come dimostrato nell’esperimento di Alain Aspect, scientificamente testato e riprodotto, che una particella, correlata ad un’altra, adattare il proprio stato quantico al cambiamento dello stato dell’altra particella, istantaneamente anche se poste a distanza tra loro?

Questo dimostra che la particella riceve, ed è in grado di rispondere, ad un’informazione di stato quantico di un’altra particella.
Non posso definirla “coscienza” della particella, ma è qualcosa che assomiglia alla “cognizione” ambientale dei microrganismi, in questo caso è riferita allo stato quantico.

Per me hanno ragione quelli che affermano che non c’è trasporto dell’informazione a velocità superluminare, perché non c’è trasporto dell’informazione, ma c’è la capacità di raccogliere determinate informazioni che sono già presenti ovunque, per la caratteristica quantica di non località dell’informazione.

L’aggregazione (assemblaggio) di diverse particelle porta alla “armonizzazione” tra i diversi spin (o stato quantico della particella).
Questa “armonizzazione” rafforza le Informazioni che l’hanno pilotata, rendendo più “forti” i collegamenti tra l’aggregazione di particelle e le informazioni che pilotano “l’armonia della forma” .

Provo a descrivere come immagino il “campo informazione”.

Immaginare l’infinito è impossibile, quindi passo a qualcosa di “definito”: una sfera.

In quest’enorme sfera sono racchiusi “pixle” d’informazione, il cui assemblaggio in parti è solo una probabilità che può avvenire al suo interno.
All’interno della sfera (Uno) dove è potenzialmente possibile il Tutto, in una dimensione a-temporale e a-spaziale, per questo senza forma. (dimensione quantica indeterminabile), al suo interno, si possono formare delle “bolle” che raggruppano determinati pixle.
Queste ”bolle” possono esistere all’interno della sfera perché in lei è possibile l’emersione di dimensioni temporali –spaziali, in pratica la dualità.
Immaginando la sfera in modo “frattale” potremmo immaginare un sfera enorme che contiene altre sfere, che a loro volta contengo altre sfere, e così via all’infinito.

Se io immagino la circonferenza della sfera come la “Coscienza Globale” , posso immaginare che, la pellicola che delimita e determina la bolla, sia l’equivalente della “Coscienza Duale” , partendo dal presupposto che una informazione ha ragione di esistere se c’è un coscienza che la può raccogliere, come è vero l’inverso.

All’interno della coscienza duale posso inserire altre bolle che posso paragonare ad aree di aggregazione d’informazioni di “specie”, “Coscienza di specie”.
All’interno della coscienza di specie troviamo altre bolle racchiuse da forma di coscienza sempre più individualizzata, fino a quella propria di ognuno di noi.

Un fattore importante (che sicuramente piace agli evoluzionisti) dei campi informati, (le bolle nella dimensione duale) e che ricevono in cascata, un ritorno d’informazione (feedback) che può rafforzare o modificare l’informazione, adattando la biologia dell’organismo in base anche al campo informazionale dell’ambiente.

La cosa più difficile è liberarsi, emanciparsi, dal concetto della frammentazione, il discorso che ho fatto è un esempio: ho immaginato bolle dentro bolle, ma è solo un’immagine decifrabile dalla mia mente / cultura.
Io penso d’aver aperto una breccia nel muro del mio paradigma (mente/cultura) della frammentazione, che mi permette di accogliere “idee”, “immagini” del paradigma olistico

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