Re: Che accidenti spara Attivissimo stavolta???

Inviato da  Det.Conan il 1/9/2006 21:51:36
A proposito di CICAP TEAM sentite questa lettera:
tenetevi forte perche' qui si balla(sull'idiozia mi verrebbe da aggiungere )


Cari Scienziati del CICAP, ringraziandoVi per l'ammirabile spirito scientifico con cui è nato il CICAP, costruito attorno alle buone intenzioni, mi sento costretto a scriverVi questa e-mail critica nella speranza che posa essere da Voi considerata costruttiva e apprezzabile nel suo contenuto. Con piacere ho spesso trovato all'interno del sito CICAP numerose argomentazioni sul paranormale e/o fenomeni che sembrano uscire dai canoni scientifici fino a oggi conosciuti, nonostante ciò devo constatare con obiettività che molte delle vostre risposte sono approssimative, tendenziose e sviluppate su preconcetti, e quindi, senza un'apparente logica sperimentale. Uno dei tanti argomenti trattati con eccessiva superficialità è ad esempio il seguente. A parte il monologo sull'uso appropriato del termine "monoatomico", all'interno dell'articolo non riscontro nessuna sperimentazione scientifica, solo presunzione e diffidenza. Siete sicuri che i lettori possano essere soddisfatti da queste letture? Mettetevi nei loro panni. Lo dico perchè soltanto voi avete le capacità e risorse (finanziamenti statali) in grado di fare luce su molti di questi argomenti così "eccezionali". Questo tipo di approccio è controproducente per il CICAP che rischia di perdere la credibilità delle persone più attente alla ricerca piuttosto che all'esternazione di considerazioni, e per il pubblico che oggi è ancora più confuso e affamato di conoscenza. La mia capacità critica, logica e analitica mi impedisce di escludere a priori la possibilità che possano esistere fenomeni ancora inspiegabili, infatti, mi domando come possa essere oggi il nostro mondo se in passato un certo Albert Einstein fosse stato screditato e duramente contestato dalla elite scientifica di quei tempi solo perchè ipotizzava teorie, poi dimostrate, che andavano in contrasto con le conoscenze scientifiche fino ad allora note. Abbiamo bisogno di prove che possano confermare o negare un determinato fenomeno e non a tutti i costi solo ed esclusivamente negare l'esistenza di nuove scienze, vogliamo esperimenti e non considerazioni, vogliamo ricerche e non preconcetti personali. Gran parte dei "fenomeni" smascherati dal CICAP sono cialtronate prive di una base scientifica, mentre argomenti più complessi vengono semplicemente accantonati con risposte approssimative e incomplete (a volte anche presuntuose). Spero che questa mia e-mail possa essere per Voi l'occasione per una più attenta riflessione. Grazie per la Vostra attenzione.

Cordiali saluti

Fabio



Risponde Silvano Fuso.

Gent.mo Fabio,

le critiche sono sempre ben accette e La ringraziamo. Innanzi tutto è necessaria una precisazione. Il CICAP non dispone di alcun finanziamento statale: esso è completamente autofinanziato dalle quote associative dei soci. Di conseguenza, contrariamente a quello che Lei crede, le nostre risorse sono piuttosto limitate. Se le nostre risorse fossero infinite, quello che Lei sostiene potrebbe essere condivisibile: di fronte a qualsiasi affermazione si dovrebbe procedere a una sperimentazione. Essendo però le nostre risorse limitate, dobbiamo necessariamente fare delle scelte e stabilire delle priorità. È quindi abbastanza ovvio che noi ci impegniamo in sperimentazioni (necessariamente costose) solamente quando le affermazioni da controllare hanno una certa plausibilità o rivestono comunque una tale diffusione nella società da giustificare un impegno, necessariamente considerevole. Quando viceversa le affermazioni in questione appaiono palesemente prive di qualsiasi fondamento scientifico, ci limitiamo a esprimere un giudizio. Tale giudizio non è affatto pregiudiziale o presuntuoso, ma è semplicemente basato su quelle che sono le conoscenze scientifiche attualmente disponibili e condivise dalla comunità scientifica. Inoltre in campo scientifico vale una regola fondamentale: l’onere della prova spetta a chi fa l’affermazione. In altre parole non siamo noi che dobbiamo dimostrare la falsità di certe affermazioni, ma sono coloro che le sostengono che devono produrre prove convincenti a loro sostegno. Per fare ciò essi devono seguire i normali canali di comunicazione che devono essere seguiti da qualsiasi ricercatore serio: pubblicazione di articoli su riviste specialistiche internazionali accreditate, presentazioni a congressi, ecc. Solo in questo modo il resto della comunità scientifica può controllare se ciò che viene affermato ha un fondamento o no. Albert Einstein, da Lei citato, seguì proprio questa procedura. Nonostante fosse uno sconosciuto funzionario di un ufficio brevetti, pubblicò i risultati delle sue ricerche sulle riviste scientifiche accreditate. Gli pseudoricercatori preferiscono invece evitare questa indispensabile procedura e pubblicizzare le loro teorie su siti Internet, rotocalchi, televisione, magari avvalendosi di qualche testimonial del mondo dello sport o dello spettacolo.

Sperando di aver risposto in modo chiaro alle Sue perplessità, Le invio i miei più cordiali saluti.

Silvano Fuso

Che ne dite dei nostri difensori della scienza?
Simpatici,vero?

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