Re: Datagate e spionaggio industriale

Inviato da  perspicace il 5/1/2014 14:07:48
Citazione:
Ovvio che si cagano sotto. Da quando Snowden ha fatto sapere di avere in mano non un migliaio, ma 1,7 milioni di documenti, è chiaro che la portata delle sue rivelazioni rischia di essere l'equivalente di una guerra nucleare. Ad oggi, non è dato sapere a che gioco Snowden sta giocando, per ora io tendo a credergli, ma con prudenza. Lo verificherò di volta in volta.


Forse noi possiamo ancora dubitarne ma chi di dovere sa che deve farci i conti ogni giorno che passa di più.



Expo, "attenzione ai cyber criminali, serve un evento a prova di hacker"

L’esperto di sicurezza informatica Paolo Lezzi: infrastrutture per proteggere brevetti e dati sensibili
di Luca Zorloni

Milano, 2 gennaio 2014 - Muri invisibili, porte che non si aprono girando una maniglia, maxi-infrastrutture nello spazio di un microchip. L’altra faccia dell’Esposizione universale è quella digitale: computer, tablet, applicazioni, wifi, internet. L’evento connesso. Un edificio di codici binari. E come ogni casa, da difendere da spioni e malintezionati prevenendo gli attacchi, come suggerisce Paolo Lezzi, amministratore delegato della filiale europea della società israeliana di sicurezza informatica Maglan.

L’Expo dell’alimentazione e dell’energia, con 141 Paesi ospiti, aziende e grandi investitori attesi per sei mesi a Milano, è una manna per chi è a caccia di informazioni sensibili, di brevetti industriali, di tecnologia. Sembra la sceneggiatura di un film di 007? Dopo lo scandalo Nsa, sappiamo che la realtà supera la fiction. E Lezzi, alla guida di una società nata 15 anni fa nella terra del Mossad, osserva che «a Expo si tratterà delle tecniche di produzione alimentare che non sono una cosa indifferente. Sarà una situazione delicata. Ci sono Paesi che non si amano. Che la situazione sia usata per lo spionaggio, questo è normale». L’Italia dovrebbe dormire sonni tranquilli, perché, come precisa l’esperto, «una regola non scritta dell’intelligence è che non si spia chi ospita», ma resta il nodo di mettere in campo adeguate contromisure.

Tre i fronti della cyber sicurezza su cui per Lezzi bisogna lavorare: «Studiare una difesa dell’informazione e dell’intelligence per Expo; mettere in campo infrastrutture di comunicazione robuste e verificate con simulazioni d’attacco; infine monitorare le fonti aperte della rete, forum, blog e social network per intercettare contenuti di sapore negativo». Un ulteriore livello di protezione, da sommare al lavoro delle forze di polizia. Aggiunge l’esperto: «Bisognerà programmare per tempo le verifiche che tutto quanto progettato per la sicurezza digitale funzioni. Non vorrei che si arrivi a ridosso e lo si trascuri».

Un consiglio alle istituzioni, ma soprattutto alle aziende. Contro il pericolo spionaggio industriale «ci vuole accortezza. Sappiamo che alle fiere è stato copiato molto, le misure di protezione e criptazione devono entrare nella cultura italiana ed europea. Israele, Stati Uniti e Russia sono più accorti». Anche i semplici cittadini dovranno tenere le antenne drizzate. «Serve attenzione nell’uso del wifi o degli strumenti che rendono più aggredibili tablet o smartphone in un ambiente in cui ci sono persone da tutto il mondo ma di cui non si sa perché siano lì». Come? «Primo: usare mail e dati sensibili e confidenziali del telefono cercando di capire chi ci sta intorno. Secondo: se si accede a una rete wifi, assicurarsi che si usi il servizio ufficiale e non un hotspot che qualcuno ha tirato su a caso. Terzo: in caso di mezzi di pagamenti online in quella zona, farlo usando una prepagata registrata con una mail diversa da quella di uso quotidiano o del conto corrente».


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Non ce che dire il Datagate ha cambiato il modo il cui il mondo (l'opinione pubblica) si relaziona con l'elettronica e i suoi prodotti, quasi una presa di coscienza, credo sia proprio questa presa di coscienza che temono più di tutto gli USA, ha debilitato quell'ultimo briciolo di fiducia che alleati e non nutrivano verso di lei.

L'appello al figliol prodigo potrebbe essere visto anche come un: "torna a casa noi qui siamo dalla tua parte, l'onesta". Se Snowden si rivelasse oltremodo essere il buono di turno al governo Statunitense non resterebbe che un solo ruolo. . .

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