Re: Gli extraterrestri non esistono!

Inviato da  alroc il 20/4/2015 15:57:55
Scusa ma tu non ti sei messo il nome heisenberg come nickname?

Quindi più di chiunque altro dovresti comprendere quanto sia difficile misurare!

Per rispondere alla tua domanda bisogna andare alla genesi dell'universo. Se viviamo in un ologramma, tutto è finto, ogni cosa che ci accaniamo a misurare diventa sfuggente. Più cerchiamo di "strizzarla" in una osservazione particellare, più questa ci sfugge e si "sminuzza" in ulteriori grandezze infinitamente piccole e insidiose da analizzare, LHC ne è un esempio clamoroso, servono milioni di euro per farlo funzionare e il ricavato è senz'altro misero rispetto ai soldi spesi. Più ci si accanirà ad osservare, più troveremo cose infinitamente piccole e fuori da schemi già consolidati. Diventerà un lavoro ciclopico come è stato per gli esperimenti sul Bosone di Higgs.

L'antifotone dunque da dove se l'è tirato fuori Malanga?

Dal concetto duale di realtà. In origine era il tutto/nulla, cioè una coscienza che era tutto ma anche nulla perchè essa era indivisa, non duale. Il primo moto di essa è stato il desiderio, da lì tutto è partito. Aveva in sè ogni cosa ma non poteva autosservarsi, quindi ha creato una scissione tramite un' immagine speculare, cioè quello che chiamiamo antifotone. L' iniziale divisione ha creato la dualità e in quell'istante si è creata l'EVIDENZA della realtà. Tale evidenza si è creata perchè il fotone/Coscienza si è separato dal suo antifotone/Coscienza. Noi siamo il frutto di quell'iniziale evidenza che è manifestata in ulteriori separazioni. A questa immagine iniziale devi aggiungere la struttura frattalica del fenomeno, per cui la divisione in "parti più piccole" è solo illusoria perchè in un frattale non esiste grande e piccolo per cui il fotone iniziale che si è scisso, in realtà è il fotone di qualunque forma della materia. Come fa un fotone iniziale e diventare struttura di tutti i fotoni esistenti in natura? TRAMITE LA GEOMETRIA.

Cito Malanga (pag 9 "Evideon":

Citazione:
Trasporre il modello QCD nel modello MSA.
La nostra mente, vede l’universo come un oggetto con caratteristiche ideico simboliche, dove l’unica possibilità descrittiva è rappresentata dalla geometria e dalle regole di simmetria.

Non c’è matematica né fisica, né valori numerici ma numeri identificati solo come oggetti simbolici. Un universo fatto di simmetrie ed anti simmetrie, senza unità di misura. Il modello proposto è dunque legato al sistema della simulazione mentale poiché viene ideicamente rappresentato da una immagine che si forma nel cervello umano dove spazi e colori, suoni e assi cartesiani la fanno da padrone. Il modello che il nostro cervello idealizza nell’approccio mentale (MSA ovvero Mental Simulation Approach), è caratterizzato da 8 ottanti che delimitano e caratterizzano le uniche 3 proprietà del tutto: spazio, tempo ed energia potenziale.
Dalla simulazione di questi 3 aspetti, si ricava l’intero universo.
L’ottante caratterizzato dai semiassi verde, rosso e blu, è quello dove attualmente la nostra consapevolezza abita mentre, gli altri 7 ottanti, sono legati a presenze di altre creature, così come messo in precedenza in evidenza dal Triade Color Test statico (TCT). Se è vero che l’universo non è che un ologramma, non locale e di natura frattalica, esso è costituito tutto da oggetti che ripetono la simmetria dell’universo stesso. La nascita di esso viene interpretata dalla nostra mente come qualcosa che nasce dal nulla, dove il nulla contiene il tutto fatto di “cose” ed “anti cose” che, a livello di simmetria ed antisimmetria, si annichiliscono a vicenda.
Ancora una volta ci troveremmo di fronte ad una genesi che mostra come, all’inizio, non esiste niente perché esiste il tutto (assenza di dualità). Successivamente dal nulla nasce un “coso” ed un “anti coso”, che ancora una volta sono non visibili per compensazione interna delle proprie caratteristiche simmetriche cromatiche.

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