Re: Gli extraterrestri non esistono!

Inviato da  Antdbnkrs il 20/4/2015 16:45:40
FISICO TEDESCO: LA REALTÀ È UN’ILLUSIONE CREATA DAGLI E.T.

LA SCIENZA LANCIA L’APPELLO: VIVIAMO IN UN ENORME VIDEOGAME

Mentre in America impazza The Matrix e la Chiesa ammette l’esistenza degli alieni, un fisico tedesco lancia una sfida provocatoria alla scienza. E dichiara che la realtà è solo un’illusione virtuale creata dagli alieni. E che noi siamo le pedine di un gigantesco videogame.

La Chiesa benedice E.T. Anche gli alieni sono figli di Dio. Questi alcuni dei titoli dei giornali subito dopo il settimo Simposio mondiale di S.Marino, tenutosi dal 28 al 30 maggio di tre anni fa nell'antichissima Repubblica dei Titano. Già, perché guest star del convegno é stato lui, monsignor Corrado Balducci, il più famoso esorcista, demonologo e parapsicologo vaticano, che ora si scopre anche la vocazione di ufologo. "Tra gli angeli di Dio, che sono in cima alla scala evolutiva, e l'essere umano che è in fondo, deve esistere per forza qualcosa di intermedio, come gli alieni", ha dichiarato a sorpresa il monsignore, stupendo la platea. Ed erano in centinaia, quel giorno, gli ufologi, gli appassionati ed i semplici curiosi che si sono dati convegno a S.Marino. Tutti pronti ad ascoltare la riabilitazione di E.T. da parte della Chiesa, dopo quella di Galileo. Già, perché le alte sfere vaticane non sono mai state troppo tenere verso il fenomeno UFO. Sebbene una posizione ben precisa non vi sia mai stata, non si può dimenticare che per anni le più importanti riviste cattoliche hanno sparato a zero sui dischi volanti. A causa dei contattisti, certo, che dell'ufologia han fatto una religione. Ma anche per colpa dei seguaci di Erich Von Daeniken, che hanno riletto la Bibbia tutta in chiave di visite extraterrestri. Anche Balducci ammette che la Santa Sede non ha una posizione e ben precisa: "Ci rimettiamo alla scienza", ha dichiarato. Ma mentre la scienza nega, la Chiesa lascia una porta aperta: "É errato", dichiara il monsignore, "negare il valore della testimonianza umana. In questo modo si viene a mettere in discussione anche la religione stessa, che si basa proprio sul valore di un documento testimoniale quale é la Bibbia".

LA CHIESA ED E.T.

E se la Chiesa riabilita gli alieni, anche una parte della scienza non è da meno. Ad esser sinceri non tutti gli scienziati presenti al Simposio, ed erano molti, si sono detti scettici, anzi. Persino il noto astronauta Cristiano Batalli Cosmovici, che in passato a chi gli parlava di UFO rivolgeva sorrisini molto ironici, ha stemperato i toni dicendosi sicuro che quanto meno la vita extraterrestre nello spazio esterno deve esserci. E a spezzare una lancia a favore degli ufologi si sono messi lo scienziato Dino Dini della NASA, il fisico Vedruccio dell’ISMOE di Urbino, l’ingegnere Stelio Montebrugnoli del SETI, il matematico Spedicato dell’Università di Bergamo, l’astronomo Giorgio Buonvino della specola vaticana e lo psichiatra americano John Mack dell’università di Harvard, premio Pulitzer e massima autorità nel campo dei rapimenti UFO.

IL TERMINALE UOMO

E mentre in Italia Chiesa, scienza ed ufologi trovano finalmente un tavolo di discussione, in Germania vi è chi ha lanciato una tesi provocatoria per rileggere le cronache puntuali della storia dei dischi volanti e degli extraterrestri. A farlo è il fisico Johannes Fiebag, noto ai lettori italiani per il suo libro ‘Gli alieni’ (edizioni Mediterranee) ma autore all’estero di molti altri interessantissimi volumi, ed ora scomparso. Fiebag è convinto che la realtà sia solo un'illusione e che "quello che percepiamo con i nostri cinque sensi è solo una copia, una riproduzione della realtà; anche di questa il nostro cervello capta solo una piccola parte: nel campo sensoriale ottico, acustico e tattile, appunto. Quante cose sfuggono alle limitate capacità della vista, dell'udito e del tatto umani". Lo studioso tedesco ipotizza che noi un giorno potremmo creare degli esseri umani (clonazione e ricerca genetica puntano in questa direzione) le cui impressioni e conoscenze sarebbero costruite integralmente ed artificialmente da noi. "Noi potremmo inserire nei corpi di queste cavie un dispositivo a trappola, che impedisca loro di scoprirne la presenza; e potremmo, al contempo, assistere agli inutili sforzi che faranno per escogitare concetti filosofici e fedi religiose nonché al loro fatale fallimento. Lasceremo anche esercitare le scienze, ma solo entro certi limiti che concederemo loro. E talvolta ci divertiremo a spuntare nel loro mondo: come figure senza rilievo, come divinità o come pietre inanimate posate ai margini della loro strada. Ci basterà indossare la nostra tuta a corpo intero, completa di sensori e fornita dei dati necessari e, premendo un paio di bottoni ci troveremo in mezzo alle nostre creature, nel mondo real-virtuale". E a questo punto Fiebag si domanda: "E se fosse il nostro, di mondo, una realtà? E se quanto è stato ipotizzato sopra fosse proprio quello che gli alieni stanno facendo con noi?"

IL ‘VIDEOGAME TERRA’

La tesi è strabiliante, affascina ed inquieta al tempo stesso. Se una civiltà superevoluta ci ha creato (dunque non son gli alieni i figli di Dio, come dice Balducci, ma gli umani i figli di E.T.), potrebbe aver benissimo predisposto le cose in maniera tale che noi si possa soltanto intuire la loro presenza, ma mai scoprirne la vera natura. E, in effetti, cosa veramente sappiamo degli alieni? Ben poco. Ma, aggiunge Fiebag, sappiamo che "una cultura interstellare avrebbe bisogno di cinque-sei milioni di anni per colonizzare l'intera Via Lattea. E non sembri molto, anzi è il tempo più breve che si possa calcolare per un'impresa del genere: basti pensare che la Terra esiste da quasi cinque miliardi di anni. Ne ha impiegato di tempo, dunque, per arrivare all'attuale livello di civiltà, progresso e cultura. Questa civiltà di creatori potrebbe avere raggiunto un grado di evoluzione molto più alto del nostro. Se confrontiamo quello che vediamo - cioè il fenomeno UFO in tutti i suoi aspetti - con tutto quello che sappiamo e convinciamo a intuire sull’intelligenza e la coscienza umane, sull’intelligenza e la coscienza artificiali, sulla realtà del mondo e la realtà virtuale, allora a poco a poco tutti i pezzi confusi del puzzle andrebbero al loro posto. Le apparizioni di UFO, di Madonne, di ‘bigfooth’, di aeronavi che si dissolvono, di navicelle spaziali che precipitano; i cadaveri di extraterrestri che vengono occultati, i feti per metà umani e per metà alieni che vengono prelevati dal ventre di donne in avanzato stato di gravidanza; essi sono eventi tutti in ugual modo ‘reali’ ed ‘irreali’, esattamente come lo è nel suo insieme la nostra realtà terrestre. Sono connessioni spazio-tempo prodotte artificialmente, così come oggi si ritiene semplicemente ‘naturale’ il connubio spazio-tempo che forma la materia: apparizioni ‘quasi’ materiali, proiezioni, che un'intelligenza straniera - quella degli alieni - ‘delega’, ovvero ‘comanda a distanza’ sulla nostra Terra".

THE MATRIX

La Terra come un enorme videogame, come la simulazione di un gioco di ruolo? Può essere. In questi ultimi mesi diverse pellicole cinematografiche di successo, da ‘Dark city’ a ‘The Matrix’ hanno rilanciato e rese popolari queste idee (già teorizzate all’epoca di Cartesio, che al posto degli alieni metteva un genietto dispettoso che si divertiva a creargli e a modificargli a piacimento la sua percezione della realtà). Fiebag ammette che "è difficile valutare quale tipo di ‘tecnologia’ adoperino per far questo. Forse hanno installato una stazione automatica nel nostro sistema solare, una specie di ‘trasmettitore’ che funge da relais fra l'intelligenza straniera e noi. In una situazione di questo tipo è di secondaria importanza sapere ‘dove’ e ‘quando’ - rispetto al nostro locale sistema di spazio-tempo - questa intelligenza si trovi ed agisca. La ‘stazione’ servirebbe esclusivamente da intermediario fra il loro mondo e il nostro, così come il guanto-dati degli informatici consente all'utente di essere attivo all'interno dell’universo cibernetico del computer. Nel corso di una sua ampia ricerca il fisico tedesco dott. Wolfgang Feix ha richiamato l'attenzione del mondo sulla possibilità che il complesso megalitico dell’età della pietra di Stonehenge possa essere un laboratorio di dati codificati, che ci rimanderebbe all'asteroide ‘16 Psyche’. Posso immaginare benissimo che da quel punto, o da un altro equivalente, esso sorvegli e diriga lo sviluppo della Terra e, occasionalmente, generi proiezioni che noi interpretiamo - a seconda del gusto, della fantasia, della religione e del diverso background personale - e identifichiamo con quello che più ci piace vedere: a Fatima come la Madonna, al Polo Nord come piloti e passeggeri di aeronavi, sul Lago di Costanza come giganti luminosi o anche come piccoli uomini grigi provenienti da Zeta Reticuli, che spaventano e rapiscono gli abitanti della Terra e li torturano con lunghi aghi". "Altrettanto immaginabile", prosegue Fiebag, "è che gli alieni possano manifestarsi anche senza tale ‘trasmettitore’ e che usino metodi puramente psichici o parapsicologici o metafisici o di chissà di quale altra natura per produrre tali impressionanti effetti su chi li guarda. Non ho difficoltà ad ammettere che queste sono interpretazioni che riflettono l'epoca in cui vengono espresse e dipendono quindi dal livello di conoscenza raggiunta verso la fine del XX secolo, ma chi può dire che non sia effettivamente così?..."

http://www.alfredolissoni.net/matrix.htm

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