Re: Libero Arbitrio Confutato?

Inviato da  marcotoldo il 2/2/2007 1:13:23
Citazione:
Massimo ha scritto:
Ma come, "non avviene"? Avviene eccome! Mentre a tre anni circa si verifica la presa di coscienza della propria immagine (quello lì nello specchio sono io), verso i sette si verifica la presa di coscienza di appartenere ad una società, con la quale interagisci. Credo infatti che molte legislazioni ritengano incapace di intendere e volere il bambino fino a sei anni, mentre dai sette in su gli si può cominciare a chiedere "preferisci abitare con la mamma o con il papà?"

Vieni creato dalle "precise e uniche" condizioni irripetibili che condizionano la vita dalla tua nascita alla tua "coscienza".
Non puoi essere responsabile di queste condizioni.

Ma cos'è la coscienza? Chi o cosa sei tu?
L'uomo è troppo vanitoso.

La "coscienza", o meglio "tu", non sei libero di pensare ciò che vuoi liberamente, ma ogni pensiero è derivato dal tuo inconscio, che a sua volta viene influenzato dal mondo esterno.

Che significa che ogni tuo pensiero viene dall'inconscio?
Significa che noi crediamo di essere liberi di pensare e di "voler" fare, mente in realtà ciò che pensiamo è derivato da una base organica, non metafisica, che ha risposto ad un determinato "input" del mondo esterno. Non abbiamo il controllo di questa base organica, e non decidiamo noi l'esistenza della irreversibilità delle reazioni chimiche e il nostro bisogno di energia.
Non decidiamo noi i nostri bisogni istintuali, ma sono qualcosa di "necessario", scritti sul DNA.

È veramente difficile dire cosa sia la "coscienza".
Ma forse un'altra domanda potrebbe essere più utile per capirlo:
a che ci serve la coscienza?

La coscienza è un meccanismo che ha un'unico apparente scopo: difendere l'organismo dal mondo esterno e cercare di soddisfare il nostro Es, valutando le azioni da copiere nel mondo esterno.

Cosa più importante: vengono "censurati" quei pensieri che mettono a rischio gli obiettivi della esistenza stessa della coscienza.

Ma noi abbiamo SOLO L'ILUSIONE di possedere una "volontà"!
In realtà quando diciamo "io voglio un bicchiere d'acqua" dovremmo considerare che in realtà ne abbiamo la necessità.
Quando diciamo "io voglio fare quella scelta anzichè quell'altra", dovremmo dire che ne abbiamo la necessità, poiché anche lì non agiamo a caso, ma dopo aver soppesato i pro e i contro (ma mica con la ragione: con l'ISTINTO), cioè trovare con le nostre capacità la cosa "giusta" da fare in ogni momento.
Quella che ci reca meno dolore possibile... altro che libera scelta.

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