Re: Libero Arbitrio Confutato?

Inviato da  gandalf il 2/2/2007 12:19:14
Pax:
Citazione:
Il “tu non puoi” (ma leggilo anche, per quel che mi riguarda come “nessuno può..”) è sempre stato usato (almeno da me) per affermare che non può esistere la prova logica che una scelta è libera.

Per te. Per quel che riguarda te, ovvero per quello che hai potuto trovare dentro di te, e che quindi non puoi proiettare sugli altri.


La logica che intendo io non è soggettiva (ovvero il modo in cui ciascuno di noi ha di articolare i propri pensieri) ma è questa logica “La logica è la scienza che tratta la validità e le articolazioni di un discorso in termini di nessi inferenziali - in particolare deduttivi - relativamente alle proposizioni che lo compongono.” http://it.wikipedia.org/wiki/Logica

Ed è con questa che ci si deve confrontare se si vogliono dimostrare a parole degli assunti, altrimenti rimangono opinioni …..rispettabili , condivise e condivisibili ma opinioni.

Per la tua logica soggettiva tu potresti essere Napoleone, sentire, provare sulla tua pelle la certezza di esserlo, ma questo non fa di te realmente Napoleone…. Le malattie mentali stanno lì a dimostrarci che le nostre “logiche soggettive” (che per ognuno di noi sono assolutamente coerenti, anche per lo schizofrenico, il paranoico, l’ipocondriaco, ecc….) possono non essere logiche in assoluto.
Una convinzione soggettiva è più che rispettabile ma non è decisiva per determinare la logica e la coerenza di un evento.

Citazione:
Poi se tu sei convinto di scegliere liberamente (e anche io lo sono) meglio così ma sei tu che devi usare l’io nella frase, la non dimostrabilità della libera scelta è nei fatti ed è incontrovertibile…..

Ma anche tu non mi puoi dimostrare la tua impossibilità di scegliere liberamente, figuriamoci poi se vuoi dimostrare a me che anch'io non posso scegliere!
Quindi anche tu devi sempre e solo parlare in prima persona, oltre a prendere per buona la versione altrui, visto che di ciò che accade all'interno di qualcun altro gli unici dati di un qualche valore a tua disposizione sono le sue parole. Le congetture che fai basandosi sulla tua personale ed intima esperienza perdono di significatività non appena le trasporti all'esterno di te stesso.


Certo che non te lo posso dimostrare (anche se faccio notare brevissimamente che in un mondo e universo profondamente deterministico l’uomo sarebbe l’unica eccezione dotata di volontà e libero arbitrio……) ma l’onere della prova sta a chi, sulla base di assunti non dimostrabili crea leggi, stati, religioni per assoggettare, sorvegliare, punire….. Ad esempio se mi dici che ho fatto peccato mi devi anche dimostrare che potevo scegliere di non peccare, altrimenti inferno e paradiso non hanno ragion d’essere. E lo stesso dicasi per la legislazione penale….

Citazione:
Il paradosso che intendo segnalare è che, in teoria, per essere penalmente responsabile io dovrei dimostrare di aver agito liberamente

In realtà, per essere penalmente responsabile, sono gli altri a decidere se le tue azioni, libere o meno è di importanza secondaria, sono risultate dannose per qualcuno.


Se così fosse allora perché se uno non è in grado di intendere e di VOLERE non è penalmente perseguibile?

Citazione:
Ma tale ragionamento, sulla non dimostrabilità del libero arbitrio e sulla conseguente teorica non responsabilità di chi compie un atto, non esclude il giudizio sull’azione in se…..

Infatti. Alla fine dei conti si tratta solo di evoluzioni mentali di scarsa importanza.



Capire se siamo liberi o meno mi sembra molto molto importante……

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