Re: Anarchia

Inviato da  Zelan il 11/4/2006 21:52:48
Inizio con le opinioni personali, e ribadisco l'invito a visionare le FAQ Anarchiche postate da florizel qualche post fa: sono un piccolo bignami dell'ideologia anarchica, e, seppur non condiviso in tutte le parti da me, riporta un quadro generale e storicamente accettabile dell'ideale in questione.

(x Florizel: da quello che ho capito è una traduzione, ma non riesco a trovare il link all'originale, nè l'autore!)

Santaruina Citazione:
Sarebbe opportuno specificare se con niente stato si intenda anche “nessuna forma di governo”, poiché anche in passato sono esistite diverse forme di governo senza che esistessero degli stati, come ad esempio le Polis greche, gli imperi o il sistema feudale.


La differenza sostanziale dall'Anarchia e dalle altre forme di aggregazione sociale, è che la prima comporta l'autogoverno del singolo nella comunità, le seconde il governo delle comunità sul singolo.
Anche le antiche forme organizzative (prestatali, ossia precedenti al 1600) richiedevano una struttura di potere organizzata: che il potere fosse accentrato nelle mani di uno, di pochi o del popolo (per decisione diretta, com'è stato nell'Atene antica), che fosse teocratico o laico, in ogni caso dipendeva da qualcuno, e qualcuno era vincolato ad esso.
L'Anarchia esclude la dipendenza dal potere. Il significato intrinseco della parola, infatti, non implica l'assenza di ordine (si parlerebbe allora di akosmia) ma l'assenza di un potere esterno. L'Anarchia afferma l'autogoverno dell'individuo per la convivenza civile e pacifica.

Santaruina Citazione:
La domanda quindi rimane quale organizzazione sia migliore per la situazione attuale, e nel caso dell’assenza totale di uno stato, come prospettato sia dal pensiero liberista puro che da quello anarchico, se questo coincida anche con l’assenza di regole e di un ente che le faccia rispettare.


Qui in realtà i punti sono due:
- quale organizzazione è la migliore per la situazione attuale?
Personalmente (ci tengo a sottolineare, è la mia visione) ritengo che il salto dalla società contemporanea ad una struttura anarchica sia impossibile. Le vie più auspicabili sono due, e dovrebbero agire di pari passo: via riformistica (disgregazione degli istituti statali dall'interno, sostituzione dei metodi economici, abolizione della proprietà privata come "stato nello stato", etc.) e via rivoluzionaria ('violenza' psicologica sulla massa: mettere di fronte all'evidenza di tutti la fallacità e l'inganno dei sistemi istituzionali moderni, e fare leva su argomentazioni moralmente ed eticamente convincenti, per modificare la mentalità comune; liberazione dai vincoli autoritari, sia in ambito materiale che spirituale).

- l'assenza di un'organo Statale equivale ad assenza di regole?
Ho già spiegato in breve sopra, ma qui voglio ribadire e approfondire: la mancanza di un governo centrale non è il punto di partenza, ma il punto di arrivo dell'Anarchia. Il punto di partenza sono i valori fondamentali per la convivenza civile (ergo: rispetto della persona, della vita, del pianeta, riconoscimento della sfera privata e pubblica dell'individuo, collaborazione, libera associazione organizzata, e potrei andare avanti... questo è di sicuro un altro punto da discutere), che una volta assunti a livello globale, dovrebbero portare al Nuovo Ordine Mondiale (scusate, non ho saputo resistere ): una società basata sull'autogoverno degli individui, dove ogni uomo è libero di esprimere sè stesso e le proprie potenzialità al meglio senza l'imposizione di un potere esterno; la vera e finale uguaglianza, senza privazione alcuna.

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