Re: Anarchia

Inviato da  Pausania il 13/4/2006 23:39:21
Poiché il forum mi pare proceda im maniera non lineare, aggiungo un'altra riflessione extravagante a proposito del problema stato vs piccole comunità, organizzazione sociale contro autoritarismo.
Domanda: su cosa si basa il sistema economico-politico attuale?
Risposta: sul petrolio.
Al di là di ogni problema geo-strategico, la nostra vita è permeata dal petrolio. Tutto funziona grazie al petrolio (e aggiungerei al petrolio a prezzo artificiosamente basso).
Ora, il petrolio finirà... prima, dopo, quando volete finirà. Adesso, alzate gli occhi dallo schermo e cominciate a eliminare dalla stanza tutto quello che deriva dal petrolio: togliete tutti gli oggetti di plastica. Già qui vi rimane ben poco, e teoricamente non avreste nemmeno un computer di fronte agli occhi. Poi spegnete la luce. Tutto quello che vi rimane, poco, probabilmente non lo avrete più, perché costerebbe troppo. Infatti ve lo siete permessi perché costava poco in quanto prodotto di massa che vi è arrivato da chissà dove grazie al trasporto su gomma. Ma non c'è più petrolio, quindi niente camion, niente produzione di massa, niente prezzi bassi. Sempre che ci siano ancora fabbriche come le conosciamo noi oggi.
Quindi potenzialmente lo scenario è da pre-rivoluzione industriale: agricoltura per il 90% per cento della forza lavoro, estremamente meno produttiva di oggi (non ci sono nemmeno trattori per arare i campi, si usano i buoi) e fine di qualsiasi oggetto di consumo, perché non si butta via niente adesso.
Ma c'è chi ha pensato che forse non è il caso di regredire a questo stato: Jeremy Rifkin (migliore in inglese). Secondo R. la chiave di volta è creare un modo alternativo di produrre energia, e secondo lui il modo percorribile è che ognuno diventi produttore di energia per mezzo dell'idrogeno. Non posso entrare nei dettagli, anche perché non sono un tecnico, ma l'idea di fondo è quella di scardinare il monopolio dell'energia dalle mani delle "7 sorelle" e dello Stato per "redistribuirlo" tra tutti, in modo che ognuno diventi il produttore, commercializzatore, distributore di energia, impedendo accentramenti di potere ed offrendo a tutti la possibilità di vivere degnamente. R. infatti pensa anche alle comunità dei Paesi Terzi, che avrebbero libero accesso all'energia gratuita.
Cosa c'entra con l'anarchia? Per me moltissimo, almeno nello spirito: il potere sta in basso, nessuno dipende da nessun altro e tutti si possono confrontare alla pari, anche chi oggi è tagliato fuori da ogni forma di progresso.
Gli anarchici "classici" vedevano la possibilità di un cambiamento radicale in senso anarchico solo di fronte ad un grande sconvolgimento, magari provocato (la rivoluzione). La fine del petrolio sarà il peggiore trauma che ci troveremo a subire e la soluzione di R. porta dritta dritta ad una società non centralizzata, priva di elementi realmente dominanti sul piano mondiale.
So bene che non è così facile come dirlo, ma mi pare che sia un teoria interessante...

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