Re: Rilfessioni sulla democrazia

Inviato da  florizel il 15/4/2006 23:42:13
SantaruinaCitazione:
E’ un esempio storico emblematico per riflettere su come agisca lo “stato”.


L’episodio che citi riguarda una società che riceve aiuto da altre potenze,per liberarsi dall’invasore turco.
Dal caos che segue la guerra,viene a determinarsi una sorta di “vuoto di potere” in cui è possibile organizzare un tipo di vita sociale molto vicina,da come la descrivi,all’idea anarchica di comunità “confederate” tra loro,in cui il criterio predominante è assicurare il giusto fabbisogno per tutti,eliminando del tutto la violenza come pratica per l’ottenimento di diritti.

Finchè lo Stato ateniese non interviene per mezzo dei suoi apparati legislativi (il decreto),repressivi (l’esercito greco regolare) ed economico (la vendita e le tasse) e riporta la situazione al punto di partenza,tranne per il fatto che l’oppressore non è turco,ma greco.

Su questo pezzo di storia c’è da mettere l'accento su di un paradosso che ancora oggi incombe sulle società civili del mondo intero:la creazione del “nemico”,o il suo utilizzo strumentale,per l’autoconservazione del potere.
Lo stato greco si è servito delle braccia del popolo ateniese per “scacciare” il nemico,senza esitare poi a riportarlo in una situazione molto simile da cui si era appena liberato.
Vado per “assurdo”:se il popolo ateniese avesse riconosciuto il potere non nel nemico in quanto “turco”,ma in quanto “stato”,avrebbe forse difeso i suoi diritti anche rispetto al governo greco.

Sembra che la situazione sia la stessa da allora,che nulla sia cambiato,se non le forme attraverso cui lo stato si propone ed alimenta se stesso. O quelle con cui diffonde il senso di paura e di disagio.
Come simili sono le dinamiche di "alleanza" tra le diverse potenze o tra i vari stati,per scongiurare a loro volta il nemico comune.
Che a sua volta avrà il suo "nemico" di turno.

Tutto questo per aprire uno spiraglio ad una riflessione più in merito alla questione “anarchia”:come riuscire ad individuare il “potere”,la sua dominazione e lo sfruttamento che determina?
E cosa contrapporre ad esso,partendo dal presupposto che per l’idea anarchica il fine non è assolutamente scindibile dai metodi utilizzati per raggiungerla?

“Vuoi rendere impossibile per chiunque opprimere un suo simile? Allora, assicurati che nessuno possa possedere il Potere.”
[The Political Philosophy of Bakunin, p. 271]

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