Re: Anarchia

Inviato da  andycap il 22/5/2006 15:35:37
Citazione:

florizel ha scritto:
Ritengo che una strategia volta ad eliminare l'uso delle armi sarebbe davvero l'espressione più concreta dell'idea di come costruire una comunità libertaria,
ma questo chiama in causa la partecipazione di altri fattori,quali ad esempio la propaganda e l'estensione di un pensiero ad un maggior numero possibile di individui,e la loro adesione spontanea a quell'ipotesi.
Non vedo altra strada.


e questo è giustissimo... comunque nel mio esempio io sono spettatore di un torto grave ai danni di una terza persona... che faccio? nell'urgenza? quello che mi spaventa (e non ovviamente nei tuoi post) e la posizione di chi si professa nonviolento e non vuole scoperchiare l'ipocrisia di questa società che lo rende implicitamente complice di violenza ogni volta che si beve un caffè... ripeto, troppo comodo fare i nonviolenti seduti in poltrona...

X santa
No, l’uccisione di un solo innocente, in qualsiasi rivoluzione per qualsiasi ideale superiore contiene in sé tutto il male del mondo.

e per mangiarci una banana?

Prima dell’età moderna non si può parlare propriamente di periferie cittadine, e nonostante vi fossero sempre i palazzi rappresentativi delle famiglie più importanti che delimitavano le strade principali, le altre abitazioni erano più che dignitose e funzionali.

questo non è vero… già in età romana esistevano le insulae per poveri ed i quartieri “malfamati”, ben diverse dalle case dei “ricchi”…
ed in molti casi quegli impianti sono stati sostituiti (come dici tu stesso citando, ad esempio, Haussman) da grossi interventi urbanistici ottocenteschi… qui da noi penso al centro di Firenze “da secolare squallore a nuova vita restituito”, ad esempio

L’espansione procedeva ad anelli concentrici, e le mura venivano spostate via via all’esterno per inglobare le nuove abitazioni.

il processo era legato al fattore demografico… quando una popolazione calava (guerra e pestilenza i motivi più ricorrenti), si riscontrava anche una contrazione della cinta muraria, e quindi l’esclusione di parti di città che, distrutte, venivano ricostruite in seguito

Pienza ad esempio rimane un capolavoro urbanistico.
questo è un tuo giudizio… per me il gioiellino è limitato alla piazza, al pozzo, alla chiesa ed al palazzo (con tutti i valori metaforici del caso) il resto non ha niente di particolare… a parte il formaggio (che oramai fanno principalmente i pastori sardi!)

Non bisogna infatti dimenticare che in epoche passate vi era una conoscenza dei luoghi e del territorio di gran lunga superiore a quella odierna, le città e i villaggi si sviluppavano nei punti più favorevoli e si evitavano quelli insalubri o instabili.

su questo sono pienamente d’accordo

i centri storici medioevali sono a distanza di secoli funzionali e vivibili.

su questo un po’ meno, perché purtroppo lo sviluppo urbano (per l’appunto concentrico, con radici lontane, come hai fatto notare) conferisce una centralità di funzioni non più gestibili se non attraverso politiche di decongestionamento (che non vedo particolarmente attive a Firenze, come a Bologna…)

D’altra parte i piani regolatori e le pianificazioni sono quasi sempre espressioni di interessi speculativi di parte oppure figlie di assurde ideologie che da decenni hanno mostrato il loro fallimento, e ancora una volta basta farsi un giro nelle periferie fatte “a casermoni” per averne conferma.

e su questo siamo pienamente d’accordo, ma ricorda che, nel loro piccolo, anche le pianificazioni a cui fai riferimento rispondevano a questi canoni… la differenza è che se vedi una brutta casetta in mattonicini, che ha avuto il tempo di “sedimentarsi” all’interno del tessuto urbano, tu non la giudichi come Punta Perotti, ma sono espressioni della stessa politica…

x ashoka
Ed ancora una volta ho la conferma di aver parlato (scritto) al vento per 20 pagine

no, magari sei stato poco chiaro….
Comunque la questione moneta, come la vedo io, è che dietro la banconota ci deve essere un organismo superiore che stabilisce il suo valore, altrimenti e carta straccia… Che un tempo fossero gli stati ed ora sono le banche (quando, ad esempio ti forniscono una carta di credito, con la quale fai compere senza neanche toccare la carta moneta, perché, per l’appunto non esiste più neanche quella) e domani sarà l’Unione dei Giusti Gongoli, a me non interessa… La solfa è la medesima, tu sostieni la supremazia del mercato sull’uomo, e non mi convinci dicendo che il mercato lo genera l’uomo, perché (e sto parlando anch’io in maniera poco chiara da 36 pagine) il mercato globale è un meccanismo così complesso che ci travolge, a me e a te, piccoli “spuenzi” attaccati allo scoglio, come una mareggiata…
Ieri sera ho visto report… si parlava di fondi di integrazione pensionistica… tralasciando il monte di schifo che ne veniva fuori (praticamente, a qualunque banca tu affidi le prospettive della tua pensione, alla fine ti verrà restituito al massimo il 90%), c’è un dato che mi ha colpito profondamente e che mi conferma il cinismo del “mercato”: la disparità di trattamento tra uomo e donna. Una consulente finanziaria lo giustificava in termini di mercato: una donna campa più di un uomo, quindi ogni 100 euro messi da parte, allo scadere ad un uomo vengono restituiti (metti) 90 euro, ad una donna 75. Mi sembra che il mercato ragioni in maniera troppo fredda per affascinarmi… E già, le banche, ma senza stato avremo ancora banche?

Sull'esempio che hai fatto di violenza non so cosa farei, non sono un computer e non sono in grado di dirti ora, comodamente seduto su una poltrona, che cosa farei in una situazione del genere.

beh, mi sembravi molto deciso sulla nonviolenza, comunque neanch’io sono un computer

pace e prosperità…

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