Re: Psichedelico - ciò che svela la mente

Inviato da  Timor il 30/10/2006 23:02:08
Visto che nessuno ha espresso commenti sulla lunga introduzione mi permetto di rivolgere una domanda provocatoria alla variegata collettività di luogocomune.

Dato per vero che il mondo per come lo conosciamo

-deriva dall'integrazioni delle simulazioni-rappresentazioni di ciascun individuo all'interno in una realtà condivisa

- che questa realtà condivisa seppure rassicurante e apparentemente rigida, manipola e rinforza i programmi mentali dei singoli per mantenere una propria stabilità e coerenza interna di fronte all'assoluta incomprensibilità dell'universo

- che le recenti scoperte, all'interno di questa stessa realtà condivisa, indirizzano verso un'importante ruolo svolto dall'attività autocosciente nella modellazione della simulazione stessa - vedi thread sulla fisica quantistica

- che in definitiva è l'attività autocosciente il prodotto che garantisce all'individuo il senso immediato della propria esistenza.

Può la stessa comunità che garantisce l'esistenza della realtà di consenso accettare il tentativo degli individui di oltrepassare i limiti stessi da lei stessa imposti ? o sarà sempre solo lo sforzo del singolo, che isolandosi dal mondo, o cercando , nell'illegalità, di modificare la propia mente con sostanze o strumentazioni psichedeliche, permetterà il riconoscimento di nuove simulazioni per la mente altrettando e forse anche più ricche di significato dei prodotti della realtà condivisa?
O si dovrà solo e semplicemente aspettare un'ulteriore, forse casuale,darwiniano potenziamento del'hardware?

Insomma ciò che è psichedelico può essere legittimamente perseguito come potenziale fonte di sviluppo o meno?

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