Re: Libero Arbitrio Confutato?

Inviato da  marcotoldo il 31/1/2007 1:32:42
Citazione:
Redazione ha scritto:
La chiave è tutta qui: prima di dire "io non sono responsabile", bisognerebbe gentilmente definire "responsabilità".

Responsabilità:
è quella cosa per cui tu, io, e tutti quanti possiamo venire giudicati, condannati e puniti, dagli altri o da Dio (o da chi altri preferisci).

Citazione:

I fatti sono fatti. Le parole, nella maggior parte dei casi, li confondono invece di chiarirceli meglio.
Il problema sta nel linguaggio, non nelle cose.

È un modo per dire che ti ho messo confusione?

Citazione:

PS: Volendo poi rivedere la questione del libero arbitrio (che per me è un falso problema tout-court), bisognerebbe intanto separare le due diverse valenze che contiene:
Una è quella squisitamente "fisica", materialistica, o "statistica": Ho svoltato a destra, ma potevo davvero svoltare a sinistra, visto che sto andando a casa di mia mamma, e mia mamma sta da quella parte?
L'altra è quella "temporale/religiosa": ma se tutto è "già scritto" (Agostino vs. Protestanti) io non ho colpe.
Come mai invece viaggiano sempre mescolate l'una all'altra, creando la confusione che non dovrebbe affatto esserci?

È un "falso problema" perché concordi con me che il Libero Arbitrio è un pregiudizio, o c'è un altro motivo?
Non c'è nessuna mescolanza, perché io non ho trattato nessuna metafisica, nessun aspetto religioso, nessun destino scritto...

Citazione:

Aggiungo un ragionamento a parte. MARCOTOLDO dice: "Se tutto è determinato non c'è libera scelta."
Ne siamo così sicuri? O vogliamo prima definire "tutto", e poi "determinato"? Non sto giocando con le parole. Faccio un esempio:
Una troupe cinematografica si trova un giorno sul set per girare la "scena 25" del film "Il mistero di Vigevano".
Ma la sceneggiatura l'ha scritta un certo Antonioni, che come è noto odia scrivere dettagliatamente in anticipo, per cui alla scena 25 del copione si legge solamente :
"Interno giorno, salotto - Giorgio sta litigando con Anna su quale scuola scegliere per il loro figlio. Lui sostiene le scuole private, Anna è irremovibile sulla scuola pubblica. La discussione si conclude con un nulla di fatto."
Nient'altro. A questo punto sta agli attori, che si sono nel frattempo immedesimati al meglio nei personaggi di Giorgio e Anna (ne hanno cioè "assorbito le motivazioni", e quindi i "precondizionamenti") condurre liberamente il dialogo.
La scena che ne esce - cioè "il modo" in cui viene effettivamente recitata, le parole e i toni che saranno usati - è frutto o no del libero arbitrio?
(Calcola che mille coppie di attori diversi reciterebbero la scena in mille modi diversi).

"Tutto" è l'insieme totale dei fenomeni fisici.
"Determinato" significa che questi fenomeni fisici non dipendono dal CASO, ma sono determinati a loro volta dai fenomeni precedenti.

Il tuo esempio non è pertinente, perché:

1. Ammetti che gli attori RISPETTINO la trama (determinata e non libera),
2. Sbagli nel ritenere "libere" le scelte degli attori, poiché già in partenza si sà quali risultati devono ottenere,
3. Sbagli nel ritenere che la "libera" recitazione (che varia con l'individuo) sia da considerare come prova della "libertà" di scelta degli attori, in qunto arriveranno agli stessi risultati.

La libertà di recitare in un modo anziché in un altro, è dovuta sia alle caratteristiche fisiche dell'attore che alla sua esperienza.
Vuoi forse dirmi che non concordi con me quando affermo che non siamo responsabili di ciò che siamo?

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