Re: Discussione Anarchia

Inviato da  Makk il 10/2/2011 10:02:54
insegnare ai bambini è una faccenda delicata perché è formazione, nelle accezioni positive e negative del termine.
Per lo sviluppo di una coscienza anarchica è indispensabile che l'adulto abbia, come minimo sindacale, una abitudine al rispetto dell'altro. Appena sotto nella scala di priorità, c'è la capacità di individuare, analizzare e manipolare le "gabbie di pensiero" che la realtà gli mette davanti. Decodificare la realtà e fare scelte libere.
Per un bambino irregimentato, spezzare il conformismo e acquisire tale attitudine risulterà difficile, deve avere un carattere forte. Peggio, rischierà di ritrovarsi come "uno spostato" e subire l'attrazione del "reggimento".

Quindi ciò che l'educazione deve o non deve fare a un bambino è rilevante.

La pedagogia però è una roba seria. Le soluzioni drastiche che gli anarcocapitalisti suggeriscono (la scuola sono i genitori) sono, a mio avviso, irrispettose della pedagogia. Sono ampiamente argomentate "in destruens" della scuola ma veramente rozze nel "costruens".
Didatticamente sono, al minimo, insoddisfacenti.

E' del tutto vero che il bambino viene ricolmato di stimoli in età delicata. Ma quella è la sua funzione: i cuccioli d'uomo sono indifesi per un tempo assurdamente lungo rispetto a qualsiasi altro animale, questo tempo serve ad accumulare l'esperienza pregressa del branco, cosicché l'uomo supera in adattabilità, coesione di branco e coordinamento di azioni qualsiasi mancanza che la natura gli ha imposto. E far progredire inarrestabilmente il benessere del branco: visto che "non si butta niente" di ciò che il branco ha già esperito, l'esperienza aumenta di generazione in generazione.

Il bambino è una spugna per conoscenze ed è adatto ad esserlo. La sua flessibilità cognitiva (che si "ossifica" con l'età) gli consente di accettare e integrare dosi di cognizioni che un adulto non si sogna.
"Riempirlo" è indispensabile. Per il suo bene. Riempirlo di nozioni non è sbagliato in sé. Il nozionismo consiste nel fare questo (una cosa "buona") ma trattarlo come uno scaffale dove si ammucchiano nozioni, quante più ne entrano tanto meglio.
Ciò che pedagogisti liberisti "classici" come conservatori come marxiani consigliano (largamente inascoltati) è invece di addestrarlo a collegare le nozioni fra loro, il che (incidentalmente) aumenta enormemente la quantità di nozioni che può assorbire.
Per come funziona la nostra memoria, è più facile essere un database che un archivio: 1.000 nozioni con un indice per ricuperarle infallibilmente alla bisogna (modo scaffale) comporta la stessa "fatica" intellettuale che tenere 10.000 dati dinamicamente e logicamente collegabili tra loro in vari modi (modo database). Nel secondo caso, recuperare dati non è un automatismo ma un percorso di ricerca.

Morte al nozionismo, dunque. Ma mettergli in testa gli stessi miserabili 1.000 dati dei nozionisti (seppur recuperabili dalla memoria in maniera naturale, logica, creativa, ricombinabile liberamente) non è un'opzione valida. La potenzialità intellettuale di assorbimento-nozioni viene umiliata nel nozionismo perché impiegata quasi tutta a creare e gestire lo stupido indice dell'archivio. Viene parimenti umiliata dal "liberalismo" nell'addestrarlo a "percorrere" le proprie conoscenze ... ma dandogli pochi sentieri da percorrere (acquisirà ulteriori conoscenze perché ne ha l'abilità, ma farà questo in nell'età successiva, meno adatta).

Tutte due le correnti pedagogiche qui sopra sono irrispettose delle potenzialità del bambino.
Tutte due rispettano solo i desiderata del genitore: il conformista che otterrà un bel soldatino ordinato e il libertario che si ritrova un bello scansafatiche impertinente.

La pedagogia è una roba seria: giusto dedicarsi a insegnare una modalità cretiva e ricombinabile ma solo se questo serve ad aumentare la quantità di nozioni che il bambino deve saper manipolare da adulto.
Questo significa che il bambino può (ed è, finalmente, SUO interesse) sfidare le competenze di parecchi adulti esperti prima di tutto di pedagogia ma ciascuno di un sottoinsieme delle conoscenze, non le miserabili competenze del pur volenteroso genitore.


p.s.:
@Ben
Ho detto che NON è facile trovare il genitore che sta a casa.

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