erotismo, questo sconosciuto

Inviato da  a_mensa il 23/5/2011 16:17:22
in questo topic vorrei parlare di un fenomeno, tutto occidentale, per il quale tutto cosa riguarda la sfera sessuale, è considerato un qualcosa di sgradevole da manifestare, da discutere, sul quale scambiarsi opinioni ed esperienze.
sporcaccioni, si viene subito etichettati da una platea di bigotti repressi che , per non affrontare le proprie inquietudini sessuali, le demonizzano, le relegano in un angolo di sconvenienza, o nella camera da letto con la luce ben spenta.
la natura ci ha dato il dono del piacere sessuale, e questa nostra sottociviltà ne ha fatto uno strumento di repressione e controllo.
un mezzo per creare un conflitto tra cosa chiede il corpo e cosa impone la mente, quindi un mezzo per creare dei sensi di colpa sui quali fare perno per ottenere il controllo delle persone.
la rivoluzione sessuale del '68, fatta all'insegna del "sesso libero" se da una parte ne ha smontato qualche tabù dall'altra lo ha avvilito quasi ad esercizio ginnico.
cosa non è stato esaltato, cosa è stato omesso di sviluppare ed elevare al rango della migliore espressione dell'emozione umana, è l'erotismo.
vorrei che non si confondesse il sesso con l'erotismo.
quest'ultimo può portare, ma anche no ad un rapporto sessuale, può esser sviluppato da soli o con altri, si può praticare assieme ma anche per telefono, ad esempio, perchè è un'attività quasi essenzialmente mentale.
segue un mio scritto in cui ho cercato di esprimere cosa per me si intenda con tale parola, ed invito ad un confronto sereno, e il più possibilmente libero, dai pregiudizi , divieti, condizionamenti, che sono stati costruiti su di esso.
riusciremo a parlarne senza finire in accuse sgradevoli e soprattutto volgari ?
riusciremo ad interrogarci sul significato di tutto cosa è stato costruito su di esso per avvilirlo, nasconderlo, colpevolizzarlo?
io ci provo


Erotismo

Dal devoto-Oli trascrivo:
Il complesso delle passioni, degli istinti e degli atti di un individuo, nei confronti del sesso.
Accentuazione di motivi o di impulsi sessuali nelle manifestazioni dirette o riflesse della vita.

Benché come definizione sia ineccepibile riferito ad un sostantivo singolare maschile, essa richiama poco quello che in effetti è un processo, una pratica, che iniziando con una leggera emozione, coinvolge in un crescendo tutta la sfera sessuale dell’individuo accentuandone il godimento fino a raggiungere sovente l’orgasmo.
L’erotismo è una pratica essenzialmente mentale, che stimola e coinvolge sempre più il fisico dell’individuo, fino al raggiungimento dell’apice del piacere.
Raggiunto il quale ci si sente sfibrati, svuotati da ogni forma di energia, in quanto tutta quella disponibile è stata usata in tale pratica, ma pronti a ricrearne altrettanta, anzi di più, e tutta positiva.
L’erotismo prevede una estrema e totale assenza di limitazioni, per cosa riguarda la sfera sessuale, la disponibilità completa a sperimentare le emozioni che deriveranno da quei pensieri, e atti indirizzati alla stimolazione sessuale.
Già gli abiti, l’uso di biancheria intima, sono sovente un ostacolo alla libera introduzione in questo mondo rivolto solo e unicamente al fine del godimento.
Gli organi sessuali devono essere liberi, accessibili senza alcun ostacolo o impedimento, direi indifesi, non protetti, e la sensazione che prova l’individuo deve proprio essere quella di disponibilità, ma non scoperti,sarebbe volgare, come indossando una gonna o una tunica ma senza mutande.
Provare riluttanza a presentarsi così, avere vergogna, paura, è già indice di indisponibilità.
Nessuno si sogna di provare remore, se la temperatura lo consente, di scoprire le braccia, il volto, la testa.
Eppure già le sole braccia sono organi eroticamente sensibili.
Ma la nostra cultura non ha creato alcuna remora, alcun vincolo o condizionamento verso di essi, cosa che invece ha fatto verso tutti gli organi sessuali.
Provare riluttanza a liberare il sesso è già indice di indisponibilità …… molto meglio rinunciare a proseguire in questa pratica, perché lo spirito non sarebbe quello giusto.
L’erotismo può essere praticato da soli, o assieme ad altri.
Non è necessaria la presenza fisica di altri, ma basta la possibilità di comunicare.
Perché l’erotismo è un esercizio di comunicazione, e di lettura del proprio corpo.
Interrogare ogni centimetro quadro del proprio corpo, e leggerne il desiderio di esser sfiorato, accarezzato, baciato, e comunicare nel modo più silenzioso ed aggraziato possibile tale desiderio al partner, o alle proprie mani, se si è da soli.
Tale pratica attiva come dei brividi che percorrono tutto il corpo, verso il sesso, e lo sfiorare leggermente la pelle entro cui scorre quel brivido, provoca un forte godimento che cresce mano a mano che ci si avvicina al sesso stesso.
Assecondato e accompagnato fino in fondo, uno di questi brividi, ne nascerà un altro, da un’altra parte del corpo, e poi da un’altra ancora.
Sempre più intenso, sempre più veloce.
E qui si ha la differenza tra erotismo e pratica del sesso.
Perché l’erotismo diventa quasi essenzialmente mentale.
Il toccare un certo punto del corpo, lo sfiorarlo, il baciarlo, può benissimo non essere reale, può essere solo descritto, come chi lo sta praticando per telefono, o chi da solo, si immagina tra le braccia di un partner.
Occorrono solo piccoli richiami reali, piccoli sfioramenti che mantengano il pensiero legato alla sensazione fisica.
Il descrivere cosa si sta facendo, è forse più importante del farlo, in questa fase, perché è la creazione dell’immagine mentale, del toccare, dell’accarezzare, del baciare, che lancia lo stimolo alla parte fisica.
Come l’amputato pensa di ricevere stimoli dall’arto ormai inesistente, così l’avvio di questa pratica deve creare o amplificare nella mente i messaggi del corpo. E crearne di nuovi, in uno scambio continuo tra la mente e il fisico, in cui la parte fisica fa la richiesta e la mente crea la sensazione in risposta.
Ed è quando il fisico aumenta queste richieste, in numero e intensità, che è ora di dirigere l’attenzione sul sesso vero e proprio, ma dolcemente, sfiorandolo appena, perché a quel punto sarà già eccitato e quindi estremamente sensibile.
È facile violentarlo, soprattutto se si è in coppia, perché il desiderio è già fortissimo, e quindi lo stimolo a concludere, a soddisfarsi diventa impellente.
Ed un buon praticante, a questo punto si ferma, lascia raffreddare un po’ gli ardori, respira a fondo, recupera la padronanza mentale del proprio corpo, non lasciandosi sopraffare dal desiderio, e dolcemente, lentamente, ricomincia a sfiorare quelle parti, meno sensibili, il collo, i fianchi, la parte esterna delle gambe, la schiena, le cosce.
È il momento di toccare leggermente l’ano, sempre che non ci siano emorroidi che rendano tale toccare doloroso. Il dolore, in questa pratica va evitato assolutamente, in quanto se penetrazioni devono avvenire, avverranno senza alcuno sforzo, con gli orifizi aperti, accoglienti, bagnati.
E far capire anche a lui, all’ano, che è un punto erotico importante, che può partecipare al piacere, in quanto capace di aprirsi e stringere, ma soprattutto di provocare godimento, significa ampliare le possibilità di godere
Ma non concentrarsi troppo su di esso, perché il piacere che può dare è solo il riflesso del piacere che il sesso può generare.
È verso gli organi sessuali che occorre ora concentrare l’attenzione, perché pronti a generare il piacere intenso dell’orgasmo.
Basteranno pochi tocchi, leggeri, pochi baci per far aprire il sesso femminile e/o rendere rigido e pronto quello maschile.
Ed è il momento della penetrazione, che sia col sesso o con le dita, in quello femminile, o con la bocca o con la mano stretta attorno ad esso, per quello maschile, che accompagna l’esplosione del godimento.
Quel godimento intenso che tende ad irrigidire tutti i muscoli, che genera quel movimento convulso che accompagna l’atto sessuale vero e proprio , o la sua simulazione con le dita, o con la bocca.
In tutto ciò, spero sia evidente quanto sia importante imparare a interrogare la propria pelle, capire, sentire quali angoli del corpo richiedono attenzione, e dargliela, con leggeri palpeggiamenti, con carezze, con baci.
È un apprendere a segnalare tali stimoli al proprio partner, presente o anche solo in comunicazione verbale, spingere leggermente il suo capo verso di essi , se ti sta baciando, o la sua mano se ti sta toccando o accarezzando.
È il momento in cui non avere alcuna vergogna, non avere remore, nel richiedere, ma anche nell’accettare il suo desiderio.
Per questo ogni vergogna, ogni condizionamento, ma anche ogni dolore, bloccano immediatamente questo processo.
Ecco perché bisogna, per affrontare questa pratica, sentirsi liberi di comunicare con ogni parte del proprio corpo, e di accettarne serenamente e tranquillamente le emozioni e gli stimoli che nascono.
E, se non praticato da soli, saper comunicare tali richieste e sensazioni all’altro, in modo che le accontenti, che ne segua il nascere, comunicando nel frattempo quelle che nascono in lui.
Ma questa è solo una traccia, un esempio, da non prendere come una procedura, perché l’erotismo è anche novità, fantasia, imprevisto, e non esiste una pratica ripetuta, perché mancherebbe di tali caratteristiche, non può esistere nemmeno una procedura programmata, perché ne ucciderebbe la spontaneità, ma soprattutto impedirebbe di “leggere” i messaggi del corpo, imponendo gesti e azioni meccaniche, programmate.
Ecco perché l’apprendimento non può essere teorico.
Si può sapere alcune cose, ma il come e quando farle deve essere sempre e solo una risposta ad una richiesta del corpo, il quale è per sua natura variabile e imprevedibile.
E questa è la ragione per cui se fare sesso si sa benissimo come comincia, come si sviluppa e come finisce, una pratica erotica si sa solo come inizierà, ma dove e come si svilupperà sarà tutto da scoprire.
E con tutto ciò penso di aver dato solo un’idea di cosa sia l’erotismo, un’idea su cui ogni persona dovrebbe riflettere per capire perché, e come, alla maggior parte delle persone sia stato negato.
È una pratica meravigliosa, che libera una quantità enorme di energia positiva, di gioia, di disponibilità verso il prossimo, ma che ogni potente ha cercato di limitare, imbrigliare, per togliere la libertà ai suoi simili.
Ogni condizionamento, in merito, ogni “educazione”, andrebbe, ad un certo punto della propria vita, rinnegato, abbandonato, rifiutato, come una inutile catena creata solo per renderci schiavi, ed aprirci finalmente a quanto la natura, generosa, ci ha donato.
L’erotismo infine non va confuso con il fare sesso.
Può concludersi con esso, ma non è indispensabile e nemmeno l’obiettivo.
Il vero obiettivo dell’erotismo è aprire la mente al concetto di fare sesso, imparare ad immaginarlo , prima di praticarlo, apprendere quanto , anche il fare sesso, sia prima di tutto un processo mentale che lancia al fisico l’apertura all’accettazione del godimento e del piacere come emozione positiva.
Godimento provato, ma anche rispecchiato e amplificato con un partner, come un oggetto posto tra due specchi contrapposti viene moltiplicato infinite volte, così un piacere provato assieme ad altri, può essere riprodotto all’infinito.

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