Re: LA DROGA

Inviato da  Fabyan il 8/10/2014 9:55:58
Sono entrato nel topic perche' dal titolo pensavo la distribuiste, poi ho letto Invisibile, ed ho capito che era una retata del Vaticano!

Inizierei citando la Treccani e rilancio per evitare equivoci, di che droga stiamo parlando? Perche' quella di Invisibile sembra piu' forte di quella che si trova in giro di solito:

[b]dròga s. f. [forse dall’oland. droog «secco, cosa secca»]. –
1. Nome di varie sostanze vegetali secche, aromatiche (meglio dette spezie), usate per dare maggior sapore alle bevande o ai cibi: per es., cannella, noce moscata, pepe, vaniglia, garofano, prodotti che, per la loro provenienza, erano detti in passato anche coloniali.
2. In farmacologia, ogni prodotto naturale, vegetale o animale, contenente uno o più principî attivi (alcaloidi, glicosidi, olî essenziali, sostanze amare, purgative, aromatiche, ecc.), e che, opportunamente preparato e conservato, trova indicazioni terapeutiche o sperimentali che sono oggetto di studio della farmacognosia.
3.
a. Nel linguaggio corrente, qualsiasi sostanza capace di modificare temporaneamente lo stato di coscienza o comunque lo stato psichico dell’individuo (stupefacenti, allucinogeni, barbiturici, psicostimolanti); anche, nome di alcune sostanze atte ad aumentare le energie e il rendimento fisico, soprattutto nelle competizioni sportive (cfr. doping). Con queste accezioni, il termine è più spesso usato al sing.: fare uso di (o della) d.; il commercio della d.; traffico, spaccio (e trafficanti, spacciatori), detenzione, uso di droga. Correntemente, cioè in termini di linguaggio com., si fa distinzione tra d. leggere e d. pesanti (meno spesso, per traduz. dell’ingl. hard e soft, tra d. dure e d. morbide), distinzione fondata soprattutto sulla considerazione dei danni che le varie droghe possono produrre sull’organismo di chi ne fa uso, e sulla condizione di dipendenza che esse tendono a indurre.
b. In senso fig., la parola è talvolta adoperata come sinon. di eccitante (nel suo uso di sost. in senso traslato), altre volte per indicare cosa, fatto o persona che eserciti forte attrattiva ma sia in sé dannosa, o, infine, per indicare cosa o situazione che stordisce, che distrae dalla realtà: la d. del consumismo; il tifo sportivo è spesso una d. per le masse.

P.S. Ottima l'introduzione Calve'(®), se permetti, prima che alcuni possano continuare con le solite banalita' da moralista sullo sgabello tipo "La droga fa male", aggiungerei:
I’ve had good times on drugs, that’s a fact.
I’ve had bad times on drugs too, ok?
But I’ve had good and bad relationships … and I’m not giving up pussy!

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