Re: LA DROGA

Inviato da  invisibile il 11/10/2014 5:58:38
Sempre e solo nell'ottica spirituale.

Citazione:

zeppelin ha scritto:

Il danno si ha quando l'obiettivo è perseguito solo cercando l'apertura verso il basso (ciò che Invisibile chiama "scorciatoia");

No.
Quello che ho chiamato scorciatoia è il forzare la Natura degli esseri e per cui lo è anche se viene fatto "verso l'alto".
E' forzare la Natura di un Essere che è in un dato spazio-tempo.
Quello crea il danno.

Citazione:
...nel momento in cui ci si avvicina con un giusto approccio di elevazione (apertura verso l'alto) si può anche utilizzare l'altro, che diventa utile poichè abbiamo già l'esperienza necessaria per gestirlo.

Esiste solo un unico "giusto approccio" di elevazione: la crescita.
Magari qualcuno è in grado di crescere molto velocemente, perché la sua Natura lo prevede (eccezioni), ma in genere la crescita è sempre lenta, impercettibile.

Di conseguenza non è possibile avere l'esperienza necessaria per usare "altro" solo con il "giusto approccio", perché quell'esperienza si acquisisce solo con la crescita personale, e serve tempo e lavoro.

Citazione:
E, infine, per la droga è lo stesso: chi l'assume come fine a sé stessa non può che cadere negli inferi essendogli spalancate porte verso mondi che non comprende appieno ed è inevitabile la caduta verso stati d'animo che non possono portare l'elevazione ma solo alienazione. Assumendola invece con una adeguata preparazione (si parlava degli scamani, ma potrebbe essere anche una questione di sensibilità e predisposizione innata o maturata con altre pratiche) è un potente aiuto nel giungere dove si vuole.

Per giungere dove si vuole, si deve camminare, si deve pagare il prezzo.
La droga ti proietta artificialmente nel luogo dove vuoi arrivare in un istante, per poi ritrovarti dove eri prima. Indebolito e danneggiato.

Quello che potrebbe essere "positivo", è l'avere conferma che effettivamente quel luogo esiste, che quel mondo esiste e grazie a questa conferma decidere di mettersi in cammino per andare a vivere li.

Ma serve per uomini senza fede, perché, come qualcuno ha detto, ci sono altri modi per avere le stesse conferme che non hanno bisogno delle droghe.

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Forse quest'altra metafora per qualcuno potrebbe essere più chiara di quella della tazza e della macchina, ma il senso è identico.

Un seme può avere esperienze e stati dell'Essere limitati a quello che è.
Un bel giorno germoglia. Ora non è più un seme e in quanto germoglio è diverso e "di più".
Quell'essere diverso e di più, gli permette di avere esperienze e stati dell'Essere diversi, nuovi, che non poteva avere prima ma sempre limitati a quello che è.

Passano gli anni ed ora è un giovane albero. Ora è molto di più rispetto a quando era un seme e può avere esperienze e stati dell'Essere molto più numerosi, diversi, nuovi, che non poteva avere prima ma sempre limitati a quello che è.
Ora sente il vento, la luce del Sole, della Luna e delle Stelle toccano una sua superficie molto più grande, piccoli uccelli iniziano a fare il loro nido sui suoi rami, genera fiori e frutti (ma magari non ancora ben formati perché è giovane), le sue radici hanno trovato delle rocce e ha dovuto compiere delle deviazioni per farle crescere, i vermi... i parassiti... il freddo... il caldo...

Per arrivare a poter avere queste esperienze e stati dell'Essere, il giovane albero ci ha messo otto anni, otto anni di crescita continua e spesso faticosa. Ha avuto paura del primo vento gelido e ha gioito per le prime farfalle che volavano tra i suoi teneri rami. Non ci è arrivato a casaccio o per fortuna, ha dovuto anche faticare, se li è guadagnati perché ha risposto allo stimolo della Vita ed è cresciuto ed è grazie alla crescita che ha operato, che ora può vivere nuove esperienze e nuovi stati dell'essere.

Un giorno arriva Mago Merlino. Con una magia, in un istante, lo fa diventare un albero di 12 anni.
Improvvisamente l'albero può vivere anche tutte le esperienze e tutti i nuovi stati dell'Essere che questa condizione gli permettono. Improvvisamente i suoi frutti sono perfettamente compiuti, uccelli più grandi, che prima non lo degnavano di uno sguardo perché troppo giovane per loro, iniziano a costruire i loro nidi su di lui, le sue radici hanno toccato per la prima volta nella sua vita una altro albero... che emozione!!!
Di colpo "vede" molto più lontano e addirittura intravede in lontananza, con le sue foglie più alte... il mare!!!
Vive improvvisamente nuove e meravigliose esperienze e stati dell'Essere che mai aveva immaginato possibili.

Il mago Merlino se ne va. Deve andare a cagare e lui caga sempre in un posto segreto molto lontano.
E poi aveva degli appuntamenti che non ricorda... sempre distratto, come sappiamo.

Finita la magia l'albero, ovviamente, torna ad essere quello che era, un albero di otto anni e non può più vivere tutte queste nuove meraviglie, perché la possibilità di farlo, è dovuta allo stato della sua crescita.

Lui non se ne accorge, ma questo "balzo nel suo futuro-crescita" non è stato indolore, perché il mago Merlino è si un grande mago, ma non è Dio. Per poterlo far diventare un albero di 12 anni in un istante, ha dovuto espandere le sue dimensioni ed alterare un po' la sua materia. La corteccia deve essere più dura, la composizione chimica della linfa un po' diversa, le foglie più scure... ma non è in grado di aumentare la quantità di materia di cui l'albero è composto a otto anni.
Per cui nella trasformazione improvvisa, la materia dell'albero ha subito un grande stress, una grande forzatura e, quando si ritrova quello che era prima della magia, la sua materia è indebolita interiormente, nelle sue connessioni tra gli elementi base che la compongono.

Aumentare la materia di cui è composto, lo può fare solo ed esclusivamente l'albero stesso e lo può fare solo in un modo: crescendo, e tutte le crescite richiedono tempo e lavoro. Nessun mago potrà mai infrangere questo limite, perché sono coinvolte leggi universali in questo meraviglioso processo.

La trasformazione della materia dell'albero, necessaria a farlo trasformare da 8 a 12 anni e viceversa, è un grande sforzo innaturale per la sua materia, non previsto nella sua Vita dalla Natura, e come tutte le cose non previste dalla Natura per un dato essere, crea un danno.

Non è possibile forzare la Natura senza pagarne il prezzo, perché quella crescita è prevista compiersi in 4 anni per quell'essere, non in un istante.

Più lo sforzo innaturale è ampio, profondo e ripetuto, più ci sarà danno.

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Piega un cucchiaino in giù. Poi piegalo in su. Poi in giù... poi in su... prima o poi si rompe.
Perché nel piegarlo ripetutamente in giù e in su, non stai aggiungendo e sottraendo materia al cucchiaino, perfettamente in sincrono con il movimento che gli imprimi, di modo che le connessioni tra le sue molecole non si indeboliscano.

Nemmeno Mago Merlino è in grado di farlo.

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