Re: Palestina – Lo sterminio di Gaza - I bambini.

Inviato da  shm il 2/3/2010 22:34:05
Dino:
ma le reazioni esagerate di Israele possono partire solo per rappresaglia...

shm:
è stato dimostrato ampiamente che le “reazioni” esagerate di Israele siano partite anche in mancanza di una vera e propria pseudo-legittimazione da rappresaglia… E la fonte di quanto scriva è il diario di Ben Gurion, che in tutti i modi cercava questo pretesto per irrompere nei villaggi con Banda Stern, Irgun et similia al fine di indurre all’abbandono delle proprie case gli arabi… In seguito questi atti venivano spiegati come vendetta a vecchi attacchi subiti dai sionisti per i quali già c’era stata una reazione sproporzionata e sbilanciata… cioè venivano strumentalizzati ancora per attuare la rappresaglia ad oltranza.

Dino:
se gli togli questa opportunità la questione prende un'altra piega, non siamo come nel dopo guerra, ora ogni assalto di villaggi o altro è subito documentato su internet...

shm:
…se un’azione dovesse percorrere una qualsiasi strada per arrivare in qualche modo ad una forma di pace(ma che secondo me, è destinata a rimanere una pura utopia presente e futura), il primo passo dovrebbe essere compiuto da Israele attraverso la concessione del diritto al ritorno delle popolazioni arabe. Purtroppo, l’ONU, che ha sancito questo diritto a “vantaggio” dei nativi palestinesi in bilanciamento dei danni da loro subiti, non ha tenuto conto delle conseguenze avverse ad Israele che tale attuazione implicherebbe, ossia: ovvio risarcimento dei danni per miliardi di euro agli arabi(per case demolite, persecuzioni, mancato lavoro per decenni, mancate cure mediche, furti di cose all’interno dei villaggi abbandonati, rastrellamento di derrate alimentari derivate dalle terre coltivate, danni morali, danni psicologici ecc.) ma anche aumento della percentuale di popolazione araba all’interno dei confini dello Stato ebraico… Sono anche convinto che gli arabi si accontenterebbero di molto meno di quelli che dovrebbero essere i giusti risarcimenti loro spettanti, ma ritengo che sia impossibile che Israele possa reputare percorribile una tale situazione che realisticamente non significherebbe altro che la fine della propria esistenza(di Stato ebraico). Perciò, poiché la tattica della non-violenza agli occhi di Israele avrebbe sempre la stessa valenza di un’arma di rivolta contro è ovvia conseguenza che Israele continuerebbe a combattere comunque con le stesse armi utilizzate finora, o altre “armi” ancora, il “nemico” che cerca di riprendersi in altri modi la terra ingiustamente rubatagli. E tra gli altri modi sappiamo che esistono, e gli israeliani non sono nuovi all’utilizzo di questa tattica, gli attentati sotto falsa-bandiera. E’ noto La non-violenza era una tattica vincente è aggregava una molteplicità di persone, è vero spogliate dei propri diritti, ma perché anche e pur sempre presenti sulla propria terra nativa. Mentre a Gaza gli arabi sono segregati in una striscia di terra lunga pochi chilometri e non sono più presenti sulla propria terra da decenni. Dopo la 2GM gli imperi coloniali hanno lasciato spazio alle dichiarazioni d’indipendenza dei vari Stati colonizzati mentre il sionismo, forma di colonialismo legalizzato attraverso la corruzione sistematica delle diplomazie estere che via-via riconobbero lo Stato ebraico illecitamente, non solo ha colonizzato ma ha perpetrato l’emanazione del proprio Stato ebraico ai danni delle popolazioni native organizzate in villaggi non strutturati poiché provenienti da un governatorato britannico compiacente al sionismo a seguito della disgregazione dell’Impero Ottomano. Tale periodo storico in Palestina ha visto anche una vera e propria forma di non-violenza, ma passiva da parte delle popolazioni arabe(mentre quella che intendi tu è attiva, poiché segue i connotati di una forma di protesta che a seconda dei casi poteva essere repressa o raggiungere i propri scopi ma in funzione solo del periodo storico, del luogo in cui veniva attuata e degli scopi prefissati).
Hai detto bene, “documentato su internet”, ma i giornali, le radio, le televisioni, che sono quegli organi che raggiungerebbero più immediatamente il pubblico, perché non ne parlano prontamente???

Dino:
Ma di certo scorrerà meno sangue Palestinese, ed il popolo Israeliano non più minacciato comincerà a porsi le giuste domande e pensare seriamente alle soluzioni possibili dove una cosa solo è certa...

Shm:
…questo è un “meccanicismo”(passami il termine!) non dimostrabile: succederebbe questo se accadesse quest’altro…! Ma è gettato sulla base di una premessa fallace, secondo me, ossia: la minaccia al popolo israeliano. Credo che anche i palestinesi si sentano minacciati anche se molto più di quanto possa sentirsi il popolo israeliano.

Dino:
Palestinesi ed Ebrei sono due Popoli con lo stesso diritto di esistere... le atrocità commesse da Israele sui Palestinesi sono gravissime ma il tempo ci insegna che riesce a cicatrizzare tutte le ferite...

Shm:
il problema è più complesso della semplice esistenza di due popoli. Qui si tratta di un popolo che ha emanato uno Stato sulla terra che è di un altro popolo che ne ha fatto le spese e ne ha patito le atroci conseguenze. Si tratta di un popolo che è stato disumanizzato dall’ideologia del sionismo per assecondarne i suoi fini espansionistici.

Dino:
Se i Palestinesi consegnano tutte le armi all' ONU, sarebbe un gesto così eclatante che delegherebbe la loro sicurezza in mano internazionali, con la rinuncia di ogni forma di reazione violenta da parte dei Palestinesi sarà molto difficile continuare con l'isolamento...

Shm:
Sicuramente abbiamo due visioni della vicenda diametralmente opposte… Parimenti potrei dirti che se Israele almeno permettesse il diritto al ritorno dei palestinesi(risoluzione ONU 194), potrebbe essere molto difficile che lo Stato ebraico subisca “attacchi terroristici” che per decenni ha cercato come pretesto per la rappresaglia… Ma ripeto, per me è un’utopia…

Dino:
…le armi in possesso dei Palestinesi gli fanno solo il solletico ai tank super blindati o ai supersonici che sparano micidiali missili chirurgici, per non parlare di sommergibili equipaggiati di testate nucleari che navigano i fondali del mediterraneo.... insomma una partita di vecchi Kalashicov e mortaretti che non hanno mai ucciso nessuno, nell'era di internet conviene consegnarli ed armarsi di videocamera e di carte bollate...

Shm:
…fin da prima del ’48 e dopo l’emanazione dello Stato ebraico, le organizzazioni sioniste, e Israele dopo, sono quasi sempre state meglio armate delle popolazioni native. Dal ’48 in poi non ci fu più possibilità alcuna di un confronto minimo dal punto di vista militare: solo la Giordania avrebbe potuto fare qualcosa… Quindi condivido la tua considerazione in riferimento agli armamenti in possesso dei palestinesi e di Israele e la conseguente deduzione, apparentemente ragionevole, che porterebbe alla decisione di attuare una tattica di non-violenza da parte dei palestinesi… Tuttavia, credo che così facendo si stia addossando la maggior parte della responsabilità del conflitto ai palestinesi auspicando un gesto simile compiuto unilateralmente da parte loro, senza garanzia alcuna, senza certezza di sorta, almeno per l’immediato per loro stessi…
Si auspica un gesto simile da parte di una popolazione che ha subito e continua a subire l’onta dell’esilio forzato dalla propria terra nativa, senza invece responsabilizzare Israele, ONU, e diplomazia mondiale intera…

Vogliamo credere che il conflitto israelo-palestinese sia risolvibile per mezzo di un atto unilaterale misericordioso che provenga primariamente da parte palestinese?

Chiunque è libero di farlo…

Per quanto mi riguarda, secondo me non c’è soluzione.

…sempre che Israele non ammetta il diritto al ritorno dei palestinesi e, a lungo termine, non rinunci allo Stato a maggioranza ebraica ma rientri nell’ordine d’idee di un più democratico Stato ebraico-islamico…

I palestinesi credo fermamente che accetterebbero un compromesso del genere, visto che in passato avrebbero accettato accordi peggiori…

Ma gli ebrei?!

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