Re: "Over there" ovvero propaganda

Inviato da  UncasO il 28/12/2006 18:11:15
Lpoz innnanzitutto ti ringrazio per aver quotato il mio messaggio iniziale dimostrando la tua sincera volontà di approfondire l'argomento.

Gli esempi che hai ripreso sono da inquadrare all'interno di una precisa strategia psicologica che è quella descritta all'inizio del messaggio, quella che ricorre con tale frequenza che tuttora mi riesce difficile ignorarne l'esistenza. Vengono utilizzati i cosiddetti "luoghi comuni" che fanno da base culturale comune allo spettatore medio dell'informazione occidentale ponendo l'accento su quelli più negativi, sono tuttavia elementi riferibili alla volontà del singolo o a tipiche brutture del sistema universalmente accettate come inevitabili in un conflitto, questo causa l'illusione di un'imparzialità mentre in realtà la critica all'esercito americano e al sistema che ha causato la guerra è semplicemente assente. Alla fine dell'episodio non si hanno mai dubbi sulla reale identità dei buoni e dei cattivi. Ti sembra realistico?

Oltre al suddetto meccanismo che ti chiedo di approfondire vorrei farti notare che nell'arco delle 13 puntate del telefilm, che per inciso ho visto, ai protagonisti capita praticamente tutto quello che può succedere a dei militari impegnati in quella guerra. Tralasciando le ovvie esigenze di sceneggiatura è difficile negare che questo non sia subordinato ad una volontà di coprire totalmente lo spettro informativo che giunge a noi sulla guerra. Non è questo un modo di fornire una chiave di interpretazione della realtà attraverso la finzione? Ti ricordo che il conflitto Iraqeno è il primo nella storia degli USA in cui l'informazione ha subito limitazioni pesantissime, è praticamente svanita la figura del giornalista indipendente è gli operatori del settore sono divenuti bersagli primari, questo per dire che sulla realtà di ogni giorno "over there" non abbiamo assolutamente un'informazione attendibile, ci dobbiamo fidare.

Per concludere ti vorrei far presente che l'esercito USA dispone di una struttura appositamente creata per la propaganda, ha professionisti, un media center in North Carolina da far invidia a quelli della CNN, produce e sovvenziona programmi presso radio e televisioni, paga i giornali per pubblicare le proprie notizie, sono autentiche operazioni militari soggette al comando e neppure troppo nascoste.

Ah, il creatore e produttore esecutivo della serie è Steven Bochco, quello di Hill Street o NYPD, serie dove la stessa identica tecnica di evidenziare le umane pochezze di alcuni protagonisti ha la funzione di legittimare l'operato degli agenti di polizia nel loro insieme. >Risultato: errare umanum est, ma alla fine l'autorità trionfa sempre come sistema positivo. Ancora una volta ti chiedo, è realistico secondo te o è semplicemente funzionale al mantenimento degli attuali equilibri di potere nella società?

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