Se messa in pratica, l'Opzione Salvador servirà a far crescere la furia di una guerra civile. Così come gli omicidi mirati sponsorizzati dagli americani hanno provocato il rafforzamento e la riorganizzazione della resistenza sunnita, analogamente il tentativo statunitense di creare gruppi kurdi e sciiti spazzerà via ogni ostacolo e permetterà lo scoppio di una guerra civile etnica e religiosa in Iraq.E' difficile per un americano accettare il fallimento delle operazioni militari americane in Iraq. Un fallimento che porterà con sè morti e feriti statutinitensi, e ancor più iracheni.
da Le Monde
Olivier Roy, direttore del CNRS: Teheran non punta a creare un “grande Sciistan”
Olivier Roy, directeur de recherche au CNRS
"Téhéran ne vise pas à créer un "grand chiitistan""
24/10/2006
di Patrice Claude
Se gli Stati Uniti attaccassero l’Iran, questo paese potrebbe mobilitare le comunita’ sciite esterne ai suoi confini?
Separiamo due elementi: la “strada” e le reti. Fuori dall’Iran, ci sarebbero delle grosse manifestazioni di solidarieta’, non solamente sciite. Ma non credo all’identificazione globale degli sciiti con Teheran. La Repubblica Islamica non punta a creare un “grande Sciistan” intorno ad essa. Oggi, a causa del braccio di ferro nucleare con l’Occidente e grazie alla fama dell’Hezbollah libanese, l’Iran gode di una certa popolarita’ tra i sunniti. Si puo’ pensare che sia circonstanziale, e che l’antagonismo sciita-sunnita sia profondo. Lo si vede in Iraq. Ma questa popolarita’ fa molta paura ai regimi sunniti esistenti.
Teheran potrebbe attivare delle reti, e come?
Le reti sono di due tipi. La prima e’ clericale. La città di Qom, in Iran, ha preso il posto di Najaf (Iraq) come primo centro di studi teologici. Ma le reti religiose non concordano per forza con le reti statali, quelle dei servizi segreti o dei Guardiani della rivoluzione (i Pasdaran). Possono anche essere antagoniste. I Pasdaran, sull’esempio di Mahmoud Ahmadinejad, hanno sempre rifiutato che la rivoluzione islamica si rinchiuda in un ghetto sciita. Hanno sempre giocato la carta islamista globale. Non penso che l’Iran lancerebbe delle campagne terroristiche generalizzate. Proverebbero piuttosto a colpire laddove potrebbe far male : degli attentati contro gli interessi americani ; degli attacchi in Iraq ; delle offensive sul prezzo del petrolio.
L’Iran potrebbe mobilitare le folle sciite, molto presenti nel Golfo ?
Non credo. Dopo la rivoluzione, le comunita’ sciite che si sono ribellate contro i governanti sunniti per ottenere dei diritti, dall’Afghanistan al Bahrein, passando dal Pakistan e dall Kuwait, sono state spesso sacrificate dall’Iran sull’altare della sua realpolitik. Teheran agisce in funzione dei suoi interessi di Stato. Gli sciiti del Golfo hanno di certo bisogno di un Iran forte, ma piuttosto per rinforzarsi a livello locale. Quelli dell’Iraq non hanno nessuna voglia di ritrovarsi « iranizzati ».
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