Re: Darwin e l

Inviato da  Clorofilla il 24/7/2011 11:15:48
Eh no, via, ancora con questa storia?

Che vi stia bene o no, ma è un dato di fatto, le condizioni per fossilizzare non sono facili e comuni. Sono richieste spesso condizioni anossiche e spesso anche un ricoprimento rapido dell'organismo vivo o morto.
La materia viene degradata ed anche velocemente, a volte ci sono organismi che in poco tempo, tipo anche due giorni come i crinoidi, vengono decomposti.
Quindi spesso servono appunto eventi repentini e catastrofici, come una frana sottomarina. Più facilmente possono fossilizzare nel mare organismi bentonici che non quelli pelagici, più difficoltà per quelli terrestri, più difficoltà per oragnismi delicati e dal corpo molle di quelli con guscio, scheletro, esoscheletro...
Troviamo fossili laddove frane hanno ricoperto animali e piante, oppure torbiere, permafrost o ghiaccio in zone fredde, anche in sabbie che abbiano inghiottito queste creature, o intrappolate in bitumi.
Si stima che molte specie, anche alcune migliaia, non siano riuscite a lasciere traccia della loro esistenza, perchè poche o perchè diffuse in zone con condizioni di difficile opuò essere facile per una parte del corpo e non un'altra dello stesso organismo.

Se poi vogliamo parlare ad esempio della transizione da pesci ad anfibi di fossili ce ne sono.
Si ritiene che i parenti più stretti dei tetrapodi (4 arti) siano i dipnoi, i pesci polmonati.
Fra dipnoi e anfibi abbiamo una serie di fossili che vanno da Eusthenopteron, del tutto equivalente ad un pesce, passando per tetrapodi acquatici come Acanthostega e parzialmente terrestri come Ichtyostega. I generi intermedi ovviamente sono anche altri come Panderichtys, Ventastega...
Acanthostega aveva 4 arti funzionanti, ma anche branchie e coda per nuotare.
Non sono facili da trovare le transizioni evolutive ovviamente, ma non del tutto assenti.

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