Re: Darwin e l

Inviato da  Red_Knight il 15/10/2012 15:54:50
@ahmbar

Citazione:
E' l'ipotesi a cui sono arrivato anche io, una pressoche' totale varieta' presente in ogni essere vivente che, a seconda dei casi, situazioni e/o altri fattori di cui siamo all'oscuro, si sviluppa in una maniera piuttosto che in un'altra

Spiegherebbe in maniera assai semplice la incredibile varieta' di nuove forme di vita che continuamente appaiono sin da quando esiste la terra


A dir la verità la mia non era "un'ipotesi" ma una negazione! Per me è francamente piuttosto difficile immagianre che una sequenza di dati che viene copiata di continuo per miliardi di anni in un tempo così lungo possa rimanere immutata. Lasciamo perdere l'"evoluzione" e diamo retta a Santaruina, parliamo di cambiamenti: si può pensare che non avvengano?

Citazione:
Ero rimasto iallibito quando vidi in una trasmissione scientifica uno dei piu' auterovoli studiosi del DNA dichiarare che "Il 10% e' quello che determina tutte le caratteristiche, il resto e' inutile"

Tralasciando l'arroganza tipica di un infante di chi si permette una affermazione simile su di un argomento cosi' importante, da pochissimo scoperto e da ancor meno tempo studiato approfonditamente in alcune delle sue proprieta', la frase mi ha lasciato perplesso a causa dell'incongruenza con quanto invece osserviamo quotidianamente, dato che, generalmente, la natura e' sempre pratica nelle sue soluzioni

In base a quali motivi avrebbe creato una struttura tanto importante nello sviluppo della vita per poi utilizzarne solo una minima parte?


Nonostante il nome infelice, la biologia non lo definisce inutile tout-court ma semplicemente non codificante. Si può fare un paragone immediato: una frazione che può superare il 50% dei segnali che ricevi dalla Rete non trasporta informazione utile. Serve per poterla inviare e per permettere rilevamento e correzione degli errori (cioè delle mutazioni casuali). È fondamentale, ma non ha significato. Ipotizzare una funzione analoga per il DNA "spazzatura" è tutt'altro che un insulto a Madre Natura.


@Santaruina

Citazione:
Dal mio punto di vista, è proprio il termine "evolutivo" che è sbagliato.
Se lo mettiamo da parte, e parliamo di semplici "cambiamenti", allora se ne può discutere.


Va benissimo, era quello che intendevo dire io. Semplici cambiamenti.

Citazione:
Perchè il concetto di "evoluzione" presuppone che si tenda ad un miglioramento,, che si vada dal più sempiice al più complesso, al più "adatto", e questo altro non è che un pregiudizio ideologico,


Semplicità e complessità sono opinabili, ma l'essere adatti è constatabile. L'hai detto anche tu che gli organismi deficitari vengono eliminati dalla Natura, mentre come si può immaginare un leone più veloce degli altri svantaggiato nel lasciare discendenza? La selezione del più adatto è un fenomeno che si verifica spontaneamente in diversi sistemi umani, a livello economico, industriale, sociale, culturale, iconografico. Non è esattamente una fantasia, insomma. Dove trovi una forzatura nel darlo per scontato?

Citazione:
Ci si dimentica sempre infatti che il vero fine della diffusione della teoria darwiniana non riguardava tanto la questione scentifica in sè, ma doveva servire affinchè fosse accettatto, come corollario, il concetto di darwinismo sociale: la società industriale e neocoloniale ottocentesca aveva bisogno di una religione laica che concedesse una giustificazione morale ai delitti sui quali si stava fondando, e il darwinismo sociale gliela diede.


È vero, il darwinismo ha sicuramente dato un contributo ideologico al potere. Ma questo di per sé non influisce sul suo contenuto scientifico.

Citazione:
Gli esseri umani potranno continuare a "microevolversi" per milioni di anni, come hanno sempre fatto, ma rimarranno sempre esseri umani.
Magari più alti o più bassi, con più o meno peli, con la pelle più o meno scura, ma non avranno mai le ali (purtroppo).


D'accordo, è uno scetticismo condivisibile.
Ma a questo punto la vera domanda è:
a) visto che la trasmissione del DNA è un fenomeno noto;
b) che dei piccoli cambiamenti sono possibili;
c) che i tempi geologici si considerano in milioni di anni;
d) che non è osservato nessun fenomeno conosciuto di formazione della vita dal nulla;
e) e che l'evoluzionismo si accorda decentemente con l'anatomia comparata;
da un punto di vista meramente scientifico, cos'altro hai in mano per giustificare l'esistenza fattuale di forme di vita diverse fra loro? Cosa c'è di illogico nel supporre una relazione causa-effetto tra i meccanismi noti di cui sopra e la realtà biologica?

Per escluderla devi per forza ritenere totalmente impossibile al di là di ogni ragionevole dubbio la comparsa di nuovi organi. Che è una posizione di tutto rispetto, anche se mi pare un po' estrema visti i numeri in ballo. Ma perché non postulare l'esistenza di un meccanismo sconosciuto che integri la mutazione casuale per spiegare la speciazione, continuando comunque a considerare il darwinismo una pista promettente? Lo spazio per un tale postulato ci sarebbe, almeno finché non si comprende appieno la relazione tra geni e conformazione fisica dell'organismo.

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