Re: Darwin e l'evoluzionismo. Il dibattito è ancora aperto.

Inviato da  Descartes il 28/6/2006 0:27:28
LA SELEZIONE NATURALE NON SPIEGA NULLA
Citazione:

La teoria della selezione naturale afferma solamente un triste fatto della vita: c'e' gente che e' prona agli incidenti che muore ed altra che sopravvive (ma alla fine muoiono tutti) e procrea.



Non è questa l'evoluzione. L'evoluzione è l'emergere per accumulo di piccole mutazioni genetiche di cambiamenti adattativi nel fenotipo. Milioni e milioni di piccole mutazioni che si accumulano. Cambiamenti che se favorevoli alla creatura, si diffondono nel pool genetico, altrimenti si estinguono.

E' come se in un torrente tu mettessi un filtro che lascia passare solo i pesci rossi e blocca gli altri. Ad un certo punto da un lato del torrente vedresti una folla omogenea di pesci rossi, e diresti "ma è improbabile!", ma in realtà è semplicemente l'effetto di un filtro.


PROVE DELL'ORIGINE DELLA VITA
Citazione:

1) Non abbiamo prove in merito all'origine della vita, ergo dire aminoacidi non è dire vita.


Se intendi la prova che la vita sia comparsa con un certo modello o un altro (ad esempio il modello "RNA world" del premio nobel Walter Gilbert, o quello della selezione delle argille di A. G. Cairns-Smith, reso famoso dal suo libro "7 indizi sull'origine della vita", etc.) sono d'accordo che attualmente non abbiamo abbastanza dati per dire quale dei molti modelli sia quello corretto. Ma essendo questo un fenomeno molto complesso, e che per la sua stessa natura non ha lasciato tracce, non c'è da stupirsi.

In generale comunque è un preconcetto errato pensare che la vita sia un salto di chissà quale ordine rispetto alla non-vita. Infatti, come nota Dawkins in "L'Orologiaio Cieco", la sopravvivenza di ciò che è capace di resistere meglio esiste anche nel mondo materiale. Le montagne di granito sono molto più antiche infatti di quelle di argilla, perchè il granito ha una struttura più "adatta" a resistere nell'ambiente dell'atmosfera terrestre. La vita non è che una particolare estensione del principio di persistenza di ciò che è più adatto a resistere, la differenza è solo nel fatto che la vita rispetto alla materia inanimata ha inventato un meccanismo per resistere all'usura: getta via l'involucro consumato ogni tanto, e ne crea un altro. In questo modo ciò che persiste (i geni) riescono a resistere all'ambiente meglio delle strutture di materia inanimata. Ma il principio è lo stesso.
Il libro "L'Orologiaio Cieco" di Richard Dawkins lo dimostra in modo brillante:
link

CRESCITA DELLA COMPLESSITA'
Citazione:

2) Ma perchè mai le forme di vita dovrebbero aggregarsi e passare dal semplice al più complesso?


Non è sempre vero che l'evoluzione va dal più semplice al complesso. L'evoluzione ottimizza per una nicchia. I batteri sono perfettamente adatti, anche se sono semplici, al loro sistema (e sono la biomassa maggiore sulla terra, quindi idealmente la forma di vita di maggior successo). Molti mammiferi terrestri sono tornati in acqua e hanno perso i quattro arti che avevano, semplificandosi (balene, etc.).


POCA INFORMAZIONE NEL DNA
Citazione:

3) Il Dna è veramente in grado da solo di contenere tutta l'informazione necessaria alla completa morfogenesi di un sistema complesso?


Non deve contenere tutta l'informazione. Il DNA è solo una ricetta. Una ricetta di una torta non contiene l'informazione slla posizione di ogni singola mollica della torta, ma in 4 comandi definisce la procedura per generare tutta la complessità di una torta.

TEMPO NON SUFFICIENTE PER GENERARE LA VITA
Citazione:

4)Il tempo necessario per generare a "caso" il mondo naturale che sperimentiamo oggi, appare decisamente troppo breve.


La teoria della Panspermia ( http://en.wikipedia.org/wiki/Panspermia ) risolve questo problema. E' molto più ragionevole pensare che l'evoluzione sia iniziata su un altro pianeta e poi si sia diffusa in giro per l'universo. La prova per me è che esiste un solo tipo di DNA e non molti. L'evoluzione dei vari tipi di DNA è avvenuta probabilmente su un pianeta diverso, poi uno dei DNA, tramite un batterio o qualche organismo unicellulare capace di resistere allo spazio siderale, è finito con un asteroide qui sulla terra e da li si è continuato ad evolvere.

Citazione:

non si capisce perchè pensare che la vita sia cominciata su un altro pianeta o come sostengono altri viaggi con le comete, risolva la questione.


La risolve perchè fornisce una finestra di tempo di 10 miliardi di anni invece che di 700 milioni. E in 10 miliardi di anni di tentativi ed errori, essendo il fenomeno esponenziale nella sua diffusione galattica (immagina in quanti miliardi di pianeti contemporaneamente ormai si starà selezionando una forma di vita in questo momento), la probabilità che in almeno uno di questi pianeti (ad esempio il nostro) la vita si sia evoluta si avvicina al 100%.
Nessun mistero quindi.



LE PRECISE CONFIGURAZIONI MOLECOLARI DEGLI ORGANISMI NON POTREBBERO ESSERSI EVOLUTE
Citazione:

Il signor Behe ha scoperto il cosiddetto batterio flagellare che componendosi di 40 parti pare poter esistere solo in quella precisa configurazione


Si tratta della famosa idea discussa nel suo libro "Darwin's Black Box"del 1996. Da allora la letteratura che lo ha sconfessato è immensa, ma il punto è molto semplice: il pezzo dell'ingranaggio non deve per forza "mancare" o "esserci", ma può essere che in precedente al posto di quel pezzetto ce ne fosse uno leggermente diverso, meno efficiente, ma comunque in grado di far andare avanti il meccanismo. E' chiaro che dopo milioni di anni il meccanismo, per il discorso del "filtro" che fa passare solo i micro adattamenti positivi, sembra essere perfetto, scolpito da dio. Ma in realtà una volta il meccanismo era molto più rozzo e nelle sue mancanze vi erano altri componenti molecolari che contribuivano a porvi rimedio che oggi non vi sono più. Il biologo Richard Dawkins ha fatto l'esempio dell'architrave: a te sembra che se togli solo una pietra, l'architrave venga giù. Ma se tu avessi visto l'architrave durante la costruzione, ti saresti accorto dell'impalcatura in legno che la sosteneva durante la costruzione. Tali molecole "impalcatura" oggi non ci sono più, e questo crea l'illusione che ha ingannato Behe.


L'UOMO E' DIVERSO DAGLI ALTRI ANIMALI IN QUANTO USA STRUMENTI
Citazione:

L'uomo è di fatto il primo animale "Lamarckiano" ovvero invece di aspettare che un tiro di dadi gli allunghi il collo, s'ingenga al fine di risolvere il problema da solo


Non è assolutamente vero. Gli scimpanzè usano bastoni da sempre per tirare fuori le formiche dai formicai, e le pietre come strumenti per spaccare le noci. Addirittura alcune scimmie nell'oceano pacifico usano l'acqua del mare per lavare e salare i tuberi.
http://www.pigeon.psy.tufts.edu/psych26/primates.htm


STRANEZZA DELL'UNICITA' DEL DNA
Citazione:

il DNA è la caratteristica fondamentale della vita in tutto l'universo. Perchè solo lui?


Non è infatti detto che il DNA sia unico. Su tutti i pianeti dove c'è la vita delle molecole replicanti ci sono di sicuro, non necessariamente solo il DNA che conosciamo noi. A noi è arrivato il DNA perchè il batterio sull'asteroide era dotato di questo DNA. Ma quanti DNA si potranno essere evoluti sul primo pianeta dell'universo che ha visto la vita? Secondo la panspermia, ci sono state moltissime varianti di molecole replicanti, molti tentativi come ci si aspetterebbe da un processo di mutazioni e selezioni. Alla fine i DNA migliori si sono diffusi, e a noi è toccato questo. Gli altri DNA potrebbero essere totalmente diversi (per quanto il meccanismo di fondo, ovvero lo stampo complementare di una molecola su un altra sarà probabilmente lo stesso).

TEORIA DI LAMARCK
Citazione:

Non potrebbe essere vera la teoria di lamarck? Ovvero un meccanismo che opera in questo modo: problema: mancanza di cibo, non arriviamo sugli alberi tentativo di soluzione: cerchiamo di aumentare le modifiche al DNA valutando “euristicamente” quali sono i sottoinsiemi più vantaggiosi. (tradotto: facciamo lavorare il “caso” su un sottoinsieme delle possibilità iniziali) ed “allentiamo” il meccanismo di difesa del DNA.



Il punto debole di questa ipotesi è nella "valutazione euristica". Chi la farebbe? Oggi gli scienziati per predire quali mutazioni avrebbero sviluppato i batteri inseriti in un nuovo habitat, hanno dovuto usare enormi computer con simulatori di leggi fisiche e chimiche. Come potrebbe farlo un insetto? O una cellula?
Lamarck aveva introdotto il criterio euristico dell'"uso". Ovvero ciò che si usa di più, deve venire potenziato. Si, ma potenziato in che modo? Vi sono miliardi di modi per modificare un arto. Qual'è il modo giusto?
Inoltre la stragrande maggioranza degli adattamenti è su parti inaspettate. Una mutazione casuale provoca un cambiamento di colore delle ali, ed ecco che il predatore quel colore lo vede peggio e la farfalla si salva. Come poteva sapere in anticipo la farfalla che quello era un colore che il predatore non vedeva valutando semplicemente l'USO delle ali nel corso della sua vita? Non ha senso.
Inoltre rimane il problema che il fenotipo è soggetto ad incidenti nel corso della vita. Questo significa che se mai un simile sistema lamarkiano fosse in funzione, la perdita di un braccio o una gamba, o una malattia che ne diminuisce l'uso, farebbero nascere dei figli con modifiche alle game dannose. Ovvero i danni al fenotipo si amplificherebbero causando danni ai discendenti. Ma è proprio per evitare questo che i geni hanno creato l'involucro che si consuma, ovvero i corpi.
La selezione naturale invece è un sistema che va per prove ed errori, ed è in questo efficientissimo. Basti pensare che alcuni circuiti dei processori vengono generati da software al computer che usano algoritmi genetici. Ovvero lasciano che il computer faccia tutte le combinazioni casuali possibili di circuiti, selezionando ad ogni generazione i circuiti che consumano di meno e sono più efficienti. Il risultato è migliore di quello che qualsiasi ingegnere riuscirebbe mai a fare.
link
Il vantaggio è che il codice per realizzare la cosa è brevissimo, proprio perchè il sistema si evolve da solo. Qui c'è un esempio che puoi addirittura compilare da te:
http://www.c-sharpcorner.com/Code/2003/April/GACircuitBoard.asp

Insomma, alla fine è l'uomo stesso che è costretto ad ammettere che il metodo a prove ed errori della selezione naturale è migliore e più efficiente della ricerca euristica di soluzioni.

DISCENDENZA DALLE SCIMMIE
Citazione:

Gli esseri umani non possono discendere dalle scimmi perchè sono più "antichi" di loro.


Non ha nessuna importanza che gli esseri umani siano più antichi delle scimmie. Infatti noi non discendiamo dalle scimmie, ma da un primate ancora più antico, un antenato comune, da cui discendono poi tutte le scimmie moderne. A sua volta questo primate discende dai una specie primate ancora più antica, da cui discendono i Lemuri.



Quindi non c'è alcuna contrapposizione con quello che dice Sermonti. Come dice lui, la speciazione dal common ancestor all'homo è avenuta proprio 5 milioni di anni fa:



DARWIN EBBE SUCCESSO PER LE SUE INFLUENZE
Citazione:

Comunque se non ci fosse stata la famiglia Huxley il Darwinismo sarebbe stato catalogato come una semplice teoria bizzarra dell'ottocento.



Il Darwinismo in realtà entrò in crisi a metà del '900, e fu sul punto di essere davvero catalogato come una bizzarra teoria. Fu il genio del più grande biologo del '900, William Hamilton, a risolvere il puzzle.

http://en.wikipedia.org/wiki/W.D._Hamilton

Infatti la teoria di darwin prevedeva la selezione naturale "dell'individuo". Cioè gli individui più adatti avevano la meglio sugli individui meno adatti.
Ma lo studio delle formiche aveva mandato tutto all'aria. Infatti le formiche (e altri insetti) invece di cercare di sopravvivere, si sacrificano per far sopravvivere le loro compagne. Senza neanche chiedere nulla in cambio. Come era possibile allora la teoria di Darwin?
Il fatto è che Darwin non poteva sapere che l'unità di selezione erano i "geni" e non gli individui, perchè i testi di mendel furono scoperti solo all'inizio del '900.
Hamilton comprese tutto. Essendo le formiche dei veri e propri "cloni" l'una dell'altra, a quel punto non importava più la selezione dell'individuo specifico, perchè una formica aiutando un altra formica dello stesso formicaio, aiutava così ugualmente i propri geni a sopravvivere, perchè tali geni erano presenti tali e quali nel suo clone. Aiutare se stessa era del tutto equivalente ad aiutare l'altra.
Inoltre, in certi specie di insetti, dove gli individui tra loro condividono non tutti ma 2/3 dei geni, effettivamente questi aiutavano per 2/3 delle volte gli altri e per il resto davano priorità a se stessi. E così via l'investimento altruistico negli altri diminuiva esattamente secondo il rapporto genetico di relatedness (la cosiddetta Hamilton's Rule).
Ma con questo meccanismo Hamilton spiegò anche il più grande mistero della biologia fino ad allora: il fatto che gli animali di branco formavano "kin networks" dove preferivano invece che alleati più forti i propri parenti. La teoria di Darwin originale, avrebbe previsto che per garantire la propria sopravvivenza, un individuo avrebbe scelto di allearsi con i più forti del branco. Invece le alleanze erano sempre a favore di individui con rapporti di sangue, anche se questo andava a svantaggio dell'individuo. Hamilton risolse finalmente il problema: essendo i geni l'unità di selezione, e non l'individuo, lo svantaggio di allearsi con un parente meno forte è compensato dal fatto che questo condivide parte del nostro genoma, e che in questo modo noi proteggiamo i suoi geni proteggendo lui, e lui fa lo stesso con noi. Insomma, il "nepotismo" che ha fatto crollare la burocrazia sovietica è in realtà dovuto al fatto che gli istinti sono calibrati per aiutare i geni anche a discapito degli individui.

Quindi se non ci fosse stato Darwin ci sarebbero stati altri comunque a continuare il suo lavoro, magari partendo da punti di vista completamente differenti.

Il libro "Il gene egoista" è un classico che spiega la teoria di Hamilton in modo brillante:
link

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