Re: Scienza ed etica.

Inviato da  Santaruina il 10/11/2006 23:17:58
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Sempre a proposito di "limiti".

Mostruoso ma vero «Uccidiamo i bimbi disabili»
La proposta dei ginecologi inglesi


Già il titolo dell'articolo è un colpo allo stomaco: «Lasciateci uccidere i bambini disabili».
Lo chiedeva domenica, dalle colonne del Sunday Times, l'associazione dei ginecologi inglesi, il prestigioso Royal College of Obstetricians and Gynaecology.
La proposta si innesta su un ragionamento paradossale, che parte da una constatazione condivisibile: in Gran Bretagna si fanno troppi aborti tardivi, ed è urgente una strategia per limitarli.

Cosa fare, allora? Chiedere più aiuti per le famiglie? Più strutture di assistenza per i piccoli con gravi problemi fisici o psichici? Una legge che vieti la barbara pratica dell'aborto a gravidanza avanzata?
No, la soluzione individuata dai medici è la più radicale e sorprendente: l'eutanasia attiva.
Se una donna fin dall'inizio sa che in caso di disabilità il neonato si può sopprimere, forse sarà incoraggiata a rischiare, e a portare avanti una gravidanza non del tutto sicura.[...]

In questo panorama desolato è confortante che una delle voci che si sono levate contro la legalizzazione dell'eutanasia infantile per i disabili venga da qualcuno che è quotidianamente a contatto con i piccoli che lottano per sopravvivere, il neonatologo John Wyatt: «Introdurre la possibilità di uccidere intenzionalmente un malato snatura il senso della cura medica. Se un dottore stabilisce chi deve vivere, la medicina si trasforma in una forma di ingegneria sociale, il cui scopo è massimizzare i benefici per la società, e minimizzarli per coloro la cui vita è giudicata priva di valore».[...]

All'interno di un quadro etico così concepito, la vita non è che un valore incerto, totalmente affidato alle opinioni, e basta estendere il parametro adottato per concludere che un essere umano, in particolare se disabile, possa essere eliminato in qualunque momento.
Perché no?

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Personalmente vedo più di un collegamento con le questioni prima trattate, che non erano per nulla fuori tema.
E' la qualità l'obiettivo, non certo la quantità.

Interessante anche un estratto del libro "L'abolizione dell'uomo" di Lewis che riporta a commento dell'articolo il sempre ottimo Piccolo Zaccheo:

E comunque non si può sempre continuare a perdere le cose. Si finirebbe per scoprire di aver perso spiegando la spiegazione stessa. Non si può continuare sempre a “vedere attraverso” le cose. Il buono del vedere attraverso qualcosa sta nel vedere qualcosa attraverso. È bene che la finestra sia trasparente, dal momento che la strada o il giardino che stanno al di là sono opachi. Ma che succederebbe se vedessimo anche attraverso il giardino. È inutile cercare di “vedere attraverso” i principi primi. Se si vede attraverso ogni cosa, allora ogni cosa è trasparente. Ma un mondo completamente trasparente è un mondo invisibile. “Vedere attraverso” ogni cosa è lo stesso che non vedere
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