Re: Idrogeno energia pulita

Inviato da  Makk il 31/1/2011 9:47:11
Citazione:

Bubu93 ha scritto:
Citazione:

edo ha scritto:
QUI ci sarebbe qualcosa ma in inglese!


Grazie prima non lo avevo trovato !
Cmq come ti dicevo, è un' ossidazione, quindi il materiale ( in questo caso alluminio ) non è riutilizzabile una volta completata la reazione se non si elimina l'ossigeno che vi è attaccato.
E questo si deve fare con un apporto di energia...

Il thread sulla nanotermite nel WTC parla parecchio di nanoalluminio e ci avevo pubblicato proprio quel link come unico esempio non-bellico di utilizzo del nonoalluminio (è un acceleratore di fiamma potentissimo quindi gli esplosivi sono il suo campo "d'elezione").

Mi pare che il focus dell'articolo* sia più sulla trasportabilità dell'energia a scopo di autotrazione che sulla produzione in sé e per sé.

Cioè:
l'estrazione di idrogeno per elettrolisi richiede notevoli ingombri: serbatoio di acqua (distillata se possibile) -> apparecchiatura di elettrolisi -> serbatoio di ossigeno + serbatoio di idrogeno, salvo eventuale meccanismo per recuperare il prodotto della buciatura dell'idrogeno (cioè di nuovo acqua) e reimmetterlo all'inizio del ciclo produttivo.

Su un impianto mobile questo diventa semplicemente poco pratico, per cui l'idrogeno si estrae in una stazione fissa e si pompa nella vettura, che poi disperde il byproduct (vapore acqueo) nell'aria (aggiungendo il reperimento e distillazione dell'acqua come fase preliminare al ciclo produttivo di cui sopra)

Anche eliminando dall'equazione i problemi di produrrre l'idrogeno, trasportarlo in una vettura è una discreta sfida tecnologica, visto che l'idrogeno è molto espanso e poco comprimibile se non a temperature molto basse. Non è molto pratico portarsi un bombolone di idrogeno sul tetto (o quanto è ecologico/economico produrre contenitori Hi-Tec per storare l'idrogeno in "nanotubi", come stanno sperimentando). Infine si sta rivelando poco pratico alle basse temperature (anche l'inverno dei paesi a clima continentale lo mette abbastanza in crisi).

Ecco dove si posiziona il nanoalluminio: produzione di idrogeno "on site" e "on demand" (nella stessa macchina). Gli ingombri sarebbero di molto ridotti, tenuto conto che il motore sarebbe elettrico, l'elettricità viene dalle celle a combustile (piccole), che a loro volta sono molto efficienti (80% contro il 20-30% del motore a combustione).
Quindi si avrebbe la macchina che fa il pieno con acqua e nanoalluminio. Mantenendo il vantaggio, su una macchina elettrica odierna, di eliminare i pesanti e costosi accumulatori (batterie), che è il motivo per pensare alle celle a combustibile.

Il tutto è però molto futuribile: c'è da fare i calcoli relativi al costo della produzione di nanoalluminio, la resa del motore, il fabbisogno d'acqua e relativi ingombri.
Insomma quanto in realtà si riesce a rendere sia pratico che conveniente un ciclo nanoalluminio-idrogeno-elettricità-vapore acqueo.

Essendo "nano" ci sono dei vantaggi: il nanomateriale sfrutta la superfice effettiva delle particelle.
Semplificando: un blocco di ghiaccio da 10 chili offre alla temperatura esterna sei "facce", 1.000 cubetti per un totale di 10 kg offrono 6.000 facce e si sciolgono molto più in fretta. La reazione (passaggio da solido a liquido) è molto più veloce.
Allo stesso modo il nanoalluminio reagisce più dell'alluminio con differenze di un ordine di grandezza (1.000 volte più efficente), con temperature e velocità d'innesco impressionanti.

Quindi le potenzialità ci sono. L'applicazione pratica però è tutta un'altra bestia...

(chiedo scusa ai chimici per le orribili semplificazioni)




*Annotazione frivola: ma avete visto che fata che è l'autrice dell'articolo?
Se le ricercatrici russe sono tutte come la Stefanenko ho sbagliato di brutto a buttarmi su grafica e informatica

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